Amazon si attiva per contrastare la piaga delle recensioni false dei prodotti disponibili sullo store. Il colosso dell’e-commerce ha, infatti, annunciato di aver avviato un’azione legale contro AppSally e Rebatest, portali che rappresentano dei veri e propri broker di recensioni false o pilotate.

Questi siti spingono i loro membri, dietro un compenso una tantum, a pubblicare recensioni false su vari marketplace, ingannando gli utenti. Amazon non è, infatti, il solo sito colpito da questa pratica. Anche portali come eBay, Walmart e Etsy devono fare i conti con le recensioni pilotate da AppSally e Rebatest.

Attualmente, Amazon ha avviato una doppia causa, una in Germania e una nel Regno Unito, contro questi portali. L’obiettivo dell’azienda è arrivare al blocco di questa pratica che rischia di ingannare gli utenti e di alterare gli equilibri del marketplace. Ricordiamo che già da tempo Amazon sta contrastando questo fenomeno. Pochi mesi fa, infatti, centinaia di rivenditori sono stati bannati dal marketplace a causa di recensioni false.

La posizione di Amazon sul tema delle recensioni false

A chiarire il punto di vista di Amazon sulla questione è Dharmesh Mehta, vice president of worldwide customer trust & partner support di Amazon. Il manager ha spiegato che “I broker di recensioni false cercano di trarre profitto ingannando clienti inconsapevoli e offrendo un vantaggio competitivo ingiusto, che danneggia i nostri partner di vendita

Amazon ha, quindi, scelto di intervenire con una doppia azione legale in Germania e Regno Unito. Da notare, però, che l’azienda è consapevole che il fenomeno non è limitato a questi due Paesi. In futuro, infatti, potrebbero essere previste ulteriori azioni mirate a bloccare qualsiasi sistema di vendita di recensioni false in grado di alterare gli equilibri del mercato su store popolari come Amazon.

Mehta conferma la posizione di Amazon: “Mentre noi continuiamo a impedire che milioni di recensioni sospette appaiano nel nostro store, queste azioni legali mirano ad eliminare il problema all’origine” Per il futuro, quindi, Amazon continuerà ad operare su due piani. I sistemi di revisione delle recensioni proveranno a bloccare la pubblicazione di review false. Nello stesso tempo, la divisione legale di Amazon si occuperà della faccenda nelle aule di tribunale con l’obiettivo di arrivare alla chiusura dei portali che rappresentano delle vere e proprie fabbriche di recensioni false.

Un fenomeno con numeri spaventosi

Amazon ha confermato che, nel solo 2020, ha bloccato più di 200 milioni di recensioni sospette. Il blocco preventivo ha permesso di impedire la pubblicazione di informazioni false sul suo portale. Tali informazioni avrebbero potuto condizionare l’acquirente fornendo dettagli creati ad arte per spingere all’acquisto di un determinato prodotto.

Amazon impiega oltre 10 mila dipendenti per proteggere lo store da frodi come quello delle recensioni false. L’azienda può contare anche su strumenti di machine learning per bloccare le review sospette e monitora costantemente i social media per segnalare gruppi abusivi (nel 2021 sono state inviate oltre 16 mila segnalazioni).

Il sistema di “difesa” di Amazon non è però infallibile e il rischio di imbattersi in recensioni false è concreto. Il problema, inoltre, non è legato solo ad Amazon. Anche altri store online devono fare i conti con questo fenomeno. L’azione di Amazon, in un certo senso, punta, quindi, a tutelare oltre che gli utenti anche gli interessi di store concorrenti per una vendita online più trasparente.

Amazon, prima dell’avvio dell’azione legale, ha approfondito con attenzione la questione. Come sottolineato da Dharmesh Mehta, infatti, AppSally presenta un sistema di vendita di recensioni con prezzi da 20 dollari a review. Gli utenti disposti (dietro compenso) a scrivere recensioni false ricevono scatole vuote dei prodotti e persino fotografie da caricare in allegato alle recensioni.

Su Rebatest, invece, gli utenti vengono pagati per recensioni a 5 stelle che vengono effettivamente approvate dall’azienda alla ricerca di false recensioni per i propri prodotti. In entrambi i casi, il sistema è in grado di generare un’ondata di false review positive che può alterare completamente la percezione di un prodotto da parte dei consumatori.

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