Il Governo ritiene necessaria una una revisione del programma che prevede lo stop alla vendita di auto alimentate a benzina e diesel dal 2035 per favorire una gestione della transizione ecologica che tenga conto delle esigenze dell’industria automobilistica italiana e di tutti gli aspetti che questo cambiamento comporta.

Secondo quanto espresso ieri dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, il Bel Paese non sarebbe ancora pronto a far scomparire le auto endotermiche nei prossimi 14 anni, in quanto l’impatto per il settore sarebbe troppo pesante da gestire e ottimizzare.

L’Italia non è ancora pronta a eliminare le auto a benzina e diesel

In linea con la filosofia di Toyota e Hyundai, il ministro afferma che la mobilità sostenibile non può diventare esclusivamente elettrica bocciando a priori altre alternative, come l’idrogeno o le forme ibride.

In una nota Giorgetti ha anche evidenziato quanto sia necessario continuare con la ricerca e la sperimentazione di carburanti non fossili, come ad esempio l’e-fuel, la benzina sintetica in sviluppo da Porsche e altri brand del settore automobilistico.

Il percorso da seguire deve quindi essere razionale e ben ponderato, pertanto il passaggio alle auto elettriche non può essere l’unica soluzione possibile e si rende dunque necessaria una revisione dei piani iniziali.

La dichiarazione del ministro è in sintonia con il fatto che nei giorni scorsi l’Italia ha deciso di non aderire al patto Cop26 che, in maniera analoga a Fit for 55, prevede lo stop dei motori endotermici nel 2035 per i mercati avanzati e nel 2040 per tutto il resto del mondo.

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