L’invadenza degli smart assistant sembra non avere limiti e dopo Google anche Amazon ha intenzione di dotare Alexa della funzione di monitoraggio del sonno. Le due grandi aziende statunitensi sono in lotta per la supremazia riguardante gli assistenti digitali da ormai molto tempo e sicuramente non è possibile stabilire se una stia facendo un lavoro migliore dell’altra. Google infatti domina nel settore degli smartphone con la profonda integrazione che Google Assistant offre su Android mentre gli smart speaker di Amazon con a bordo Alexa possono essere trovati in molti salotti di tutto il mondo, forti dell’integrazione con lo store per cui l’azienda è celebre.
Entrambe le aziende però sono interessate ad offrire una nuova funzione per i propri assistenti, ovvero, come detto, il monitoraggio del sonno. Google con i suo Nest Hub di seconda generazione possiede già una funzionalità del genere, chiamata Sleep Sensing che sfrutta il sensore Soli, famoso per essere stato implementato anche su Pixel 4, ma con altro scopo.
Grazie a Bloomberg sappiamo che l’autorità americana che si occupa di certificare le apparecchiature elettroniche (FCC) ha approvato, sotto richiesta del gigante dell’e-commerce, dei sensori radar che possono essere usati per controllare il sonno dei suoi utenti. Oltre a questo, l’azienda ha intenzione di aiutare chi ha problemi di mobilità o linguaggio, che potrebbe servirsi di un dispositivo dotato di questi sensori per comunicare con l’assistente di Amazon.
Questo va d’accordo con alcuni rumor secondo i quali Amazon sta preparando il rilascio di alcuni dispositivi compatibili con Alexa in grado di monitorare il sonno, con un focus specifico per la respirazione, che aiuterebbe a scoprire o ad indagare meglio le apnee notturne. Amazon Halo (activity tracker non disponibile in europa) possiede già funzioni del genere, che andrebbero ad essere ampliate grazie ai nuovi dispositivi recentemente certificati. Purtroppo la certificazione non dà modo di conoscere il loro design ma c’è da aspettarsi che possano essere integrati nei prossimi Echo, visto che molti utenti già ne fanno uso in camera da letto.
I nuovi device Amazon dovrebbero arrivare durante il prossimo autunno e probabilmente faranno di questa funzione uno dei loro punti di forza. Sicuramente l’introduzione di funzioni del genere può portare benefici a una buona fetta di popolazione che ha problemi di sonno o non è conscio di soffrire di apnee notturne. Di contro però l’invadenza di queste colossi della tecnologia sta raggiungendo livelli per i quali le implicazioni non possono essere sottovalutate.
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