Recensione yeedi 2 hybrid – I robot aspirapolvere sono diventati dei compagni ormai inseparabili, soprattutto per quelle persone che lavorano fuori casa tutto il giorno e hanno poco tempo da dedicare alle faccende domestiche. Il mercato è ricco di offerte, spesso anche molto costose, ma se volete una soluzione intelligente senza spendere una fortuna potete rivolgervi a yeedi 2 hybrid, il nuovo robot che ho provato per un paio di settimane.
yeedi è un brand del gruppo EcoVacs, uno dei più conosciuti nel mercato degli aspirapolvere robot, e oggi vi racconto come funziona questo modello, quali sono i suoi vantaggi, sia rispetto ai modelli base sia rispetto a quelli più evoluti, e come si comporta nell’uso quotidiano.
Design e caratteristiche
Dal punti di vista del design yeedi 2 hybrid non presenta particolari soluzioni, con la telecamera posizionata nella parte superiore del corpo macchina e spostata verso la parte frontale. In questo modo lascia spazio al coperchio, che nasconde il pulsante di accensione e il cassettino per la raccolta della polvere.
Nella parte posteriore è collocato invece il cassetto per l’acqua, sotto al quale è possibile fissare il panno in microfibra, per migliorare la qualità della pulizia. Sono presenti due spazzole frontali controtanti, che spingono lo sporco verso la parte centrale, in modo che la spazzola inferiore possa raccoglierlo e convogliarlo verso l’aspiratore.
Per quanto riguarda la scheda tecnica segnaliamo una batteria da 5.200 mAh, ma dell’autonomia parleremo più tardi, e la forza di aspirazione raggiunge i 2.500 Pa, più che sufficienti per raccogliere sporco, detriti e capelli, senza che finiscano per ingarbugliarsi nella spazzola principale. Il serbatoio è particolarmente capiente e utilizzando il robot tutti i giorni ho dovuto svuotarlo dopo circa una settimana.
Il robot utilizza la tecnologia Visual SLAM per apprendere la disposizione della casa, inclusi gli elementi di arredo, e pianificare il miglior percorso possibile per pulire tutta la casa senza dimenticarsi di nessun angolino. Si tratta di un notevole passo avanti rispetto ai robot che utilizzano un semplice sensore giroscopico, e le prestazioni sono paragonabili a quelle di un robot con navigazione laser.
Funzioni intelligenti
La planimetria della mia abitazione ha la tendenza a far andare in crisi buona parte degli aspirapolvere robot, in particolare quelli meno evoluti, che tendono a perdersi nella conformazione a “U”. yeedi 2 hybrid non ha fatto una piega ed è riuscito a mappare tutte le stanze in un tempo decisamente ridotto, circa 80 minuti, molto meno di modelli più blasonati che per completare la prima pulizia hanno impiegato anche due ore.
L’abbinamento con la companion app, disponibile sia per Android che per iOS, è semplice e intuitivo e in un battibaleno è possibile iniziare a utilizzare l’aspirapolvere. Come accennato le prime pulizie richiedono un po’ più di tempo, in quanto il robot deve imparare a conoscere l’ambiente nel quale dovrà lavorare.
Nel mio caso sono stati necessari tre cicli di pulizia affinché yeedi 2 hybrid imparasse a riconoscere ogni stanza e percorso e sbloccasse tutte le funzioni intelligenti. È possibile anche saltare la fase di “apprendimento” e accontentarsi di una sola pulizia “esplorativa”, ma ho preferito completare il ciclo per avere la certezza di sfruttare al meglio questo dispositivo.
In questo modo ho potuto iniziare ad aggiungere barriere virtuali, per impedire la pulizia di alcune aree, o per bloccare l’accesso a determinate stanze (ad esempio il bagno mentre qualcuno si sta facendo la doccia), decidere quali stanze pulire, assegnare un nome a ciascuna stanza e impostare l’ordine di pulizia, molto comodo se volete fare le pulizie mentre siete in casa e volete sapere quali stanze sono utilizzabili.
Tramite l’applicazione è possibile impostare la potenza di aspirazione, regolabile su tre livelli, impostare la lingua con cui far parlare il robot e programmare le pulizie automatiche, selezionando la modalità, l’ora di avvio e il tipo di ripetizione. I dati di ogni pulizia verranno memorizzati, insieme alla traccia seguita dal robot, così da permettervi di capire se c’è stato qualche inconveniente o se è stata dimenticata qualche zona.
Grazie alla tecnologia Visual SLAM il robot è sempre in grado di sapere la propria posizione, una funzione utile nel caso in cui dovesse esaurirsi la batteria. yeedi 2 hybrid è infatti in grado di tornare alla base di ricarica, rimanervi per 120 minuti, e riprendere la pulizia dal punto esatto in cui si è interrotto, completando l’operazione senza che sia necessario alcun intervento da parte dell’utente.
Nel caso il robot finisca incastrato (cosa che non mi è mai successa) o che nella spazzola venga aspirato qualche pezzo troppo grosso (tipo costruzioni o piccoli soldatini), il robot si bloccherà e invierà una notifica, richiedendo l’intervento di qualcuno per risolvere il problema.
Buone le prestazioni installando il mocio, anche se non dovete aspettarvi che il pavimento venga lavato. Certo, qualche macchia superficiale, o alone lasciato dai piedi nudi, viene facilmente rimosso, ma lo scopo principale di questo strumento è raccogliere anche lo sporco più sottile, magari quelli presente tra le fessure delle piastrelle, o qualche briciola sfuggita alle spazzole.
Dove yeedi 2 hybrid va in difficoltà è negli ambienti bui, a causa della tecnologia visuale utilizzata, che richiede una minima quantità di luce per poter funzionare. A differenza dei sistemi laser, che funzionano anche in totale assenza di luce, i sistemi con telecamera hanno bisogno di “vedere” l’ambiente circostante e al buio vanno decisamente in crisi. Se nei mesi estivi questo non è solitamente un problema, visto che la luce è molto forte fino a tardi, ed è più facile che l’utente lasci le finestre aperte, nei mesi invernali potrebbe essere un problema, a meno che non abbiate delle luci intelligenti da azionare nel momento in cui il robot effettua la sua pulizia.
Autonomia
Molto buona l’autonomia, almeno utilizzando la potenza standard, più che sufficiente per una pulizia approfondita anche se utilizzato ogni 2-3 giorni. La potenza massima aspira praticamente qualsiasi cosa, ma va a incidere pesantemente sull’autonomia, tanto che nel mio caso il robot è andato a ricaricarsi dopo meno di un’ora.
In modalità standard invece l’autonomia supera le tre ore e sono riuscito a fagli pulire la mia abitazione, circa 90 metri quadri “utili” per due volte, evitando di ricaricarlo dopo la prima pulizia. La presenza del mocio la cui umidità è regolata dal serbatoio a controllo elettronico, non sembra incidere particolarmente sull’autonomia, anche effettuando due lavaggi completi sono sempre riuscito a non ricorrere a ricariche intermedie.
Conclusioni
yeedi 2 hybrid si è dimostrato un compagno molto valido in queste due settimane, svolgendo sempre il proprio lavoro in maniera impeccabile, al netto delle limitazioni dovute alla tecnologia utilizzata. Mi hanno convinto le sue prestazioni intelligenti, l’applicazione decisamente evoluta rispetto ad altri modelli con navigazione visuale, e il fatto che riesce a infilarsi anche sotto ai mobili più bassi, cosa impossibile per i robot con navigazione laser.
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