Il fondatore di Amazon Jeff Bezos si prepara a fare un passo indietro e lasciare il ruolo di CEO della sua creatura, a prendere le redini del gigante dello shopping online (e non solo) sarà Andy Jassy, già amministratore delegato di Amazon Web Services.

La notizia è stata svelata nella serata di ieri dal Washington Post, uno dei più autorevoli quotidiani statunitensi, nonché di proprietà dello stesso Jeff Bezos.

Quest’ultimo, che proprio pochi giorni fa ha ceduto il posto di uomo più ricco del pianeta nell’infinito testa a testa con Elon Musk, si allontanerà solo un po’ dalle luci della ribalta, ma naturalmente non abbandonerà del tutto Amazon, della quale assumerà il ruolo di presidente esecutivo – appositamente creato per lui – a partire dalla prossima estate.

Si tratterà del più importante cambio ai vertici di Amazon sin dalla sua fondazione: Jeff Bezos ne lascerà la guida ad un dirigente fidato e potrà così dedicare le proprie energie all’innovazione. A questo proposito, lo stesso Bezos ha dichiarato: «Se lo fai bene, pochi anni dopo un’invenzione sorprendente, la cosa nuova è diventata normale. La gente sbadiglierà. Quello sbadiglio è il più grande complimento che un inventore possa ricevere».

Sotto la guida del suo fondatore, Amazon si è evoluta passando dall’essere una mera libreria online a diventare uno dei marketplace online più conosciuti al mondo, nonché pioniere del settore della smart home, fornitore di servizi e anzienda di spicco nel settore del cloud computing, quella Amazon Web Services di cui sopra.

L’impatto di Amazon sul mondo è stato di enorme portata: la compagnia di Bezos ha campiato il modo di intendere lo shopping, ha inferto un colpo durissimo alle attività commerciali tradizionali e la pandemia non ha fatto altro che accelerare ulteriormente questo processo.

Naturalmente ciò ha fatto finire Amazon sotto la lente d’ingrandimento ora di questa ora di quella autorità, infiammato il dibattito su temi estremamente delicati come la concorrenza e i diritti dei lavoratori.

Evitando di approfondire in questa sede simili discorsi e tornando a Jeff Bezos, quest’ultimo ha da poco compiuto 57 anni e sta pianificando di lasciare le redini di Amazon ad Andy Jassy fin dalla scorsa estate, quando era stato dato l’annuncio dell’imminente pensionamento di Jeff Wilke, un altro nome presente nella rosa dei papabili per il ruolo di CEO.

Secondo Tom Alberg, venture capitalist e dirigente Amazon di lunga data prima del passo indietro fatto due anni fa, Jassy rappresenta una scelta ovvia: «Andy ha vissuto la sua intera vita in quella cultura, e quella cultura è molto forte».

Entrato in Amazon già nel 1997, dopo la laurea alla Harvard Business School, Andy Jassy è stato una figura fondamentale nella crescita dell’azienda: fu lui a guidare l’ingresso nel mercato della vendita di musica, spingendo per la prima volta Amazon oltre la mera vendita di libri.

Nei primi anni 2000 è stato una sorta di ombra per Jeff Bezos, una sorta di chief-of-staff. In seguito è stato fondamentale per il lancio e la successiva crescita esponenziale di Amazon Web Services in un mercato completamente nuovo quale il cloud computing, dove Amazon gioca ormai un ruolo di primo piano.

La scelta di Andy Jassy come successore di Jeff Bezos quale CEO di Amazon è inoltre chiara espressione della volontà dell’azienda di continuare a scommettere sull’innovazione e assumere rischi, piuttosto che limitarsi allo shopping online.

In questo modo Bezos avrà più energie da dedicare alla conquista dello spazio con la sua altra grande creatura, quella Blue Origin da lui stesso definita “the most important work I’m doing”. Non sarà comunque un taglio netto, il CFO di Amazon Brian Olsavsky ha infatti dichiarato che Bezos rimarrà molto coinvolto e di aspettarsi una transizione nel segno della continuità, aggiungendo che in questo modo il fondatore giocherà un ruolo più incisivo nello sviluppo di nuovi prodotti e in aree chiave dell’innovazione.

In merito all’assunzione della decisione, Olsavsky ha solo rimarcato il coinvolgimento dei dirigenti nella sua pianificazione. A questo proposito vale la pena ricordare che già cinque anni fa Amazon aveva modificato la propria struttura manageriale, con la nomina di Jassy e Wilke come division CEOs che aveva permesso a Bezos di delegare loro tante incombenze quotidiane. Questa nuova transizione segue una logica analoga.

Naturalmente il peso specifico di Jeff Bezos in Amazon non dipende solo dal suo ruolo dirigenziale, ma anche dal fatto di essere (di gran lunga) l’azionista di maggioranza. Semplicemente smetterà di mostrarsi come il volto pubblico dell’azienda.

Sebbene l’annuncio sia arrivato un po’ a sorpresa, Amazon stava pianificando questa transizione ormai da anni. Inevitabile il parallelismo con Bill Gates: così come il co-fondatore di Microsoft, dopo essersi dimesso dal ruolo di CEO, si sta dedicando a tempo pieno ai suoi impegni da filantropo, Bezos avrà modo di concentrarsi sui viaggi spaziali e sulla lotta al cambiamento climatico. Secondo Tom Alberg, infatti, tra vent’anni Jeff Bezos verrà ricordato anche per queste cose.

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