Molto spesso ci riferiamo alle reti 5G come lo strumento definitivo per proiettare le nostre città nel futuro (Smart City), con tutta la gestione del traffico, dei semafori, delle auto a guida autonoma, delle luci e della sicurezza passante attraverso il 5G. Tuttavia, ciò che non pensiamo mai è ai computer che sfrutteranno tali dati per fornirci un’esperienza migliore di vita in città. Ed è proprio in questa prospettiva che è nato il “Supercervellone Huawei” in Sardegna.

In realtà termine tecnico per descrivere questo sistema di computer di nuova generazione è IOC o Intelligence Operation Center (anche se Supercervellone Huawei suona meglio). Esso è stato messo a punto nel Joint Innovation Center di Pula da Huawei e Crs4, frutto dell’accordo firmato 3 anni fa dalla Regione e dalla società cinese.

La prima Smart City d'Italia è Cagliari 1

Il progetto prevede un periodo di sperimentazione a Cagliari prima di, eventualmente, espandere le capacità della rete a ulteriori città. Cagliari in pratica sta facendo da progetto pilota per le Smart City in Europa.

Le prime applicazioni relative alla Smart City, in particolare quelle su traffico e affollamento, sono già operative a Cagliari e passano attraverso 25 telecamere, 92 stazioni del traffico, 23 sensori di parcheggio.

Il laboratorio sta facendo cose importantissime per l’intera Sardegna – ha detto il governatore sardo Francesco Pigliaru – abbiamo bisogno di creare professionalità intorno a questo concetto dell’essere intelligenti, che è fondamentale per migliorare la vita quotidiana“.

È un sistema che non esiste in Europa, l’unico si trova qui a Cagliari. E nel Joint Innovation Center di Pula verranno da tutta Europa a imparare cosa stiamo facendo” ha continuato il vice governatore Raffaele Paci.