Il tema delle criptovalute è sempre in auge, ma quando si parla della moneta virtuale promossa da Facebook la questione diventa seria: Facebook parteciperà ad un incontro cruciale per il destino di Libra, la criptovaluta promossa dal re dei sociali, il 16 Settembre.

A Basel, in Svizzera, saranno presenti 26 rappresentati delle maggiori banche centrali del mondo: Facebook vuole così convincere le banche che la sua criptovaluta Libra ha tutte le carte in regole per diventare uno strumento finanziario globale. A presidiare la sessione ci sarà Benoît Coeuré , membro del Consiglio di Amministrazione della Banca Centrale Europea, di cui fa parte anche Mario Draghi, che sottoporrà la criptovaluta di Facebook ad un piccolo scrutinio.

Se dalla Francia sembra essere arrivato già un no secco all’introduzione della criptovaluta sul territorio europeo, Facebook si giocherà tutto per convincere i rappresentanti delle banche centrali della bontà della sua moneta digitale. Grazie all’utilizzo della blockchain, Libra promette di essere una criptovaluta a bassa volatilità che sia sicura ma soprattutto controllata dagli stessi organismi che già oggi hanno controllo sull’andamento economico di intere nazioni: le banche centrali.

Le autorità di Facebook saranno interrogate sull’infrastruttura e sulla portata della criptovaluta, ed un rapporto finale sarà redatto e presentato al prossimo incontro del G7 previsto in Ottobre. Libra è un’alleanza composta da 28 membri ed include Uber, Visa, Mastercard, Spotify, Lyft e la controllata Calibra, tra i tanti.

Facebook: riserve da EU sulla criptovaluta Libra, Francia dice no per non perdere la sovranità nazionale 1
I membri promotori di Libra

I dubbi sulla criptovaluta non sono pochi: a differenza di Bitcoin, che è presente da anni ma non è mai riuscita ad essere utilizzata come strumento finanziario reale, Libra pensa ad un lancio globale e ad un controllo stretto da parte di enti sovranazionali e banche centrali, per ingraziarsi così il massimo consenso da parte di tutti. In Europa però ci sono già Francia e Germania che si oppongono alla forma attuale della criptovaluta: bisognerà aspettare e vedere come Facebook intende modificare la sua creazione e scongiurare così la minaccia, già percepita da molti Stati, di perdere la sovranità monetaria nazionale.