Come vi abbiamo riportato nella nostra introduzione alla serie TV “The Great  Hack” che sta per arrivare su Netflix, se nel XIX secolo l’oro era l’elemento più di valore e nel XX secolo il petrolio, nel XXI secolo sono i dati di ogni singolo utente l’asset più prezioso che un’azienda può avere. Ed ecco allora che i social network (Facebook, Instagram, Twitter) rappresenteranno in futuro uno strumento di monitoraggio ancora più utile alle varie agenzie rispetto ad oggi.

É notizia di poco fa ad esempio che l’FBI vuole raccogliere più informazioni dai social media, motivo per cui ha emesso una richiesta di contratti per un nuovo strumento di monitoraggio. Secondo una richiesta di proposte (Request For Proposal,RFP), sta cercando uno “strumento di allerta preventivo” che possa aiutare a monitorare gruppi terroristici, minacce interne, attività criminali e simili.

Lo strumento fornirebbe all’FBI l’accesso completo ai profili social delle persone di loro interesse. Ciò potrebbe includere informazioni come la e-mail, gli indirizzi IP di accesso e i numeri di telefono associati. Lo strumento consentirebbe inoltre all’FBI di tenere traccia delle persone in base alla posizione, abilitare il monitoraggio permanente delle parole chiave e fornire accesso alla cronologia dei social network personali.

Secondo la RFP, “lo sfruttamento dei social media permetterà di rilevare, interrompere e indagare su una gamma sempre crescente di minacce verso gli interessi nazionali degli Stati Uniti e non solo“.

Questo è un esempio di come un’agenzia governativa potrebbe calare la mannaia sugli utenti e sulla loro privacy, anche se viene propagandata come una misura di sicurezza.

Ma se si vuole arrivare al vero e proprio “livello da Black Mirror” basta guardare il sistema di controllo che il Governo Cinese sta applicando sui propri cittadini. Al di là della censura di certi argomenti e di certi servizi (soprattutto quelli che danno accesso a informazioni contro il Partito Comunista e a quelli che usano la crittografia), la Cina è la nazione con il più alto numero di videocamere stradali al mondo che, abbinata a software di riconoscimento facciale, trasformano le città cinesi in veri e propri “scenari da Grande Fratello“.