Non è così strano che il sistema solare ospiti qualche corpo celeste per un transito passeggero. L’ultimo era stato Oumiamua, un masso a forma di sigaro sospettato in un primo momento di essere un’astronave aliena.

Eppure nel nostro piccolo microcosmo, il sistema solare, c’è da tempo un clandestino, arrivato da un altro sistema stellare e catturato dalla gravità di un sistema nel quale si era appena conclusa la formazione dei pianeti. L’asteroide in questione, identificato dalla sigla 2015 BZ509, è finito nell’orbita di Giove conservando però il suo moto retrogrado rispetto a tutti gli altri corpi in movimento.

È stata proprio questa caratteristica a permettere di identificare le origini “aliene” dell’asteroide, visto che è l’unico oggetto che si muove contromano. “Se si fosse originato nel sistema solare avrebbe quindi seguito il senso di rotazione degli altri corpi celesti, ereditato dalla nube di gas e polveri che ha dato origine a tutto” ha affermato Fathi Namouni dell’Observatoire de la Côte d’Azur, in Francia, principale autore dello studio.

Il sistema solare ospita un visitatore interstellare da qualche miliardo di anni 1Gli studi fatti successivamente alla scoperta di BZ509 hanno permesso di scoprire che impiega lo stesso tempo di Giove per completare un’orbita intorno al Sole, nella direzione opposta ma a una distanza simile, pur se con un’orbita leggermente diversa, facendo pensare a una qualche forma di interazione tra i due.

In precedenza si pensava che i “centauri”, gli asteroidi che percorrono orbite che li portano vicini ai pianeti giganti, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, solitamente restano legati “gravitazionalmente” ai pianeti per circa 10.000 anni, ma in questo caso l’ospite sembra essere rimasto in quella posizione da un tempo decisamente più lungo.

BZ509 non è però l’unico “immigrato” presente nel nostro sistema solare: secondo Namouni infatti altri asteroidi catturati dalla forza gravitazionale di Giove sarebbero però riusciti a liberarsi dal giogo e ora starebbero orbitando intorno al sole su un’orbita perpendicolare rispetto al piano del sistema solare.

La prossima sfida sarà quella di applicare la simulazione che ha permesso di scoprire l’origine aliena di BZ509 anche ad altri centauri retrogradi, per cercare di capire da dove provengono.

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