A distanza di un paio di anni da quando Sony ha presentato un brevetto per un “display 3D olografico” presso lo USPTO (United States Patent and Trademark Office), negli scorsi giorni gli è stato approvato. Cosa ancora più interessante, sembra proprio che questo nuovo genere di display sarà compatibile con la prossima PlayStation 5.

Sony prova a riportare in auge i display 3D

Il 3D è forse la tecnologia più fallimentare che sia stata introdotta nel mondo delle TV, tanto che ormai quasi nessun produttore è solito integrarla nei propri modelli di ultima generazione. La così detta “mania del 3D” venne grazie a James Cameron e al suo film campione d’incassi Avatar (ha detenuto il record di incassi nella storia del cinema fino a quando Avengers: Endgame lo ha battuto negli scorsi mesi) ma non si concretizzò mai del tutto.

Il brevetto depositato da Sony prevede la realizzazione di un display 3D stereoscopico che non necessita di nessuna tipologia di occhiali 3D. Al di là della tecnologia non proprio matura, è stata proprio la necessità di utilizzare degli occhiali 3D (attivi per avere la miglior qualità) a decretarne l’insuccesso nel mondo delle TV. Con questo brevetto, Sony vuole ribaltare la cosa.

Come funzionerà il display 3D olografico di Sony

Display 3D olografico brevetto Sony

Per proiettare le immagini 3D, il display di Sony utilizza una retro-illuminazione e numerosi micro specchi che possono inclinarsi e cambiare rapidamente direzione. Sfruttando una serie di algoritmi che muovono in sincrono i micro specchi, è possibile avere immagini diverse per l’occhio sinistro e destro, ovvero quello che il nostro cervello percepisce come effetto 3D.

Inoltre, il display è dotato di sensori aggiuntivi in grado di tracciare il movimento degli occhi e del viso dell’utente (può anche determinare il numero di utenti che lo guardano), così come calcolare la distanza tra le persone e lo schermo.

Già da questa descrizione molto generale possiamo notare come la tecnologia che ha in mente Sony potrebbe essere estremamente costosa e, visti tutti gli attuatori meccanici che fanno inclinare gli specchi, anche soggetta a potenziale usura e malfunzionamenti.

Sempre dalla descrizione possiamo speculare sul fatto che Sony potrebbe sfruttare questa tecnologia per creare una sorta di realtà virtuale senza visore da poter aggiungere al potenziale PS VR2.

Ricordiamo che un display 3D olografico che non necessita di occhiali particolari è stato sviluppato anche da Bosch, anche se il quel caso è previsto un utilizzo in ambito automotive.

Ad ogni modo, prima di lasciarvi vi mostriamo come Sony abbia familiarità con questo genere di tecnologia: nel 2009 il colosso giapponese mostrò questo prototipo.