Attraverso un accordo esclusivo con l’operatore telefonico coreano SK Telecom, Microsoft ha intenzione di testare il Project xCloud sfruttando la rete 5G.

In particolare, alcuni clienti di SK Telecom potranno provare lo streaming dei giochi tramite il Project xCloud sia su reti LTE che su reti 5G (cosa che Google Stadia non permetterà) a bordo dei loro smartphone. Chiaramente l’intento finale è di aprire il servizio a PC Desktop, laptop, Xbox, Smart TV e tablet.

L’accordo con un operatore telefonico dovrebbe permettere a Microsoft anche di mettere a punto con maggiore precisione i propri datacenter a monte e i CDN (Content Delivery Network) nella centrale di distribuzione dell’operatore stesso.

SK Telecom è lieta di annunciare questa significativa collaborazione commerciale con Microsoft “, ha affermato Ryu Young-sang, Vice President e Head of MNO Business di SK Telecom. “Ci aspettiamo di portare l’esperienza del gaming mobile al livello successivo combinando la competitività del 5G di SK Telecom e la forza di Microsoft nel cloud e nei giochi“.

L’approccio di Microsoft allo streaming nei giochi combina quasi 40 anni di esperienza con investimenti e risorse in Azure, Microsoft Research e altri settori aziendali, permettendoci di raggiungere i giocatori di tutto il mondo“, ha affermato Phil Spencer, Executive Vice President, Gaming presso Microsoft.

Un velo di mistero avvolge ancora il Project xCloud

Xbox Project xCloud

A differenza dei servizi concorrenti, non sappiamo ancora molto del Project xCloud. Non sappiamo ad esempio in che modo sarà possibile accedervi, se con un abbonamento “all you can game” in stile Xbox Game Pass o Uplay+ oppure acquistando i giochi e sfruttando solo l’infrastruttura di Microsoft. Non ci stupiremmo però se il colosso americano approfondirà maggiormente questo ed altri aspetti durante l’evento hardware Surface che si terrà a New York City il 2 ottobre.

Il Project xCloud va ad inserirsi in quella rivoluzione gaming portata dal miglioramento drastico delle reti in fibra ottica e del così detto “ultimo miglio” per eliminare le barriere hardware e permettere agli utenti di godersi qualsiasi gioco indipendentemente dal dispositivo utilizzato. In altre parole, tutta l’elaborazione grafica avviene nei server di Microsoft, mentre l’utente visualizza solo il flusso video.

L’idea chiaramente non è unica a Microsoft, con altre aziende che hanno già lanciato servizi del genere (PlayStation Now e GeForce NOW su tutti, con Google Stadia prossimo all’arrivo).