Nella scelta di un nuovo modulo SSD si leggono una serie di sigle che possono portare a facile confusione se non adeguatamente contestualizzate. Tra le più diffuse negli ultimi tempi sono tutte le sigle legate al nuovo formato M.2 con in particolare le sigle NVMe e PCIe a mettere parecchi dubbi nella scelta di un nuovo SSD. Vediamo perché sono nate queste nuove sigle e che differenze ci sono tra SSD, M.2 e NVMe.

Memorie SSD, SATA, PCIe e NVMe, facciamo chiarezza

Prima di entrare nel dettaglio delle sigle c’è bisogno di fare un breve ma necessario excursus sulla storia delle memorie SSD per comprenderne la loro evoluzione e per capire tutte le differenze tra le tecnologie M.2, NVMe, PCIe e SATA. Le memorie SSD sono nate come evoluzione dei vecchi HDD ma non hanno parti mobili, al loro interno sono un concentrato di resistori, condensatori e soprattutto celle di memoria NAND flash, DRAM, cache e così via. Per non complicare ancora troppo il discorso anche la tecnologia interna degli SSD può variare ma ciò su cui è importante concentrarsi è il protocollo, riducendo banalmente la definizione è il connettore fisico con cui la memoria si collega con il resto della configurazione.

Nella fase iniziale di rilascio degli SSD, il protocollo utilizzato era un SATA, esattamente lo stesso dei vecchi HDD. Utilizzare un SATA ha i suoi pro e i suoi contro. La retrocompatibilità con le schede madri più vecchie è sicuramente un gran vantaggio, lo è stato particolarmente qualche anno fa quando gli SSD si sono diffusi a macchia d’olio. Il contro è il limitato bandwidth offerto dall’interfaccia SATA che in combinazione con il linguaggio di trasferimento AHCI (quello dedicato agli HDD) limita in maniera importante le prestazioni di un SSD.

Il cambio di passo è avvenuto con l’introduzione del protocollo PCIe. Un modulo SSD PCIe è molto più veloce di un SSD SATA grazie al canale diretto con CPU e RAM che abbassa la latenza e grazie al bandwidth più ampio offerto dalla tecnologia PCIe. Nei primi SSD PCIe però il linguaggio di trasferimento era ancora AHCI ma data la natura nuova delle memorie SSD si è potuto sviluppare un linguaggio innovativo denominato NVMe.

Memorie SSD M.2, NVMe e PCIe, cosa cambia

ssd m2 nvme

Il progresso tecnologico ha portato a dei piccoli periodi di transizione prima della definizione di un nuovo standard legato ai pc desktop e ai notebook. In particolare per ridurre le dimensioni fisiche dei notebook e dei relativi componenti per un breve periodo sono nati slot mini-PCIe e mSATA ma fortunatamente si è subito arrivati ad un formato unificato chiamato M.2. Sebbene M.2 sia nato per migliorare le prestazioni in PCIe, è anche possibile trovare degli M.2 SATA ma ormai sono rari e non saranno mai una scelta consigliata per i limiti di SATA ed il linguaggio di trasferimento AHCI.

Dopo tutta questa premessa siamo arrivati alla situazione attuale dove i migliori SSD in commercio sono M.2 PCIe NVMe, sono le memorie più veloci in circolazione in grado di avere delle prestazioni importanti fino a  5000 MB/s in lettura e 4400 MB/s in scrittura nelle condizioni ottimali di buona gestione termica. Ultime precisazioni sui moduli SSD M2 PCIe riguardano le tipologie di connessioni alla scheda madre su un pc desktop.

Esistono moduli M.2 B key (12-19 pin) PCIe x2 in grado di sfruttare la larghezza di banda fino a 10 Gbit/s, moduli M.2 M key (59-66 pin) PCIe x4 con larghezza di banda fino a 20 Gbit/s ed infine B + M key che massimizza la compatibilità. Il vantaggio dei moduli M.2 riguarda le dimensioni compatte, sono minuscoli ma non hanno dimensioni unificate. La larghezza di un modulo SSD M.2 è sempre di 22 mm mentre la lunghezza può variare in 30, 42, 60, 80, 110 mm. Per questo motivo spesso si trovano codici come SSD M.2 2230, 2242, 2260, 2280, 22110, sono esattamente le misure fisiche dei moduli M.2 e sono importanti per l’installazione su scheda madre desktop, notebook o in un case esterno per SSD M.2 NVMe PCIe.

SSD M.2 NVMe PCIe, i dubbi più frequenti

SSD m2

Come accennato in apertura, tutte queste sigle prese singolarmente possono creare parecchi dubbi. Come abbiamo visto però non sono sigle scollegate ma c’è un percorso di evoluzione tecnologica che ci ha portato allo standard moderno SSD M.2 con protocollo PCIe e linguaggio di trasferimento NVMe. Sono sorte però nel corso dei mesi alcune domande a cui abbiamo già risposto con l’analisi dell’evoluzione delle memorie SSD ma che riteniamo possa essere utile dare una risposta netta a domande, di base errate, frequenti.

M.2 e NVMe sono la stessa cosa? Sì sono la “stessa cosa” per la maggior parte dei moduli SSD, il formato è M.2 e il linguaggio di trasferimento è NVMe. Esistono anche moduli SSD M.2 con linguaggio AHCI ma ormai sono in grande disuso e non conviene per nulla al mondo puntarli.

Quali sono le differenze tra NVMe e M.2? Non è corretto fare un confronto NVMe vs M2, differenza SSD M2 e NVMe. NVMe è il linguaggio di trasferimento e M.2 è il formato SSD. La domanda corretta sarebbe: che differenze ci sono tra AHCI e NVMe? In questo caso è possibile fare il confronto tra i linguaggi di trasferimento. AHCI è il linguaggio standard che deriva dai vecchi HDD ed ha grandi limiti in termini tecnici. Per non entrare troppo nello specifico, la differenza tra AHCI e NVMe è tutta a favore del linguaggio NVMe, ha meno latenza, è più veloce e riesce a comunicare meglio con i software del sistema operativo.

Più veloce NVMe o M.2? Anche in questo caso la domanda è errata, un SSD M.2 integra il linguaggio di trasferimento NVMe. Si potrebbe però intendere con M.2 uno dotato di linguaggio AHCI ed in quel caso la risposta è che tra un M.2 AHCI vs M.2 NVMe, il modulo M.2 NVMe è più veloce.

Queste errate domande ci vengono spesse poste e speriamo di aver chiarito la situazione riguardo le differenze tra le sigle SSD, M.2, NVMe, AHCI, SATA e PCIe. Ricordando ancora una volta che o standard moderno consigliato è SSD M.2 con protocollo PCIe e linguaggio di trasferimento NVMe, ecco qualche guida riguardante il mondo delle memorie SSD:

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