La strategia di base in tutti i dispositivi hardware di Apple è quella di sviluppare quante più componenti possibili in casa, così da aver un controllo qualità molto elevato e non dover dipendere da società terze. La maggiore adozione di questa politica la troviamo con i SoC degli iPhone e degli iPad, basati su architettura ARM ma sviluppati in casa.

Con il Project Catalyst in rampa di lancio con macOS 10.15 Catalina, Apple si sta preparando a una transizione dalle CPU basate su architettura x86 di Intel a CPU proprietarie basate su architettura ARM (gli ultimi Mac usano già co-processori basati su ARM). A questo proposito è stato fatto un passo in avanti importante, con la dirigenza di Apple che si è assicurata i servigi di Mike Filippo (chiare origini italiane), una delle figure chiave di ARM per lo sviluppo della sua architettura.

MacBook Air - MacBook Pro chip T2

Mike Filippo ha lavorato presso ARM per 10 anni, ricoprendo il ruolo di Lead CPU Architect e Lead System Architect, secondo il suo LinkedIn. Prima di entrare in ARM, Filippo ha trascorso del tempo sia a AMD che a Intel.

Mentre il profilo di LinkedIn di Mike Filippo suggerisce che mantiene ancora la sua posizione in ARM, il produttore di chip ha confermato in una dichiarazione a Bloomberg che ha lasciato la compagnia. Al momento però Apple non ha commentato l’assunzione.

L’assunzione di Mike Filippo arriva dopo che Apple ha perso il “senior director of platform architecture” Gerard Williams III  a distanza di 9 anni dalla sua iniziale assunzione. Egli è considerata una figura chiave nello sviluppo passato dei SoC Ax di Apple utilizzati su iPhone e iPad.

Nella speranza di Apple, Mike Filippo deve essere in grado di colmare alcune delle responsabilità lasciate da Williams, portando la sua conoscenza dell’architettura ARM e facendo avanzare la transizione per i Mac (i primi esemplari sono attesi per il 2020).