Amazfit Helio Strap è arrivato sul mercato italiano verso la metà di giugno insieme ad Amazfit Balance 2 ed è il primo fitness tracker dell’azienda a non avere alcuna funzionalità smart, tanto da non non avere nemmeno un display. Lui è pensato esclusivamente per chi vuole tenere traccia degli allenamenti e per chi vuole tenere sotto controllo i parametri vitali ed è per questo che taglia fuori tutto quello che è smart. Lo stiamo utilizzando ormai da qualche tempo ed è arrivato il momento di parlarvene.

Premessa

Parleremo di lui in maniera veloce e meno approfondita del solito e saltando alcuni aspetti perché è in sostanza un Amazfit Balance 2 senza tutta la parte smart, senza il display e senza il microfono, gli altoparlanti, il barometro, il GPS e tutti gli altri componenti minori legati alle funzioni smart. Lui dentro ha una batteria, un accelerometro, un giroscopio, un sensore di temperatura cutanea, il Bluetooth 5.2, un motorino per la vibrazione per la sveglia e la batteria scarica, un LED per segnalare gli stati della carica e soprattutto ha il nuovo sensore BioTracker 6.0 PPG, lo stesso dell’Amazfit Balance 2. È per questo che tutti i dati che lui registra sono identici a quelli che registra l’altro: sport, sonno e parametri vitali sono gli stessi poiché provengono dal medesimo hardware e quindi è superfluo ripetere le stesse cose; vi invitiamo perciò a dare un’occhiata alla recensione dell’Amazfit Balance 2, dove abbiamo trattato questi aspetti con la giusta attenzione. Preferiamo dare rilievo alle cose in più che lui possiede e alle differenze, che sono senz’altro da approfondire.

Confezione e com’è fatto

Prima di farlo, però, vediamo un attimo com’è fatto e con che cosa arriva a casa. Amazfit Helio Strap arriva in una confezione di forma rettangolare con dentro un cinturino in tessuto, una basetta per la ricarica e qualche manuale rapido d’istruzioni; poi non c’è altro all’interno della confezione, nemmeno un cinturino di ricambio. Riguardo a com’è costruito e al design c’è ben poco da dire perché è una tavoletta di plastica nera sottile e leggera, che è racchiusa all’interno di un cinturino in nylon con chiusura a strappo; nonostante l’utilizzo 24 ore su 24, anche durante l’attività sportiva, è ancora privo di graffi e assemblato alla perfezione, perciò non è per nulla delicato. Nella parte inferiore include i sensori e i pin per la ricarica e su un lato il LED che segnala la fase di ricarica, la ricarica completa e la batteria scarica. Al polso è fra i dispositivi più comodi mai provati perché è discreto, leggero, piccolo e poi non crea alcun tipo di problema alla pelle, anche in caso di sudorazione estrema; da questo punto di vista è assolutamente al top.

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BioCharge

Nonostante i sensori siano gli stessi, Amazfit Helio Strap può contare su una funzione software che Amazfit Balance 2 non possiede, chiamata BioCharge, che tiene traccia della ricarica, della carica e della scarica dell’energia fisica e mentale; e, come è facile intuire, richiama e funziona nello stesso modo della Body Battery degli smartwatch di Garmin, perciò non è niente di nuovo in senso assoluto. Comunque, per funzionare, BioCharge sfrutta il monitoraggio dei parametri vitali (stress, HRV, RHR, frequenza respiratoria, temperatura cutanea, SpO2 e frequenza cardiaca in tempo reale), la durata del sonno, i dati vitali raccolti durante il sonno, il riposo giornaliero, i passi percorsi e l’attività fisica svolta: in sostanza “osserva” come e quanto riposiamo durante la notte e i nostri parametri vitali e in base a questo ricarica un valore numerico che ci mostra al risveglio e che poi abbassa gradualmente durante il giorno in base all’andamento dei nostri parametri vitali, dell’attività fisica svolta e al riposo giornaliero.

È più o meno la funzione Prontezza presente da anni ma in forma dinamica perché mostra in tempo reale le nostre condizioni fisiche e mentali tracciando l’energia che consumiamo nello svolgere le attività quotidiane; e lo fa attraverso una scheda dedicata all’interno dell’applicazione Zepp dove è possibile vedere tutto questo tramite dei valori numerici, dei grafici e un sacco di dati raccolti di giorno e di notte. Non solo BioCharge è un indicatore facile da comprendere e ricco di informazioni ma è anche estremamente affidabile perché sa sempre come ci sentiamo e qual è la nostra energia durante la giornata; i dati sono raccolti in maniera accurata sia di giorno che di notte e le attività vengono registrate in maniera corretta e quindi vien da sé che la scarica non può che essere coerente e attendibile. Amazfit Helio Strap è per il momento l’unico dispositivo dell’azienda a poter vantare questa funzione e quindi è l’unico che riesce a dare qualcosa in più rispetto agli altri modelli e questo è di sicuro un valore aggiunto per chi fa sport o per chi vuole tenersi banalmente solo in forma e in salute.

Autonomia e app Zepp

Oltre al BioCharge, Amazfit Helio Strap di diverso rispetto all’Amazfit Balance 2 ha anche l’autonomia perché include una batteria decisamente più piccola da appena 232 mAh e poi non è dotato di display e funzioni smart. E, infatti, lui offre un’autonomia di una decina di giorni, su per giù, con il monitoraggio 24 ore su 24 dei parametri vitali e di circa 12 ore di sport a settimana, almeno nel nostro caso; poi ci sarebbero tutti i soliti discorsi da fare sull’autonomia perché varia in base a decine di fattori, però lui, ecco, di sicuro 7-8 giorni li fa. Si ricarica in poco più di un’oretta tramite la basetta proprietaria con pin e, purtroppo, neanche lui è dotato della ricarica a induzione. All’interno dell’applicazione lui non offre chissà quale personalizzazione perché c’è giusto qualche opzione per la sveglia, per la sensibilità del rilevamento dell’attività, per attivare/disattivare il monitoraggio dell’SpO2 e dello stress e per agire su qualche altro parametro.

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Conclusioni

E siamo giunti alla fine del discorso. Amazfit Helio Strap può essere considerato una versione di Amazfit Balance 2 pensata prettamente per la salute e per l’attività fisica che rinuncia a tutto quello che c’è di smart negli smartwatch: lui perciò è un fitness tracker vecchio stile, come le smartband di una decina di anni fa, con in più un sacco di funzioni per la salute e una eccellente accuratezza nel rilevamento dell’attività fisica e nella registrazione dei parametri vitali. Costa un terzo del fratello ed è qui che vince perché il prezzo è senza dubbio coerente con ciò che offre e nel modo in cui lo fa: costa 99,90 euro ed è l’ideale per chi vuole tenersi in forma, fare sport e tenere sotto controllo la salute senza tutta quella parte smart che spesso complica le cose; in più è affidabile, funziona bene e può contare su un’applicazione eccellente.

Pro:

    • ottima autonomia;
    • accuratezza delle misurazioni;
    • ottima costruzione;
    • ottima applicazione per smartphone;
    • affidabilità e ottimo funzionamento.

Contro:

    • assenza della ricarica a induzione.

Voto finale:

7,5