Amazfit Balance è il primo modello di una nuova serie di smartwatch di Amazfit ed è stato presentato in occasione dell’IFA di quest’anno come successore, più che altro spirituale, del GTR 4, da cui eredita il design e parte delle sue funzionalità. Con lui è stato amore a prima vista e appena presentato ho capito che avrei dovuto averlo perché possiede tutto quello che io cerco in uno smartwatch e così è stato. Lui si presenta come un GTR 4 migliorato e più completo e questa cosa mi ha attratto immediatamente, avendo apprezzato tantissimo il predecessore. E così in breve tempo è diventato il mio smartwatch principale e dopo settimane di utilizzo vi racconto le mie considerazioni su di lui, fatte, come sempre, di esperienza personale e di pochi elenchi della spesa.

Recensione Amazfit Balance: è lo smartwatch per il benessere che aspettavo 1

Solita confezione, ma tanta qualità

La confezione dell’Amazfit Balance è tale e quale a quella dei precedenti modelli, sia esternamente che internamente: è compatta, con le solite grafiche e con all’interno lo smartwatch, con un solo cinturino, qualche manuale rapido e il cavetto per la ricarica; nulla di nuovo perciò nella confezione di vendita, che resta quella a cui siamo abituati. Al contrario, ed è un bene, la qualità dell’Amazfit Balance non resta quella dei modelli precedenti perché, seppur all’apparenza sembri quasi un GTR 4, è costruito in modo ancora migliore: i materiali, nonostante siano i soliti, quindi alluminio e plastica per la cassa, vetro per il display e acciaio per gli elettrodi, restituiscono complessivamente maggiore qualità e solidità e l’idea che ci si fa è di un prodotto premium, ben costruito e capace di resistere nel tempo; per di più i tasti fisici, di cui uno è una rotellina con tanto di vibrazione utile per navigare nel sistema operativo, sono solidi e ben rifiniti in ogni dettaglio, per cui non c’è nulla che non vada.

Ed è effettivamente così perché riesce a essere affidabile da questo punto di vista, con un uso normale, anche nel lungo periodo, nonostante il cinturino in silicone, per ovvi motivi, si deteriori. L’Amazfit Balance esteticamente è un GTR 4 in fin dei conti, con qualche piccola modifica al design e all’assemblaggio qua e là: questo significa che è uno smartwatch elegante, con le sue belle dimensioni, seppur risulti sottile e leggero, e che sta bene al polso in ogni situazione; ovvio che deve piacere, poiché è un fattore soggettivo, però, ecco, lui possiede carattere e si fa apprezzare. E, in ultimo, una nota sul display, perché è bello ampio, con una luminosità, anche automatica, elevatissima, ben definito e con dei colori da OLED che lo fanno essere veramente bello da vedere.

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L’app Zepp e Zepp OS 3.0 sono una forza insieme

Una volta acceso, configurato e collegato allo smartphone, ho capito immediatamente che ci sarebbe stata intesa fra di noi perché il software, inteso come sistema operativo dello smartwatch e applicazione per lo smartphone, è appagante e mi ricorda la semplicità, la prontezza e l’affidabilità di quello dei Pixel. All’interno dell’Amazfit Balance c’è Zepp OS, sistema operativo proprietario e qui in versione 3.0, che è finalmente arrivato alla sua maturità: è ricco di funzioni, è affidabile, è stabile, è veloce ed è bello da vedere, per cui possiede tutte le carte in regola per essere un software di alto livello. E come se questo non bastasse, è così in tutto e per tutto anche l’applicazione Zepp disponibile per lo smartphone perché è stata aggiornata nelle ultime settimane per integrare nuove funzionalità e nuovi elementi grafici.

L’applicazione e il sistema operativo dello smartwatch riescono insieme a fornire un’esperienza d’uso veramente appagante e concreta e che non dà alcun problema nelle operazioni di tutti i giorni, cosa tutt’altro che scontata con questo tipo di prodotti. Una cosa che poi è riuscita a sorprendermi e a farsi apprezzare molto da me riguarda la presenza delle stesse impostazioni e funzioni sia all’interno dello smartwatch che dell’applicazione: i dati raccolti, le opzioni di sistema, le misurazioni e le applicazioni installate sono disponibili in entrambi i posti nello stesso modo e io amo questa cosa perché mi permette di visualizzare i dati sulla salute e di accedere a una qualsiasi tipo di impostazione ovunque io voglia o mi trovi comodo in quel momento.

È pensato principalmente per il benessere

Più che uno smartwatch, definirei Amazfit Balance un fitnesswatch perché come la concorrenza include sì funzioni per lo sport, smart e via dicendo ma include soprattutto funzioni per il benessere fisico e mentale, il che è una novità per i prodotti di Amazfit. È il primo modello dell’azienda, per esempio, a integrare due piastre in acciaio che fungono da elettrodi per la misurazione della composizione corporea: ebbene sì, lui è capace di misurare, e aggiungerei con precisione molto elevata, la muscolatura scheletrica, la massa grassa, la massa magra, l’acqua, la massa ossea, il metabolismo basale, le proteine, la massa muscolare e il valore imc del corpo; basta indossarlo al polso, appoggiare due dita della mano opposta sui due tasti fisici conduttori elettrici e aspettare qualche secondo per avere un report completo, attendibile e consultabile da applicazione e smartwatch, con tanto di storico, sulla propria salute fisica.

Di nuovo, rispetto ai modelli precedenti, porta con sé diverse altre funzioni finalizzate al monitoraggio e miglioramento della salute fisica e mentale: quella top, insieme a quella vista poco fa, si chiama Preparazione e, tramite la misurazione continua 24 su 24, anche e soprattutto di notte durante il sonno, di alcuni parametri vitali come frequenza cardiaca, variazione della frequenza cardiaca, temperatura corporea, respirazione, ore di sonno e vari altri, consente di avere un report sul recupero delle energie fisiche e mentali per la giornata in vista; dopo aver raccolto per 7 giorni i dati sopraccitati e quindi aver appresso le abitudini personali e i dati medi dei parametri vitali, è capace di fornire giorno per giorno informazioni sul recupero fisico e mentale dopo le ore di sonno, così da conoscere subito come si è messi fisicamente e mentalmente in vista della nuova giornata da affrontare. E devo dire che anche questo report è estremamente preciso e affidabile e delle volte pare che ne sappia più lui su come sono messo fisicamente e mentalmente di me, perciò è assolutamente attendibile e di molta importanza.

L’ultima grande funzione nuova legata al benessere fisico e mentale è Zepp Aura, di cui abbiamo parlato approfonditamente in un articolo a parte, che abbraccia in modo stretto la registrazione del sonno: infatti, Amazfit Balance è il primo smartwatch dell’azienda a essere capace di offrire un monitoraggio del sonno avanzato tramite la registrazione di ancora più parametri e la raccolta di ancora più dati da parte dei sensori; lui fornisce un quadro sul sonno notturno e sui pisolini ricco di informazioni, dati sui parametri vitali, consigli e storici e lo fa risultando anche qua estremamente preciso e affidabile. Oltre a queste cose nuove, include tutto quello che siamo soliti vedere negli smartwatch moderni e cioè la misurazione della temperatura cutanea, dei valori di ossigeno nel sangue, della frequenza cardiaca, della respirazione, dell’ossigeno, dello stress e di alcune loro variabili e la registrazione dei passi fatti, della distanza percorsa, delle calorie bruciate, anche a riposo, e delle scale salite/scese e di altre cose varie.

E la cosa che veramente mi entusiasma è che tutte le informazioni che restituisce, probabilmente il merito è dei nuovi sensori, capaci di raccogliere molti più dati e in maniera più precisa, sono affidabili e possono essere prese sul serio e sono consultabili sia dallo smartwatch che dall’applicazione, sono personalizzabili con varie opzioni e sono accompagnate da grafici, storici e consigli per vivere più in salute.

Per lo sport è un vero e proprio allenatore

Lo sport è un aspetto a cui Amazfit Balance dà molta importanza e lo fa mettendo insieme un sacco di funzioni e possibilità utili, talvolta anche accompagnate dall’intelligenza artificiale. Supporta PeakBeats, la condivisione dei dati con applicazioni di terze parti, come Google Fit, Strava e Adidas Running, accessori esterni come fascia cardio per la corsa e misuratore di potenza per il ciclismo, l’importazione dei file di rotta e supporta soprattutto la correzione intelligente della traiettoria, la funzione Virtual rabbit e le previsioni dei risultati nelle corse; a queste si aggiungono funzioni che sfruttano l’intelligenza artificiale, che combina speciali algoritmi e i dati raccolti dai sensori, come Zepp Allenatore e Zepp Coach AI Chat, che insieme svolgono la funzione di un allenatore personale focalizzato sulle prestazioni, sugli obiettivi e sulle caratteristiche fisiche personali.

È capace poi di registrare fino a 156 attività sportive e di riconoscerne fino a 33 in automatico, di cui 25 basate sulle forza e 8 basate sul movimento, e integra un sistema di geolocalizzazione, che combina A-GPS e altri 5 sistemati satellitari, in grado di geolocalizzarne la posizione in pochissimi secondi e con una precisione di centimetri. Mette a disposizione anche altre funzioni e comodità per lo sport, di importanza minore, ma la cosa che più mi ha sorpreso, oltre alla completezza, è che tutto funziona in maniera perfetta: per esempio, la geolocalizzazione è veloce e precisa, le attività sportive automatiche vengono riconosciute e registrate con estrema precisione e tutto funziona in maniera affidabile e semplice, proprio come dovrebbe essere per un prodotto di questo tipo.

Di smart c’è tutto quello che davvero serve

È uno smartwatch e in quanto tale non potrebbe non avere una parte smart di un certo livello e, fortunatamente, così è, seppur non dia le possibilità che danno altri concorrenti, soprattutto con Wear OS. Una delle sue mancanze più grandi qui è la possibilità di poter rispondere ai messaggi e alle notifiche tramite assistente vocale Alexa o tramite tastiera, cosa che molti concorrenti, con e senza Wear OS, consentono di fare; è possibile leggere le notifiche e rispondere solo tramite emoji e messaggi predefiniti. Come avrete capito, l’assistente vocale al suo interno è Alexa ed è Alexa completo, per cui permette di fare tutte le cose che fa da smartphone e funziona persino offline e quindi senza una connessione Wi-Fi o Bluetooth.

A parte questa cosa poco felice riguardante le notifiche, Amazfit Balance è uno smartwatch di alto livello perché, oltre ai comandi vocali tramite assistente Alexa, integra una serie di caratteristiche che lo rendono tale: connessione Wi-Fi, microfono, altoparlante, supporto alle chiamate telefoniche, uno store di applicazioni vasto e completo con diverse categorie da navigare, cronometro, meteo, il supporto alla musica offline, il supporto a cuffie Bluetooth, promemoria, calendario, il supporto alle carte fedeltà, la lista delle cose da fare, la sveglia tramite vibrazione, bussola digitale, altimetro e, udite udite, i pagamenti digitali tramite Zepp Pay, di cui vi abbiamo parlato approfonditamente in un articolo a sé. Supporta poi tutte le altre solite funzioni smart che ormai sono lo standard negli smartwatch moderni e perciò è completo e di supporto per qualsiasi tipo di operazione quotidiana, al netto della mancanza legata alle risposte per notifiche e messaggi; in compenso tutto funziona bene, ma veramente bene.

L’autonomia è top, come al solito

All’interno dell’Amazfit Balance c’è una batteria da 475 mAh, tale e quale a quella del GTR 4 e di altri modelli dell’azienda. Nonostante le tante nuove funzioni e diversi nuovi sensori, lui riesce a garantire la stessa e ottima autonomia del predecessore e cioè una ventina di giorni con un uso normale, un paio di settimane con un uso più intenso e fino a una settimana con un uso intenso e Always-on-Display attivo. È chiaro che l’autonomia è soggettiva e variabile in base a decine di fattori, in particolare in base all’utilizzo personale, però io lo utilizzo con tutte le misurazioni attive, con anche quella della frequenza cardiaca ogni minuto, non lo levo mai dal polso se non nei momenti in palestra e sotto la doccia e riesco a ottenere questi risultati: indipendentemente dalle proprie abitudini e dal tipo di utilizzo, quindi, Amazfit Balance è capace di offrire un’autonomia da top e superiore a quella di qualsiasi altro concorrente, soprattutto se dotato di Wear OS. Per di più, la ricarica completa da 0 a 100% richiede un’oretta scarsa, circa 80 minuti, perciò si ricarica anche rapidamente. Peccato per l’assenza della ricarica a induzione, presente invece e solo nel GTR 4 Limited Edition, perché sarebbe stata comoda poiché avrebbe permesso di ricaricarlo con una qualsiasi basetta compatibile, mentre così è obbligatorio collegarlo alla sua basetta dotata di pin.

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Dove e perché comprarlo

Dare uno giudizio, per quanto si tratti di un’opinione personale, è piuttosto facile in questa occasione perché GTR 4 non avrebbe potuto avere un successore migliore: Amazfit Balance prende il meglio del GTR 4 e lo migliora ancora e colma le lacune viste con GTR 4 aggiungendo, per esempio, un sensore per la temperatura cutanea, varie funzioni per il benessere personale e soprattutto i pagamenti digitali; a tutto questo poi aggiunge un sistema operativo maturo, affidabile e veloce, uno store per le applicazioni ricco di possibilità per espanderne le funzioni e soprattutto misurazioni precise, intuitive e utili per migliorare il benessere fisico e mentale. Lui è un vero e proprio coach per la salute e per vivere bene ed è capace di migliorare il benessere personale quotidianamente e concretamente. Chi cerca un prodotto di questo tipo con lui va sul sicuro perché funziona bene, è ricco di funzioni e costa il giusto. Amazfit Balance è disponibile all’acquisto sull’Amazfit Shop, su Amazon Italia e presso altri negozi nelle colorazioni argento con cinturino in nylon e grigia con cinturino in silicone al prezzo di 249,90 euro, con inclusi 3 mesi di Zepp Aura in regalo.

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