Quando Suunto ha annunciato il passaggio dalla tecnologia MIP (Memory-in-pixel) a quella AMOLED per la propria gamma di sportwatch , molti appassionati hanno alzato il sopracciglio. Dopotutto, l’azienda finlandese aveva costruito buona parte della propria reputazione sull’autonomia estrema garantita dai pannelli a basso consumo.
Suunto Vertical 2 è la prova che questa transizione non era solo necessaria, ma anche possibile senza per questo sacrificare l’elemento distintivo del brand. Il nuovo display AMOLED LTPO da 1,5 pollici (contro gli 1.4 pollici del modello precedente) con risoluzione di 466 x 466 pixel e una luminosità di picco di 2.000 nit, cambia in modo radicale l’esperienza d’uso quotidiana.
Non parliamo solo di una differenza teorica, la differenza è lampante nell’uso di tutti i giorni così come durante le attività sportive. Le mappe topografiche risultano nitidissime, anche nelle giornate più luminose, i dettagli dei sentieri emergono con spettacolare chiarezza in qualsiasi situazione, e la visualizzazione dei dati è immediata ed efficace.
Abbiamo tenuto al polso Suunto Vertical 2 per più di un mese, e lo abbiamo utilizzato principalmente per correre, su sentieri di montagna, mulattiere e qualche breve tratto urbano. Abbiamo quindi potuto provarlo in varie modalità e con varie condizioni, grazie anche a un autunno decisamente favorevole. Nella maggior parte dei casi abbiamo corso con un bel sole, ma lo abbiamo provato anche in un paio di giornate grigie con qualche goccia di pioggia, e nella penombra mattutina di un bosco. Scoprite insieme a noi i pregi e i difetti evidenziati in queste settimane al polso.
Indice:
Robusto ma con stile
Con 49mm di diametro e 13,6mm di spessore, Suunto Vertical 2 mantiene le dimensioni del predecessore, confermandosi come un orologio importante al polso. Non è discreto e non cerca di esserlo: è uno sportwatch nel senso più puro del termine, costruito per funzionare in condizioni difficili piuttosto che per passare inosservato sotto una camicia elegante.
La versione in titanio, con i suoi 74 grammi, rappresenta un ottimo compromesso tra leggerezza e solidità. Il titanio è un materiale eccellente per l’outdoor: leggero, resistentissimo alla corrosione e praticamente indistruttibile. L’alternativa in acciaio inossidabile aggiunge 13 grammi, ma costa 100€ in meno (599 euro contro 699 euro), Per chi non ha vincoli di peso, l’acciaio inox è un’alternativa valida e più economica. Il design generale è funzionale e pulito, con linee che riflettono lo scopo dell’orologio. La ghiera leggermente rialzata offre protezione al display in caso di urti, mentre il cristallo di zaffiro resiste egregiamente a graffi e abrasioni. Dopo settimane di utilizzo intensivo, inclusi passaggi in zone rocciose e contatti accidentali con pareti e attrezzatura, lo schermo non mostra alcun segno visibile di usura. Da sottolineare anche l’ottimo trattamento oleofobico, che mantiene lo schermo sempre pulito anche dopo di versi giorni: basta comunque una pulita con un panno, ma anche con la maglietta, per riportarlo in condizioni perfette.
Il sistema a tre pulsanti fisici sulla destra, abbinato al touchscreen offre la massima affidabilità in ogni condizione. I pulsanti hanno un click tattile deciso e funzionano perfettamente anche con guanti o mani bagnate. Il touchscreen è reattivo senza essere ipersensibile, evitando tocchi accidentali durante le attività sportive. Il cinturino in dotazione utilizza un sistema tradizionale a fibbia con pin da 22mm, garantendo compatibilità con un’ampia gamma di cinturini aftermarket. Inizialmente risulta piuttosto rigido, ma dopo qualche giorno di utilizzo si ammorbidisce e diventa confortevole.
Non è il migliore cinturino sportivo sul mercato, anche perché con un uso prolungato ci ha procurato qualche arrossamento. Svolge comunque il suo lavoro in modo adeguato e per chi desidera qualcosa di meglio, Suunto offre varie alternative nella propria gamma accessori. Da segnalare la totale assenza di fibbie per tenere in posizione la parte eccedente del cinturino. Nell’ultimo foro è presente un piccolo piolo che va a incastrarsi nei fori sottostanti, una soluzione sicuramente valida anche se saltuariamente abbiamo trovato il cinturino slacciato, soprattutto indossando maglie strette che possono facilitare lo sgancio. Niente di preoccupante comunque.
Un miglioramento apprezzabile riguarda il cavo di ricarica: il nuovo connettore magnetico finalmente resta attaccato saldamente, risolvendo un problema fastidioso che affliggeva i modelli precedenti dove bastava un piccolo urto per interrompere la ricarica.
Decisamente utile infine la torcia, posizionata nella parte anteriore dello sportwatch, attivabile con una pressione prolungata del tasto superiore. È dotata di LED bicolori, 2 bianchi e 1 rosso, così da illuminare al meglio la strada, ma anche le scale o una stanza in caso di blackout. La luce rossa è ideale se state camminando di notte e non volete perdere la visione notturna, o volete ridurre la possibilità di essere visti dalla fauna che magari state cercando di osservare. È possibile regolare l’intensità luminosa su quattro livelli, attivare la luce rossa, una segnalazione SOS con luce bianca in codice Morse e una segnalazione lampeggiante di pericolo con luce rossa, una funzione che può essere molto utile per segnalare la vostra presenza in caso di cadute o incidenti in zone buie.



L’autonomia che non ti aspetti
Il passaggio alla tecnologia AMOLED per lo schermo poteva far pensare a compromessi dal punto di vista dell’autonomia, ma Suunto ha fatto un ottimo lavoro, tanto da farle dichiarare una autonomia di 20 giorni in modalità smartwatch, senza di fatto utilizzare il GPS. I test sul campo hanno confermato questo dato, visto che abbiamo raggiunto le tre settimane di utilizzo complice anche un periodo complicato al lavoro e dal punto di vista meteo.
E utilizzandolo 3-4 volte alla settimana, con un totale settimanale di circa 5 ore di GPS, l’autonomia è scesa davvero di poco, attestandosi senza problemi sui 15 giorni, un risultato impensabile per buona parte della concorrenza. I nostri test si sono svolti attivando tutte le misurazioni, e con almeno 2 ore a settimana di utilizzo delle mappe, che abbiamo utilizzato in alcune sessioni di trail su sentieri poco battuti (e ovviamente presenti nella cartografia).
In media il consumo, con GPS e mappe attive, si è attestato sul 2%, il che porta a una autonomia di 50 ore, sufficienti anche per chi corre maratone, ultra trail o corse particolarmente impegnative. Rispetto al modello precedente manca la ricarica solare, ma è un funzione di cui effettivamente non abbiamo sentito la mancanza. Peccato solo che l’applicazione non indichi il tempo passato rispetto all’ultima ricarica completa, con una autonomia simile è facile dimenticarsi quando lo sportwatch è stato caricato per l’ultima volta.
Potenza sotto controllo
Le novità di Suunto Vertical 2 vanno ben oltre il “semplice” cambio del display. Sotto la scocca si nascondono parecchie novità che rendono il dispositivo più fluido e scattante rispetto al modello precedente. Il nuovo chipset offre una velocità doppia rispetto al modello precedente, a tutto vantaggio della fluidità e reattività del sistema, che ora è decisamente scattante. Le animazioni scorrono fluide e senza alcun rallentamento, le varie schermate si aprono in maniera istantanea e nel complesso l’esperienza utente è decisamente positiva.
Un’altra importante novità è rappresentata dall’aumento della memoria interna, che ora raggiunge i 32 GB, dei quali circa 28 sono a disposizione dell’utente. Uno spazio decisamente enorme, visto che permette di scaricare una enorme quantità di mappe (pensate che la mappa di una metropoli come Londra “pesa” appena 84 MB). Questo significa poter avere virtualmente le mappe di tutto il mondo sempre al polso, una situazione ottima per chi viaggia molto.
Peccato solo che non sia sfruttata al meglio a causa di restrizioni strane. Potete memorizzare giusto una dozzina di percorsi, una scelta inspiegabile vista la quantità di spazio a disposizione (ogni percorso occupa circa 100 Kb). E ancora più inspiegabile ci sembra la decisione di non supportare la riproduzione interna della musica, con così tanto spazio ci sarebbero sicuramente state diverse playlist da utilizzare durante gli allenamenti.
Suunto ha utilizzato inoltre lo stesso sensore ottico di Suunto Race 2 (qui trovate la nostra recensione completa), e la differenza rispetto alle generazioni precedenti si vede sicuramente. Niente imprecisioni, niente ritardi nel segnalare variazioni di frequenza repentine e una stabilità e affidabilità che ci hanno colpito positivamente, anche confrontando i dati con altri sportwatch di cui conosciamo l’affidabilità. La differenza con nostro Garmin Forerunner 965 è pressoché nulle, a ritmo costante non ha mai superato i 2 batti i al minuto di scarto.
Nessun problema per quanto riguarda il posizionamento al polso, il cinturino stringe al punto giusto. Peccato solo che, nonostante siano presenti numerosi fori per far passare l’aria, il materiale abbia causato una leggera irritazione, ma si tratta di reazioni personali che ci capitano spesso con alcuni tipi di cinturini. Per questo tendiamo a preferire quelli in tessuto morbido che hanno il grande vantaggio di asciugarsi molto più rapidamente.
Come abbiamo detto l’ampio spazio di archiviazione permette di scaricare, senza alcun costo aggiuntivo, le mappe di tutto il mondo. Non ci sono mappe precaricate, e questo è un bene per chi come noi preferisce avere solo l’essenziale senza avere troppe mappe tra cui scorrere. La ricerca delle nuove mappe avviene attraverso l’app e il download viene effettuato direttamente sullo sportwatch, che deve essere ovviamente collegato a una rete WiFi. Il tempo di download varia ovviamente in base alle dimensioni delle mappe, ma per una regione come il Veneto ci sono voluti davvero pochi minuti.
Il nuovo schermo AMOLED aiuta le mappe a rendere al meglio e tutti i dettagli sono facilmente leggibili anche durante una corsa, il tutto ovviamente senza che sia necessario avere uno smartphone con sé. La navigazione procede senza intoppi, anche in mezzo ai boschi lo sportwatch non ha mai perso il segnale e ci ha sempre portati a destinazione. E se sbagliamo strada compare un vistoso banner giallo sullo schermo che ci avvisa dell’errore e che resta visibile fin quando non siamo tornati sulla giusta via.
L’importazione dei percorsi creati con applicazioni di terze parti rappresenta un piccolo ostacolo, niente di impossibile ma sicuramente si poteva risolvere meglio la situazione. Abbiamo creato alcuni percorsi con Strava e Komoot e dopo averli importati nell’app abbiamo dovuto attivarli dal percorso stesso, richiedendo qualche passaggio in più di quello che ci saremmo aspettati.



Molto comodo, soprattutto per chi pratica trail running o corre molto in salita, è la visualizzazione di informazioni dettagliate sulla pendenza, con pendenza media, dislivello rimanente e distanza da percorrere. Una funzione che abbiamo apprezzato in diverse circostanze, che ci ha aiutato a distribuire al meglio le forze, evitando di alzare troppo il ritmo nelle fasi iniziali delle salite più lunghe. Da segnalare anche la possibilità di vedere il profilo altimetrico completo del percorso caricato, così da sapere in anticipo i momenti più impegnativi dell’uscita.
Se il sistema di navigazione è decisamente soddisfacente lo si deve anche a un comparto di posizionamento di ottimo livello. Suunto Vertical 2 supporta infatti, tramite un chip a doppia banda, GPS, GLOASS, Galileo, QZSS e Beidou, mantenendo fino a 32 connessioni satellitari contemporanee. Come dicevamo lo sportwatch non ha mai avuto problemi anche nei boschi più fitti, così come nelle giornate molto nuvolose e le tracce GPS sono decisamente lineari e aderenti alla realtà. Anche la distanza misurata è in linea con quella segnalata dal nostro Garmin e sostanzialmente identica alle segnalazioni stradali e sulle cartine. Anche l’altimetro barometrico, che integra i propri dai con quelli ricevuti dal GPS, si è sempre dimostrato all’altezza delle aspettative.
Metriche e monitoraggio essenziali
Pur integrando una discreta quantità di metriche dedicate alla salute, Suunto Vertical 2 non ha la pretesa di sostituire prodotti più specifici. Abbiamo il monitoraggio costante della frequenza cardiaca, 24 ore su 24, con misurazione a riposo e calcolo della variabilità (HRV), così come la misurazione dei passi percorsi, delle calorie consumare e dei minuti di attività.
Anche il sonno ha il suo tracciamento, con la suddivisione nelle varie fasi, inclusi eventuali sonnellini diurni. In generale le misurazioni sono buone, anche se alcuni risvegli notturni non vengono considerati: ci è capitato di alzarci alle 3 del mattino e di tornare a letto dopo mezz’ora, e non ritrovare quella fase di veglia nei report mattutini. In altri casi invece le due fasi sono state viste come due cose completamente separate, un sonno normale e un successivo sonnellino.
L’indicatore Risorse, che mostra sostanzialmente l’energia residua della giornata, è utile per capire già dal mattino se possiamo affrontare una sessione di allenamento impegnativa o se è meglio dedicarsi ad altro. I valori mostrati sono sostanzialmente in linea con gli indicatori di altri indossabili, anche se sembrano tener meno conto degli allenamenti nei giorni precedenti, concentrandosi soprattutto su quelli giornalieri.
Le informazioni sono sempre riportate sulla companion app, ma non ci sono particolari approfondimenti su alcuni aspetti della salute, con Suunto che ha preferito concentrarsi sulle prestazioni nello sport.
Anche la parte smart di questo dispositivo è limitata, le notifiche sono sempre ben visibili ma a volte risultano fastidiose. Abbiamo provato a portare con noi lo smartphone durante alcune corse e spesso le notifiche finivano per oscurare completamente lo schermo, ed è stato necessario aspettare qualche secondo per poter avere nuovamente i dati in vista. Una soluzione più discreta sarebbe stata decisamente migliore, magari con una notifica che copre solo una parte dello schermo.
Non è possibile rispondere ai messaggi utilizzando la voce o una tastiera, ma sui dispositivi Android è possibile inviare delle risposte scegliendo tra quelle predefinite. È possibile controllare la riproduzione musicale sullo smartphone, con la possibilità di utilizzare i tasti laterali per gestire al meglio i file ascoltati, peccato solo, come specificato in precedenza, che non sia possibile memorizzare la propria musica nella memoria interna del dispositivo.
Considerazioni finali
Suunto Vertical 2 rappresenta l’evoluzione solida e matura di un concept già collaudato. L’utilizzo di uno schermo AMOLED non deve essere visto come una concessione ai trend attuali, quanto piuttosto una scelta strategica supportata da dati concreti, a partire da una autonomia che rimane al vertice della categoria.
La torcia LED è un’aggiunta che torna più utile di quanto si possa immaginare, anche nella vita di tutti i giorni, e l’affidabilità del sensore cardio è paragonabile a quello dei migliori sportwatch in commercio. Restano alcune mancanze, come l’impossibilità di caricare musica da ascoltare durante le attività sportive, o alcune limitazioni sulla navigazione e nella gestione delle mappe.
Nel complesso però Suunto Vertical 2 è un prodotto con un ottimo rapporto qualità prezzo, andando a posizionarsi più in basso, da; punto di vista economico, rispetto alla concorrenza. Qualche ritocco software (e qualcosa è già migliorato con gli ultimi aggiornamenti) e saremmo di fronte a uno dei migliori sportwatch mai provati.
Pro:
- ottima autonomia
- torcia LED
- ottimo schermo
Contro:
- metriche essenziali
- monitoraggio della salute basilare
- dimensioni
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