Il mercato degli smart ring sta vivendo un moment di particolare fermento, con prodotti sempre più sofisticati che aiutano ad avere un quadro sempre più preciso e dettagliato della nostra salute quotidiana. In occasione di IFA 2025, svoltosi a inizio settembre, l’azienda Luna, specializzata in dispositivi per la salute, ha presentato Luna Ring 2.0, annunciato al CES 2025 e finalmente pronto per la commercializzazione.

A differenza di buona parte della concorrenza, che chiede una sottoscrizione per avere un quadro completo dei dati, Luna Ring 2.0 non richiede alcun abbonamento mensile. E grazie alle specifiche tecniche decisamente interessanti, si propone come uno degli outsider che possono portare una sfida concreta ai giganti del settore, come i dispositivi di Oura.

Dopo averlo provato per diverse settimane, nella vita di tutti i giorni e in diverse attività sportive (corsa e ciclismo su tutte), emerge un quadro decisamente promettente, grazie a un prodotto maturo, tecnologicamente evoluto e proposto a un prezzo in linea con la concorrenza. Andiamo a scoprire insieme perché ci ha convinti e perché può essere considerato a livello dei giganti del settore.

Elegante e resistente

Luna Ring 2.0

Il nuovo smart ring può contare su un design ripensato rispetto alla prima generazione, puntando sulla leggerezza e sulla discrezione. È largo 8 millimetri ed è spesso 2,9 millimetri, il 20% in meno rispetto al modello originale, una scelta premiata in termini di comfort, in particolare di notte. Per ottenere un monitoraggio del sonno, una delle funzioni più evolute del dispositivo, è ovviamente necessario indossarlo 24 ore su 24 e in queste settimane, dopo un paio di giorni di adattamento, ci siamo praticamente scordati di averlo al dito.

Merito anche dell’utilizzo di titanio di grado aeronautico (lo stesso utilizzato sui jet da combattimento), resistente ai graffi ma soprattutto ipoallergenico, tanto che non ha creato alcuna forma di irritazione sulla pelle. Il rivestimento interno, che lascia in vista i sensori e una parte della scheda elettronica, è di ottima qualità, permette all’umidità di evaporare senza lasciare segni visibili.

Noi abbiamo provato la versione con finitura nera opaca, che offre un look sobrio e raffinato, ma volendo è possibile acquistare le versioni in oro, oro rosa, argento, nero opaco (la variante da noi testata) e nero lucido. Dopo diverse settimane, e senza prestare una particolare cura, non abbiamo rilevato graffi o micro abrasioni, a testimonianza dell’ottima qualità del prodotto. Molto apprezzata anche la resistenza alle immersioni fino a 50 metri, che ci ha permesso di utilizzare l’anello in ogni situazione.

Pur non avendolo provato in immersione, lo abbiamo indossato sotto la doccia, in piscina, alle terme e anche per lavare i piatti, al solo scopo di testarne la resistenza anche all’acqua calda. In nessun caso abbiamo rilevato problemi o malfunzionamenti. Una lieve estrusione del metallo permette di identificare la posizione corretta dell’anello, perfettamente riconoscibile anche al buio senza doverlo togliere per verificare la posizione dei sensori. Soprattutto nei primi giorni di prova, dove è fondamentale il corretto posizionamento al fine di ottenere una lettura dei dati utile all’apprendimento, è stato un valido aiuto. E nei giorni successivi viene quasi istintivo sfiorare l’anello per verificare, di tanto in tanto, che il rilievo sia posizionato nella parte superiore.

Recensione Luna Ring 2.0, l'anello intelligente che sfida i giganti 10

Attualmente Luna Ring 2.0 è disponibile nelle taglie dalla 6 alla 14 (quella da noi provata) ma è in arrivo anche la misura 15, per chi ha dita particolarmente grandi. Prima di procedere all’acquisto è possibile ordinare un kit gratuito per la misurazione, al fine di assicurarsi che la taglia scelta sia quella corretta.

Se il produttore ha profuso particolare impegno dal punto di vista estetico, con risultati particolarmente apprezzabili, la parte sensoristica è anche meglio e rappresenta l’anima del sistema. È stato utilizzato un sistema Philips Biosensing che garantisce una precisione, dichiarata dal produttore, del 98,2%, con una serie di sensori che permettono di fornire un quadro decisamente completo dello stato di salute dell’utente.

Si parte dal sensore PPG (fotopletismografo) utilizzato per misurare la frequenza cardiaca e il flusso sanguigno, riuscendo a misurare, oltre al battito cardiaco, anche la variabilità della frequenza cardiaca (HRV), un indicatore davvero prezioso del sistema interno e dello stato di stress psico-fisico. I dati rilevati sono in linea con quelli ottenibili con una fascia cardio, che abbiamo utilizzato in alcuni test di confronto.

Il sensore di temperatura cutanea fornisce importanti dati per tracciare le variazioni legate all’attività fisica così come ai cambiamenti del metabolismo e ai cicli circadiani, un aspetto sul quale il brand punta molto. I dati raccolti, combinati con quelli relativi al cuore, ha contribuito a fornire un indicatore del consumo energetico complessivo che abbiamo trovato molto realistico.

Non manca un accelerometro, preciso nel rilevamento dei movimenti così come delle attività fisiche, senza che sia necessario utilizzare lo smartphone per avviare una misurazione. Il conteggio dei passi è sempre stato in linea con altri dispositivi e anche durante la notte l’anello ha lavorato per registrare i movimenti nel sonno, informazioni utili per stilare report dettagliati sulla qualità del riposo.

Completa la dotazione un sensore di ossimetria SpO2 che misura la saturazione dell’ossigeno nel sangue, un parametro utile soprattutto di notte, per escludere problemi respiratori o apnee che a lungo termine potrebbero rivelarsi pericolose. La sincronizzazione non avviene in modo automatico, al fine di preservare la batteria, ma è sufficiente aprire l’applicazione per avviare la procedura che in pochi secondi scarica i dati sullo smartphone e fornisce una serie di indicazioni che abbiamo trovato particolarmente utili.

Life OS, l’IA che gestisce i dati

Un ottimo hardware deve necessariamente essere accompagnato da un software di livello, per garantire che i dati raccolti vengano interpretati correttamente e visualizzati all’utente in maniera chiara e produttiva. La soluzione utilizzata per Luna Ring 2.0 si chiama Life OS, il software capace di trasformare i dati grezzi raccolti dai sensori dello smart ring in una serie di informazioni che possono aiutare l’utente a capire il proprio stato di salute e di forma e a mettere in atto gli opportuni accorgimenti per migliorare.

Il cuore di Life OS è una intelligenza artificiale che analizza costantemente i dati raccolti insieme alle abitudini, contestualizzandoli per fornire una serie di report e informazioni strettamente personalizzate. Abbiamo particolarmente apprezzato il rilevamento del sonno e dello stress, con informazioni precise e tempestive, soprattutto per quanto riguarda quest’ultimo. E nell’ottica di migliorare lo stile di vita, e scegliere il momento giusto per gli allenamenti ((nel nostro caso principalmente corsa e ciclismo), abbiamo apprezzato il concetto di allineamento circadiano, strettamente legato ai ritmi circadiani.

Ci sono volute circa due settimane, durante le quali l’intelligenza artificiale ha raccolto i dati da Luna Ring 2.0 imparando a riconoscere il nostro ritmo biologico, suggerendoci il momento migliore per un allenamento, o viceversa, quando era il momento di staccare la spina e pensare al recupero, anche lavorativo.

Pur non essendo dei grandi consumatori di caffè, apprezziamo una tazza al mattino e qualche volta al pomeriggio. Con Life OS abbiamo imparato a conoscere la “finestra caffeina”, ovvero una finestra temporale personalizzata durante la quale l’assunzione di caffeina non va a interferire con la qualità del riposo notturno. Abbiamo provato a seguire le nostre abitudini e dopo qualche giorno abbiamo iniziato ad affidarci ai suggerimenti dell’IA, notando un miglioramento inatteso quanto tangibile della qualità del riposo, soprattutto togliendo il caffè del pomeriggio. Quest’ultimo forniva effettivamente una carica per lo sprint finale, ma andava a ritardare il momento del sonno, riducendo le ore di riposo con inevitabili ripercussioni al mattino successivo.

Molto ben realizzato anche l’assistente integrato, con cui è possibile dialogare in linguaggio naturale, chiedendo consigli sull’orario migliore per un allenamento, o informazioni su particolari stati di umore o stanchezza. Le risposte sono state decisamente sensate e utili a porre in atto rimedi per evitare il ripetersi di situazioni fastidiose, a partire da una maggiore quantità di sonno, un accorgimento ovvio ma non sempre scontato.

Torniamo a parlare del rilevamento del sonno, uno degli aspetti di Luna Ring 2.0 che ci hanno maggiormente convinto. Le diverse fasi del sonno sono state rilevate in maniera precisa, e il confronto con altri dispositivi indossabili utilizzati non ha evidenziato discrepanze di sorta. Per tutta la notte i sensori hanno monitorato i micro movimenti tipici del sonno, le variazioni della frequenza cardiaca, la temperatura cutanea e la frequenza respiratoria. Il tutto elaborato in maniera davvero accurata, con indicazioni su sporadici risvegli notturni e sulla continuità del sonno.

Anche in un particolare periodo in cui il punteggio relativo al sonno indicava un calo del sonno profondo. Ci è bastato seguire alcune semplici istruzioni, come anticipare l’ora del sonno o ridurre l’esposizione agli schermi luminosi (TV, cellulare, tablet) per osservare un deciso miglioramento delle statistiche.

Tutto questo senza alcun esborso, a differenza di quanto offre la maggior parte della concorrenza. Non ci sono abbonamenti premium da sottoscrivere per ricevere report dettagliati o per accedere a particolari sezioni dell’applicazione, tutto è accessibile gratuitamente, l’unica spesa da mettere in conto è ovviamente l’acquisto dello smart ring, senza altri fastidiosi balzelli nel tempo.

Funzioni wellness e autonomia

Luna Ring 2.0 non si limita però a monitorare la qualità del sonno e i dati relativi al cuore, ma offre una ricca serie di funzioni dedicate al wellness complessivo. Il monitoraggio dell’attività fisica è particolarmente interessante e, a differenza di altri dispositivi fin troppo sensibili, si attiva solo quando facciamo attività di una certa consistenza. Passeggiate, corse, pedalate e altre attività simili hanno attivato la registrazione dei dati, mentre eventi occasionali, come mettere in ordina una stanza, o fare diversi piani di scale, non vanno a creare “falsi” report di attività.

Molto utile anche il monitoraggio costante della variabilità della frequenza cardiaca, che LifeOS ha utilizzato per suggerirci quando era il momento di allenarci in maniera intensiva e quando invece era più indicata una giornata senza sforzi eccessivi, per concedere al nostro corpo il giusto recupero. Tutte indicazioni che ci hanno portato a miglioramenti nelle prestazioni, evitando soprattutto carichi di lavoro troppo elevati in allenamento che potrebbero portare a infortuni o a un calo delle performance.

Grazie all’anello e alle tante variabili misurate, abbiamo ridotto il livello medio di stress, ottenuto monitorando sia la variabilità della frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria ma anche le variazioni della temperatura cutanea e le varie attività. Seguendo i consigli della companion app, con esercizi di respirazione o momenti di stacco completo, abbiamo potuto superare anche le giornate più impegnative senza grossi problemi.

La sincronizzazione mattutina porta con sé anche il punteggio di prontezza, che indica il livello di energia al risveglio, una informazione utile, soprattutto se combinata con i dati di altri dispositivi, per capire come impostare la giornata. E i dati mostrati si sono rivelati decisamente veritieri: un allenamento intenso con un indice di prontezza al di sotto della media, ha portato a un eccessivo affaticamento che ha richiesto un paio di giorni di recupero completo.

Come non parlare dei promemoria intelligenti per l’idratazione hanno tenuto conto dell’attività svolta e delle nostre abitudini personali per suggerirci quando bere acqua. Inizialmente li abbiamo trovati quasi invadenti, ma dopo qualche giorno ci siamo accorti che stavamo effettivamente bevendo più acqua e sentendoci meglio.

Tutte queste misurazioni e calcoli potrebbero far pensare a una autonomia deludente, una situazione in cui ci siamo già trovati in passato con altri dispositivi simili. È decisamente frustrante iniziare una attività e scoprire solo al rientro che l’anello era scarico e non ha registrato alcun dato. Fortunatamente non è il caso di Luna Ring 2.0, che sotto questo punto di vista è andato ben oltre le nostre aspettative. Anche con diversi allenamenti, e più di una attività quotidiana, abbiamo sempre coperto 5 giorni pieni, ma nella maggior parte dei casi l’autonomia ha raggiunto i sei giorni, un risultato decisamente apprezzabile.

Il vero asso nella manica è la custodia di ricarica portatile inclusa nella confezione. Questa non è un semplice case protettivo, ma un vero e proprio power bank dedicata che può ricaricare completamente l’anello fino a 5 volte consecutive prima di dover ricorrere a una presa di corrente. I tempi di ricarica sono buoni, in poco meno di 90 minuti l’anello è completamente carico, e non serve controllare lo smartphone per conoscere la percentuale di carica raggiunta. Ci pensa infatti un LED circolare nella basetta di ricarica, che si accende man mano che l’anello si ricarica. È quando l’anello non è nella custodia di ricarica, il LED circolare fornisce indicazioni sulla carica residua della batteria interna, così da sapere quando è ora di collegarla a una fonte di energia.

La custodia è decisamente compatta e leggera, con una porta USB-C per la ricarica e un LED frontale, peccato solo che il produttore non abbia aggiunto la possibilità di ricaricarla in modalità wireless. Ma è una mancanza di poco conto. Ogni misura di anello ha una propria custodia, con un intaglio che aiuta a posizionare l’anello correttamente, al fine di procedere alla ricarica.

Considerazioni finali

Nel panorama competitivo degli smart ring, si presenta come un prodotto maturo e competitivo, con prezzo accessibile e senza abbonamenti mensili. Offre autonomia eccezionale fino a 30 giorni con custodia, precisione validata del 98,2% da Philips Biosensing e algoritmi AI avanzati tramite Life OS. Il dispositivo eccelle nelle sue tante funzioni e risulta sempre confortevole da utilizzare in ogni circostanza, ed elegante anche nelle occasioni importanti.

Siamo dunque di fronte a un anello intelligente che rappresenta un’alternativa valida ai modelli premium più costosi, sfidando il modello degli abbonamenti ricorrenti con un approccio trasparente che potrebbe ridefinire gli standard del settore degli smart ring. Tutto questo al netto di una limitata compatibilità con app di terze parti, che però potrebbe arrivare con una espansione del brand anche sui mercati occidentali.

Pro:

    • ottima autonomia
    • nessun abbonamento
    • design curato
    • elevata precisione de dati

Contro:

    • prezzo

Voto finale:

9.3