Amazfit continua a consolidare la propria posizione nel mercato degli smartwatch e nel 2025 ha presentato due proposte di fascia alta, Amazfit T-Rex 3 ProAmazfit Balance 2. Pur condividendo la stessa piattaforma software e sensoriale, si rivolgono a un pubblico completamente diverso. Il primo è pensato per gli atleti estremi e per gli appassionati di avventura, il secondo punta maggiormente sull’equilibrio tra sport, salute e funzioni smart, anche se rispetto ad Amazfit Balance è più spostato verso lo sport.

Li abbiamo provati entrambi, come testimoniano la nostra recensione di Amazfit T-Rex 3 Pro e la recensione di Amazfit Balance 2,  e dopo un paio di mesi insieme è giunto il momento del confronto sul campo, per capire meglio quale conviene acquistare in vista del periodo più caldo dell’anno per quanto riguarda gli acquisti.

Due design, due mondi

La prima differenza, quella più ovvia e che salta subito all’occhio è ovviamente il design. T-Rex 3 Pro abbraccia senza compromessi, seguendo un trend consolidato fin dai tempi del modello originale, un look rugged e outdoor: lunetta e pulsanti sono realizzati in titanio di grado 5, la cassa utilizza polimeri rinforzati con fibre, lo schermo è protetto da un vetro zaffiro e nella parte frontale è presente una torcia LED bicolore.

È disponibile in due dimensioni (da poco la versione da 44 mm ha affiancato quella da 48 mm), ed è pensato per resistere anche alle condizioni più estreme. Le certificazioni, d’altro canto, parlano chiaro: resistenza alle immersioni fino a 10 atmosfere, certificazione MIL-STD-810G per alte e basse temperature, shock termico, vibrazioni e impatti anche ad alta intensità.

Balance 2, al contrario, punta molto su un equilibrio tra eleganza e sportività, a partire dal design. La cassa da 47 millimetri combina alluminio e policarbonato, e ancora una volta troviamo un vetro zaffiro caratterizzato però da linee più morbide e raffinate. Qui arriva la prima criticità per entrambi, visto che il trattamento oleofobico è quanto meno rivedibile: entrambi trattengono le ditate in maniera impressionante e anche la loro pulizia non è così semplice. Peccato perché la concorrenza e in grado di offrire schermi in zaffiro che a malapena trattengono segni con dita molto sporche.

Amazfit Balance 2 è decisamente più leggero, 43 grammi contro i 74,5 grammi del T-Rex 3 Pro, una differenza che a nostro avviso rimane soprattutto sulla carta, visto che al polso la differenza si nota a malapena. Se guardiamo agli schermo troviamo analogie e differenze, ben visibili anche nell’uso quotidiano: entrambi hanno un pannello AMOLED da 1,5 pollici ma il modello rugged ha una luminosità di punta di 3.000 nits (contro i 2000 del Balance 2), che si traduce in una visibilità pressoché perfetta anche nelle giornate più luminose, un grosso vantaggio mentre state facendo sport. Non che Balance 2 abbia particolari problemi, ma in qualche situazione abbiamo dovuto schermare il display con una mano per leggere correttamente i dati, una situazione che distrae, ad esempio, durante una corsa, peggio ancora se state pedalando.

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Un punto di forza condiviso

Amazfit ha da sempre fatto dell’autonomia uno dei suoi punti di forza, e questi due smartwatch non fanno eccezione. Scordatevi di dover ricaricare questi due smartwatch ogni giorno, come accade con i dispositivi basati su WearOS i watchOS, magari di notte così da perdere tutte le funzioni dedicate al sonno, uno degli aspetti su cui invece Amazfit punta molto.

Nonostante un DNA sostanzialmente identico, i due modelli offrono prestazioni differenti per quanto riguarda l’autonomia. I dati relativi alla batteria farebbero pensare a differenze minime, visto che T-Rex 3 Pro ha una batteria da 640 mAh e Balance 2 può contare su una unità da 658 mAh. Lo smartwatch rugged raggiunge i 25 giorni con uso normale, che però scendono a 10 con un utilizzo più intenso. Nei nostri test abbiamo superato i 10 giorni senza utilizzare il GPS, ma nel periodo più intenso, con una media di circa 60 minuti di GPS al giorni, abbiamo raggiunto una settimana precisa, un risultato a nostro avviso molto valido.

Balance 2 parte invece da una autonomia dichiarata di 21 giorni, che abbiamo superato senza alcun problema con un utilizzo tranquillo, superando molto agevolmente i 12 giorni con un uso più pesante (circa 1 ora di GPS al giorno). Con un uso intenso e più realistico (visto che è giusto prendersi anche dei periodi di riposo tra un allenamento e l’altro) si coprono senza problemi le due settimane, un dato assolutamente inarrivabile per la concorrenza, anche tra gli sportwatch.

La basetta di ricarica è la medesima per entrambi: porta USB-C per essere utilizzata con qualsiasi cavo, contatti magnetici per privilegiare l’affidabilità rispetto alla comodità. Per entrambi servono un paio d’ore (anche qualcosa di meno) per la ricarica completa, un dato tutto sommato accettabile.

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La stessa eccellenza interna

Se esternamente i due smartwatch sono profondamente diversi, sotto le rispettive scocche troviamo sostanzialmente la stessa dotazione.  Entrambi infatti utilizzano il sensore biometrico BioTracker 6.0 PPG di ultima generazione con 5 fotodiodi e 2 LED, per monitorare con estrema precisione la frequenza cardiaca, la saturazione dell’ossigeno nel sangue (SpO2), la variabilità della frequenza cardiaca e il livello di stesso. Su tutti e due sono inoltre presenti accelerometro, giroscopio a tre asse, sensore geomagnetico, barometro, sensore di luminosità ambientale e di temperatura.

I dati raccolti sono decisamente coerenti, con scarti davvero minimi, dovuti nel nostro caso al fatto di indossare gli smartwatch  su due polsi diversi. Anche le variazioni più rapide nel ritmo cardiaco vengono rilevate con precisione, e nessuno dei due emerge in maniera significativa rispetto all’altro, come ci aspettavamo.

Amazfit T-Rex 3 Pro vs Balance 2: due diverse filosofie, un unico ecosistema 1

Identico anche il comparto dedicato alla localizzazione, con il supporto a sei sistemi satellitari (GPS, GLONASS, Galileo, BDS, QZSS, NavIC) con tecnologia dual band. T-Rex 3 Pro è anche dotato di una antenna a polarizzazione circolare ma di fatto la precisione rispetto a Balance 2 non ne trae particolare giovamento, almeno nei test da noi effettuati, con le tracce che mostrano leggeri scostamenti.

Niente differenze nemmeno per la connettività, ottima su entrambi: WiFi e Bluetooth lavorano sempre molto bene, mantenendo senza problemi anche la connessione  con un paio di cuffie che usiamo per ascoltare musica durante gli allenamenti. A questo proposito entrambi hanno ben 32 GB di memoria interna (anche se una parte è utilizzata dal sistema) e permettono di scaricare una grande quantità di mappe e musica personalizzata, funzioni che abbiamo sfruttato su entrambi e sulle quali non ci sono differenze di sorta.

Segnaliamo inoltre che entrambi supportano la connettività NFC, che è alla base di Zepp Pay, l’app precaricata da utilizzare per i pagamenti in mobilità. Il funzionamento è il medesimo sui due dispositivi e nella vita di tutti i giorni non abbiamo mai avuto problemi con i pagamenti, anche su alcuni terminali che risultano problematici con gli smartphone e con alcune carte di pagamento.

Una parità sostanziale quindi, e qualunque sarà la vostra scelta è giusto sapere che l’hardware e le prestazioni, grazie anche allo stesso sistema operativo.

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Sport e sonno

L’utilizzo del medesimo chipset e della stessa sensoristica fanno si che il monitoraggio del sonno, e più in generale della salute, siano sostanzialmente identici. I dati raccolti differiscono sempre in maniera minima, qualche minuto per quanto riguarda il sonno, variazioni a volte impercettibili su temperatura e frequenza cardiaca ma nel complesso non ci sono differenze degne di nota.

Entrambi offrono misurazioni precise delle diverse fasi del sonno, e per chi ha disturbi è utile conoscere anche il conteggio degli atti respiratori e della variabilità della frequenza cardiaca, con le segnalazioni che si fanno via via più accurate e personalizzate man mano che vengono raccolti i dati. Da segnalare che i sensori posti sul retro degli smartphone restano sempre puliti, anche dopo intense attività che comportano una sudorazione abbondante, a testimonianza dell’ottima qualità dei materiali utilizzati.

L’indicatore BioCharge ha sostituito il vecchio indicatore di Prontezza, un cambiamento che ci ha impressionati favorevolmente visto che fornisce una indicazione chiara e precisa dell’energia residua. I valori sono pressoché identici e nel corso della giornata cambiano allo stesso modo, riflettendo la stanchezza che si accumula in base al tipo di attività svolta durante il giorno. Allo stesso modo il sonno contribuisce a incrementare tale valore, insieme ad altri fattori legati alla frequenza cardiaca e alla sua variabilità.

Leggere differenze per quanto riguarda il tracciamento dello sport, dove T-Rex 3 Pro può contare sul supporto a qualche modalità in più, 187 contro le 170 del Balance 2. Una differenza minima, visto che comunque entrambi supportano gli sport più praticati come corsa, ciclismo e nuoto. T-Rex 3 Pro ha dalla sua la modalità apnea e quella dedicata alle immersioni, certificate fino a 45 metri, che ne fanno un must per gli appassionati.

Balance 2 però offre le mappe di circa 40.000 campi da golf, risultando imperdibile per chi pratica questo sport in tutto il mondo, con distanze dal green, disposizione delle buche e metriche di ogni colpo.

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La forza di T-Rex 3 Pro

Amazfit T-Rex 3 Pro vs Balance 2: due diverse filosofie, un unico ecosistema 2

Fin qui abbiamo quindi visto similitudini e differenza, ma dopo averli avuti ai polsi insieme negli ultimi due mesi è giusto parlare anche dei punti di forza di ciascuno dei due contendenti. Partiamo dal più recente dei due, Amazfit T-Rex 3 Pro, che si dimostra insuperabile per quanto riguarda il comparto cartografico, tradendo la propria natura outdoor. Le mappe offline integrate sono molto più dettagliate rispetto a quelle di Balance 2, sotto ogni punto di vista.

Non solo le mappe urbane, dove ci sono un maggior numero di punti di interesse, ma anche mappe topografiche per chi è solito percorrere sentieri o avventurarsi nei boschi, ma anche piste da sci che nei mesi più freddi possono tornare utili agli appassionati.

Oltre alle mappe di qualità Amazfit t-Rex 3 Pro offre anche un sistema  di navigazione avanzato che permette di cercare punti di interesse, pianificare automaticamente i percorsi inserendo direzione e distanza desiderata, generare percorsi di andata e ritorno e ricalcolo automatico in caso di deviazione dal percorso scelto originariamente.

Nei nostri test abbiamo avuto qualche sporadico problema con il ricalcolo, ma in linea di massima le funzioni sono sempre state all’altezza delle aspettative, ideali per il trail running ma anche per l’escursionismo. Abbiamo seguito alcuni sentieri a noi sconosciuti e non ci siamo mai persi, ritrovando in ogni caso la strada di casa. Balance 2 offre una serie di funzioni di navigazione ma decisamente più limitate, che ci sono comunque tornate utili nel running urbano o in qualche pedalata urbana.

Il secondo pezzo forte di T-Rex 3 Pro è la torcia LED bicolore integrata nella cassa, una funzione che potrebbe sembrare inutile ma che in più di una situazione ci ha tratti d’impiccio. Oltre a permetterci di vedere la strada anche al buio, è utile in caso di blackout, o se la luce delle scale si spegne quando vi trovate tra un piano e l’altro e non volete rischiare di inciampare e cadere. E la funzione SOS, che invia un segnale luminoso in codice Morse, potrebbe rivelarsi indispensabile in situazioni di pericolo.

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Le peculiarità di Balance 2

Amazfit T-Rex 3 Pro vs Balance 2: due diverse filosofie, un unico ecosistema 3

Un aspetto nel quale invece Amazfit Balance 2 emerge rispetto al “concorrente” è indubbiamente il comparto audio. Mentre T-Rex 3 Pro può contare su un singolo altoparlante e un microfono, ottimi comunque per chiamate Bluetooth e comandi vocali, Balance 2 è dotato di due altoparlanti stereo. Non si tratta di una funzione pensata esclusivamente per la musica, visto che comunque si tratta di altoparlanti di piccole dimensioni, ma il suono risulta decisamente migliore, con chiamate Bluetooth molto più chiare e nitide rispetto al T-Rex 3 Pro.

La funzione è molto utile anche per chi utilizza i feedback vocali durante gli allenamenti, visto che le indicazioni sono molto ben percepibili anche senza indossare cuffie collegate allo smartwatch. E se vi piace ascoltare la musica, ma non avete un paio di cuffie open-ear o non vi piace proprio indossare le cuffie, la qualità è decisamente superiore rispetto al singolo altoparlante di T-Rex 3 Pro, con un suono decisamente più aperto e forte, con un bilanciamento tra alti e bassi che non ci aspettavamo.

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A chi sono consigliati

Amazfit T-Rex 3 Pro è lo smartwatch ideale per:

  • Atleti di endurance e sport di resistenza
  • Appassionati di trail running, trekking, alpinismo
  • Chi pratica sport acquatici, immersioni, apnea
  • Amanti delle attività outdoor estreme
  • Chi cerca la massima robustezza e certificazioni militari
  • Utenti che necessitano di mappe dettagliate e navigazione avanzata
  • Chi vuole un dispositivo che resiste veramente a tutto

Amazfit Balance 2 è perfetto per:

  • Chi cerca un equilibrio tra sport, salute e funzioni smart
  • Utenti che privilegiano l’estetica elegante e la leggerezza
  • Golfisti (grazie alle mappe dedicate dei campi)
  • Chi fa principalmente sport indoor o running/ciclismo urbano
  • Utenti che usano molto le chiamate Bluetooth (grazie agli speaker stereo)
  • Chi cerca un orologio versatile per ogni occasione

Considerazioni finali

T-Rex 3 Pro e Balance 2 rappresentano due approcci diversi alla filosofia Amazfit, ma entrambi eccellono nei rispettivi ambiti. Il primo è un vero sportwatch rugged che non teme confronti con i blasonati Garmin della serie Fenix, offrendo un rapporto qualità/prezzo superiore. Il secondo è uno smartwatch completo e raffinato, ideale per chi cerca un dispositivo all-in-one che sia a suo agio tanto in palestra quanto in una riunione di lavoro. La scelta tra i due dipende essenzialmente dall’uso che intendete farne.

Se le vostre attività vi portano regolarmente in ambienti estremi, se praticate sport outdoor impegnativi, se avete bisogno di mappe dettagliate e navigazione avanzata, Amazfit T-Rex 3 Pro è la scelta logica. Se invece cercate un dispositivo elegante, leggero, con ottime funzioni smart e capacità sportive comunque avanzate per attività normali, il Balance 2 è più che sufficiente.

Entrambi condividono l’eccezionale autonomia che caratterizza il brand, la stessa sensoristica di alto livello, e lo stesso ecosistema software Zepp OS 5. La differenza sta nell’approccio: estremo e indistruttibile da una parte, elegante ed equilibrato dall’altra. Due filosofie diverse per due utenti diversi, ma entrambe vincenti nei rispettivi segmenti di mercato.