Forse non tutti sanno che, al fine di migliorare il sistema di riconoscimento vocale di Siri, Apple è solita usare degli algoritmi che analizzano e passano al setaccio parte delle richieste che ogni utente fa all’assistente digitale. In seguito ad uno scandalo Apple che ha messo in luce l’ascolto delle registrazioni non solo da parte degli algoritmi ma anche di persone vere e proprie, il colosso americano ha comunicato di aver sospeso il programma per affinare le prestazioni dell’assistente vocale Siri.
Lo scandalo Apple legato all’ascolto delle registrazioni vocali degli utenti è stato portato alla luce dalla testata giornalistica britannica The Guardian.
Apple non ha violato nulla, dal momento che nella documentazione ufficiale e nei Termini del contratto di utilizzo di Siri viene esplicitamente sottolineato che frammenti delle conversazioni possono essere utilizzati per migliorare la qualità del servizio. A differenza però di quanto si credesse, le registrazioni vocali non sono analizzate al 100% da computer ed algoritmi ma, in parte, vengono portate all’orecchio di persone vere e proprie.
Interpellata sulla questione dal The Guardian, Apple ha fornito il seguente commento:
Una piccola parte delle richieste di Siri viene analizzata per migliorare Siri e la dettatura. Le richieste dell’utente non sono associate all’ID Apple dell’utente. Le risposte Siri vengono analizzate in strutture sicure e tutti i revisori hanno l’obbligo di aderire ai severi requisiti di riservatezza di Apple.
Dai dati forniti poi da Apple, le conversazioni ascoltate da persone vere e proprie possono essere quantificate in misura non superiore all’1% delle attivazioni giornaliere di Siri, con ciascun flusso vocale durerebbe circa 30 secondi.
Insomma, sappiamo bene che ogni assistente vocale usa degli algoritmi che permettono di sfruttare le nostre richieste vocali come sistemi di miglioramento (è per questo che Amazon, Google, Microsoft e la stessa Apple possono permettersi di offrire “gratuitamente” l’accesso ad essi). Tuttavia, è alquanto inquietante sapere che delle persone possono accedere e ascoltare le nostre conversazioni senza che noi ne sappiamo nulla.
Fortunatamente Apple ha deciso di chiudere il programma e, stando a quanto dichiarato da un portavoce di Apple in seguito al report scandalistico pubblicato dal The Guardian:
Ci impegniamo ad offrire un’ottima esperienza di utilizzo di Siri, tutelando al tempo stesso la privacy degli utenti. Mentre effettuiamo una revisione approfondita, stiamo sospendendo il programma di valutazione di Siri a livello mondiale. Inoltre, come parte di un futuro aggiornamento software, gli utenti avranno la facoltà di scegliere se partecipare al programma di valutazione.
Siri rappresenta ormai una colonna portante per l’ecosistema Apple e lo sarà ancora di più con l’esordio del nuovo sistema operativo SiriOS dedicato al mondo dell’IoT.
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