Torniamo ad occuparci di IMMUNI, l’app lanciata con l’obiettivo di aiutare le autorità sanitarie a contrastare il diffondersi della pandemia di Coronavirus e che, a quanto pare, lo scorso mese è riuscita a a bloccare qualche focolaio.

L’applicazione, tuttavia, non ha ottenuto il successo sperato dal Governo (necessario per l’ottimale funzionamento del sistema di rilevazione dei contagi) e i download hanno di poco superato quota 5 milioni.

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Uno studio dà nuova forza all’app IMMUNI

Ebbene, stando ad un nuovo studio condotto dall’Università di Oxford e Google Research, anche un tasso di adozione delle app di contact tracing di appena il 15% potrebbe essere sufficiente per contribuire alla riduzione della diffusione dei contagi (fino a questo momento si riteneva invece che tali applicazioni dovessero essere scaricate da almeno il 60% della popolazione per essere efficaci).

Sulla base delle nuove previsioni, con un’adozione nel 15% dei casi “di un sistema di notifica dell’esposizione” si potrebbe avere una riduzione delle infezioni del 15% e delle morti dell’11% (tale esempio si basa sulla situazione dello Stato di Washington).

Christophe Fraser, uno degli autori di tale studio, ci ha tenuto a ricordare che questi sistemi di tracciamento “hanno il potenziale per ridurre significativamente il numero di casi di Coronavirus, ma anche di ricoveri e decessi nella popolazione”, rappresentando la soluzione migliore per consentire a quante più persone possibile di tornare alle proprie normali attività pur mantenendo sotto controllo l’epidemia

Ricordiamo che l’app IMMUNI può essere scaricata gratuitamente da App Store e Play Store attraverso i link sottostanti:

Download IMMUNI da App Store | Download IMMUNI da Play Store