Il Comitato Stop 5G chiede che i comuni aderenti all’Unione delle Terre d’Argine diventino 5G free e lancia una raccolta firme da presentare ai sindaci affinché venga sospesa l’installazione di antenne e ripetitori sul territorio e venga fatta un’attenta valutazione di ogni richiesta di potenziamento delle attuali infrastrutture al fine di tutelare la salute pubblica.

Il Comitato Stop 5G è composto da una quindicina di attivisti e non appartiene ad alcun orientamento politico, sottolineano le carpigiane Lella Luppi e Simona Merighi, che definiscono i membri del comitato come comuni cittadini preoccupati per quanto sta accadendo intorno a loro.

Dopo essersi informati e documentati online circa le potenziali problematiche di salute legate alla tecnologia 5G i membri del comitato “anti-5G” hanno deciso di sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica di cui si parla sempre più frequentemente.

Il Comitato Stop 5G è preoccupato per l’impatto del 5G sul pianeta

Le due carpigiane sostengono che il 5G è una tecnologia che non è ancora del tutto conosciuta e che a fronte di numerose ricerche scientifiche svolte all’estero, l’Istituto Ramazzini sostiene che a oggi non vi sono studi scientifici su larga scala che possano escluderne la pericolosità.

Sulla base delle conoscenze acquisite sul 3G in studi epidemiologici e sperimentali precedenti, l’Istituto sostiene che sarebbe doveroso adottare un principio precauzionale, rallentando l’installazione di infrastrutture 5G in attesa di una definizione dei potenziali rischi, in quanto per poter valutare i potenziali effetti negativi di questa tecnologia sulla salute serviranno almeno due o tre anni di studi.

Lella Luppi ribadisce la sua preoccupazione per l’impatto del 5G sulla vita del pianeta e suggerisce tecnologie alternative, anche se meno conosciute, come il Li-Fi (o Light Fidelity), una tecnologia wireless innovativa che utilizza le onde luminose emesse da una lampadina a LED anziché le onde radio per trasmettere dati e informazioni.

Il Comitato Stop 5G sarà presente tutti i giovedì e il sabato mattina in Piazza Martiri per raccogliere firme per dire no alla tecnologia 5G nei comuni di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano.

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