Un altro caso riguardante la robotica e i suoi potenziali pericoli è salito alla ribalta in queste ore. L’ex dirigente di Figure AI, startup di robotica sostenuta da NVIDIA, Jeff Bezos e Microsoft, ha citato in giudizio l’azienda accusandola di licenziamento ingiusto e di aver ignorato gravi rischi di sicurezza legati ai suoi robot umanoidi. Secondo la denuncia, le macchine sviluppate dalla società avrebbero una forza tale da poter fratturare un cranio umano. Facciamo chiarezza.
Indice:
Le accuse del whistleblower alla negligenza di Figure AI nella sicurezza dei propri robot
Il querelante, Robert Gruendel, ex responsabile della sicurezza dei prodotti, sostiene di essere stato licenziato a settembre, pochi giorni dopo aver presentato documenti interni che segnalavano malfunzionamenti potenzialmente letali. In particolare, avrebbe riferito a Brett Adcock, CEO di Figure AI, e al Chief Engineer Kyle Edelberg, un episodio in cui un robot avrebbe inciso una scalfittura di 6 millimetri su una porta in acciaio di un frigorifero durante un test.
Le sue preoccupazioni sarebbero state liquidate come “ostacoli” al progresso invece che come rischi da valutare. I suoi legali definiscono il caso una denuncia da whistleblower, ossia un’azione di tutela per chi segnala condotte pericolose o scorrette all’interno di un’azienda.
Gruendel afferma inoltre di essere stato incaricato di redigere una roadmap di sicurezza per gli investitori, poi “svuotata” dei suoi contenuti principali proprio nel mese in cui Figure AI chiudeva un importante round di finanziamento. L’ex dirigente suggerisce che questo potrebbe configurare falsa rappresentazione verso gli investitori.

La difesa di Figure AI
La società, oggi valutata a 39 miliardi di dollari (un aumento di quindici volte rispetto all’inizio del 2024), respinge ogni accusa. Un portavoce ha dichiarato che il licenziamento è avvenuto “per scarso rendimento” e che l’azienda “smentirà completamente” le affermazioni di Gruendel in tribunale.
Secondo l’avvocato del denunciante, tuttavia, questa potrebbe essere una delle prime cause legali a livello mondiale legate alla sicurezza dei robot umanoidi, un settore che sta crescendo a ritmi vertiginosi ma in cui gli standard di tutela restano ancora poco definiti.
Un mercato in rapida espansione
Figure AI ha fissato un obiettivo ambizioso: 200.000 robot operativi entro il 2029, con entrate superiori a 9 miliardi di dollari. La startup mira a rendere i suoi robot assistenti versatili per logistica, produzione e servizi.
Gli analisti di Morgan Stanley prevedono che il mercato della robotica umanoide possa raggiungere un valore complessivo di 5 trilioni di dollari entro il 2050, con una crescita sostenuta per tutto il prossimo decennio.
Resta da capire se la causa sollevata da Gruendel metterà in discussione non solo le pratiche interne di Figure AI, ma anche il delicato equilibrio tra innovazione e sicurezza in un settore dove i confini tra automazione e rischio umano diventano ogni giorno più sottili.
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