Il settore dei robot umanoidi domestici, che negli ultimi tempi ha vissuto una crescita rapidissima tanto nel numero di prototipi quanto nelle ambizioni delle aziende coinvolte, entra ufficialmente in una nuova fase con l’arrivo di 1X Neo, il robot sviluppato dall’azienda norvegese 1X e ora disponibile in preordine negli Stati Uniti.
Una sorta di aiutante domestico del futuro, che promette di lavare i piatti, piegare i vestiti, pulire la casa e, più in generale, occuparsi di una serie di mansioni quotidiane spesso e volentieri trascurata dagli utenti più impegnati. Tuttavia, come sempre accade quando si passa dai video promozionali ai test reali, emergono limiti, incertezze e dettagli che aiutano a capire meglio quanto siamo realmente vicino a un robot domestico affidabile e completamente autonomo.
È proprio ciò che ha tentato di fare Joanna Stern del Wall Street Journal, che ha testato sul campo le capacità dell’umanoide insieme allo stesso sviluppatore, Bernt Børnich, individuando una serie di aspetti interessanti che, inevitabilmente, meritano un approfondimento.
Indice:
Design, sicurezza e motori muscolari: com’è costruito il robot
Prima di entrare nel vivo dei risultati, vale la pena soffermarsi sul design e sulla struttura meccanica del robot, perché rappresentano elementi centrali nella filosofia di 1X. Neo indossa una sorta di rivestimento tessile che lo fa assomigliare a un individuo in tuta, un dettaglio estetico che, al di là dello stile, mira soprattutto a garantire maggiore sicurezza durante l’uso in ambienti domestici.
La scelta più curiosa tuttavia, riguarda l’adozione di motori leggeri azionati da cinghie, ispirati più alle fibre muscolari che ai classici ingranaggi rigidi dei robot industriali; ne derivano movimenti più fluidi e soprattutto più silenziosi, qualità fondamentali quando il robot deve convivere con gli utenti in casa. Il peso complessivo, pari a circa 30 kg, contribuisce a ridurre i rischi in caso di caduta ma, allo stesso tempo, non impedisce al robot di sollevare carichi fino a 68 kg.
Un robot più preciso che forte
Arriviamo ora alla parte che più ha fatto discutere durante il test: 1X Neo non riesce a rompere una noce a mano, nonostante la capacità di sollevare oggetti ben più pesanti. Una contraddizione apparente che, come spiegato dallo sviluppatore, è in realtà intenzionale: il robot privilegia la finezza e la sensibilità nei movimenti, evitando di esercitare troppa forza sulle superfici delicate.
Una scelta progettuale che nel contesto dell’assistenza domestica, per esempio nel caricare la lavastoviglie o nell’afferrare vetro e ceramica, è probabilmente più rilevante della forza bruta. D’altronde siamo solo al primo modello, 1X ha già anticipato che ci sarà un ampio margine di miglioramento nelle generazioni successive.
Dal frigo alla lavastoviglie passando per l’aspirapolvere
Uno dei momenti più emblematici del test condotto da Wall Street Journal riguarda il recupero di una semplice bottiglia d’acqua dal frigorifero, l’operazione, apparentemente banale, ha richiesto un minuto e sette secondi per essere portata a termine; un tempo che se confrontato con quello di un essere umano appare enorme, ma che risulta comprensibile considerando l’attuale livello di destrezza del robot. La parte più complessa? Aprire la porta del frigo, che rimane uno degli ostacoli principali per gli umanoidi di questa generazione.
Molto meglio invece il caricamento della lavastoviglie e i compiti di pulizia, Neo sembra cavarsela bene nell’aspirare e nel gestire piccoli oggetti, confermando che le attività ripetitive e strutturate sono quelle in cui l’automazione può davvero brillare.
1X Neo è ancora un bambino che deve essere guidato
La promessa di 1X è quella di un robot domestico intelligente e autonomo ma, come spesso accade nelle prime generazioni, la realtà è più sfumata; il modello testato infatti era teleoperato da un operatore umano, attraverso una modalità chiamata expert mode, pensata per intervenire nei compiti che l’intelligenza artificiale non è ancora in grado di gestire da sola.
In altre parole, Neo oggi funziona più come un bambino che va guidato passo passo piuttosto che come un assistente autonomo; è un approccio che ricorda quanto già visto nel settore automobilistico con la guida assistita, i dati raccolti nelle case degli utenti (ovviamente con volti pixelati e notifiche di attività degli operatori) serviranno a migliorare progressivamente l’IA nel corso degli anni.
Secondo l’azienda, il verso salto arriverà nel modello previsto per il 2026, che dovrebbe offrire maggiore destrezza, autonomia e sicurezza; il traguardo finale? Un assistente completo nell’arco di circa cinque anni.
Prezzo, disponibilità e prospettive future
Il robot 1X Neo è disponibile in preordine negli Stati Uniti con 200 dollari di deposito, a cui si aggiunge un pagamento una tantum di 20.000 dollari oppure un abbonamento mensile da 499 dollari. Come sempre, gli utenti europei dovranno pazientare ancora un po’, dato che la disponibilità nel nostro continente è prevista non prima del 2027.
Il quadro generale, come spesso avviene in questo settore, è fatto di grandi promesse, risultati concreti ma ancora limitati a un percorso di crescita che richiederà anni; Neo rappresenta l’inizio di una nuova era di robot domestici umanoidi, un percorso che potrà avere ricadute significative non solo nelle case smart, ma anche nell’assistenza agli anziani, alle persone con disabilità e a tutti coloro che potrebbero beneficiare di un supporto fisico intelligente e personalizzabile.
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