Quasi esattamente un mese fa davamo notizia delle innovazioni AI di Google Chrome e di come i browser si stessero evolvendo in qualcosa di diverso rispetto a come siamo abituati a immaginarli. Ora arriva la risposta di OpenAI che con ChatGPT Atlas lancia il suo primo browser basato sull’intelligenza artificiale che, tra le altre cose, si pone in diretta concorrenza proprio con Google Chrome.

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Le caratteristiche di ChatGPT Atlas

L’annuncio è arrivato durante una diretta streaming, dopo che OpenAI aveva pubblicato un breve video teaser con una schermata bianca e alcune schede del browser aperte, lasciando intendere che qualcosa di nuovo era in arrivo. ChatGPT Atlas è già disponibile a livello globale per macOS, mentre il rilascio per Windows, iOS e Android è atteso a breve. Per ora, però, solo gli abbonati ai piani ChatGPT Plus e Pro potranno accedere alla modalità più avanzata, chiamata “agent mode”.

A rendere diverso Atlas rispetto agli altri browser è la sua profonda integrazione con ChatGPT, che non si limita a rispondere alle domande, ma accompagna l’utente ovunque sul web, fornendo supporto in tempo reale nella stessa finestra di navigazione. L’assistente AI può leggere le pagine web, semplificare un testo, migliorare una frase scritta, ricordare cioè che è stato cercato nei giorni precedenti e addirittura compiere azioni operative, come organizzare una cena, completare un modulo o prenotare un appuntamento.

Le funzionalità offerte da ChatGPT Atlas si basano su tre elementi: memoria, contesto e agenti intelligenti. Il browser può ricordare attività e siti visitati (con il consenso dell’utente), e usare queste informazioni per suggerire azioni o risposte più pertinenti. Per esempio, è possibile chiedere al browser di riepilogare le offerte di lavoro viste nei giorni precedenti o di continuare una ricerca interrotta.

Le memorie del browser, sottolinea OpenAI, sono private, legate all’account dell’utente e non usate per addestrare i modelli dell’azienda, salvo esplicito consenso. Ogni pagina può essere esclusa dalla visibilità dell’AI tramite un’interfaccia dedicata nella barra degli indirizzi, e l’uso in modalità incognito disattiva tutte le funzioni di memoria e registrazione.

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OpenAI immagina un futuro in cui gran parte delle attività online sarà gestita da sistemi agentici, in grado di automatizzare le operazioni ripetitive e liberare l’utente dai passaggi meccanici. Il browser non sarà più un contenitore neutro di pagine, ma un assistente personale intelligente, che dialoga con i contenuti, li interpreta e li mette in relazione con gli obiettivi dell’utente.

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L’agent mode

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Particolarmente interessante è l’agent mode quella funzionalità per ora riservata agli abbonati a ChatGPT. Si tratta di una modalità in cui ChatGPT può eseguire operazioni direttamente nel browser. Gli utenti possono chiedere all’AI di aprire schede, cliccare link, raccogliere dati o automatizzare compiti, come generare un report da fonti online, ordinare la spesa o acquistare i biglietti per un evento o per un viaggio. Questa funzionalità, sottolinea OpenAI, è stata progettata per funzionare in modo sicuro, evitando accessi a siti bancari, download non autorizzati o interazioni con il sistema operativo. OpenAI ha incluso numerose misure di protezione, consapevole del fatto che gli agenti intelligenti possono essere vulnerabili a comandi nascosti all’interno di e-mail o pagine web. Se da una parte l’attenzione di OpenAI è rassicurante, dall’altra è la conferma di come il potere dell’intelligenza artificiale, se non controllato, può avere conseguenze enormi delle quali probabilmente non riusciamo realmente a comprenderne la portata.

Un esempio pratico è la funzionalità chiamata “cursor chat”, che consente di selezionare una frase in una pagina e chiedere a ChatGPT di migliorarla o riscriverla direttamente, senza passare da un’applicazione all’altra. Inoltre, la vista affiancata tra la pagina visitata e la conversazione con l’AI rende l’esperienza ancora più fluida e reattiva, mantenendo costante la presenza dell’assistente.

La roadmap di sviluppo prevede l’arrivo della versione per Windows, iOS e Android, il supporto multi-profilo e nuove API per gli sviluppatori. I siti web, inoltre, potranno migliorare l’interazione con l’agente AI di ChatGPT integrando metadati ARIA, in modo da rendere le azioni dell’AI più efficaci e coerenti con il contenuto visualizzato.

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L’evoluzione dei browser e degli attori protagonisti

ChatGPT Atlas può essere considerato il primo vero rivale di Google? L’arrivo di Atlas apre uno scenario inedito e competitivo nel mondo non tanto dei browser in senso stretto, quanto nell’accesso al web, alle informazioni e alle risorse in esso disponibili. Negli ultimi vent’anni, Google ha dominato questo settore, integrando il proprio motore di ricerca in Chrome e mantenendo il controllo sull’esperienza online di miliardi di persone (tanto da essere andata spesso incontro negli Stati Uniti a vicende giudiziarie per illecito monopolio).

Negli ultimi vent’anni il browser si è evoluto da semplice finestra sul web a vero e proprio centro di comando per gran parte delle attività digitali quotidiane. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, però, sta emergendo un nuovo tipo di browser, progettato non solo per navigare ma per agire, comprendere e anticipare i bisogni dell’utente. In questo scenario, ChatGPT Atlas rappresenta una svolta non solo tecnica, ma anche strategica.

Per la prima volta da molti anni, Google si trova ad affrontare una concorrenza credibile su un terreno che finora ha dominato quasi incontrastata. L’ingresso di OpenAI nel mondo della navigazione web segna l’inizio di un’inedita fase storica, in cui il browser non è più soltanto uno strumento passivo ma un compagno attivo, in grado di interagire con contenuti, testi, video e processi decisionali. Le prospettive future suggeriscono un progressivo superamento del motore di ricerca tradizionale, in favore di interfacce conversazionali che potrebbero ridefinire completamente l’esperienza online. Se questo apre le porte a scenari esaltanti, solleva anche diverse criticità, molte delle quali sono ancora difficili da prevedere e definire.

Si tratta di una svolta significativa, anche perché arriva in un momento in cui anche altri attori stanno sperimentando soluzioni simili. Perplexity, per esempio, ha lanciato Comet, un browser che riassume le pagine e automatizza i compiti. Ma la forza che, almeno per il momento, sembra avere OpenAI può rappresentare un’interessante concorrente per Google che, dalla sua, continua ad avere un ecosistema nettamente più ampio e capillare, ma l’ingresso di OpenAI potrebbe rappresentare l’inizio di una sfida destinata a cambiare per sempre l’esperienza online.

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Come scaricare ChatGPT Atlas

Attualmente ChatGPT Atlas è disponibile solo per macOS ma a bbreve saranno rilasciate anche le versioni per Windows, iOS e Android. A seguire il link per scaricare la versione macOS.

Scarica ChatGPT per macOS