OpenAI ha annunciato l’ingresso di Sora 2 e Sora 2 Pro nelle API, le interfacce che permettono agli sviluppatori di integrare le funzionalità dei modelli AI all’interno di applicazioni e servizi di terze parti. L’aggiornamento è accompagnato anche dal rilascio di due nuovi modelli ottimizzati per la generazione di immagini e voce. Si tratta di gpt-image-1-mini, che offre prestazioni comparabili al modello completo ma con un costo ridotto dell’80% e gpt-realtime-mini, pensato per la sintesi vocale in tempo reale con un risparmio del 70%.
Questo aggiornamento ha come obiettivo quello di rendere Sora più accessibile e sostenibile. La crescita della piattaforma, tra entusiasmi e polemiche, ha evidenziato criticità non solo legate ai costi computazionali, ma anche alla gestione dei contenuti generati dagli utenti. Ed è proprio su questo fronte che OpenAI ha annunciato quella che potrebbe a tutti gli effetti rappresentare una svolta, ovvero la regolamentazione ufficiale dell’uso dei personaggi di fantasia protetti da copyright, finora apparsi senza controllo in video generati.
Verso l’uso regolamentato dei personaggi di fantasia
OpenAI ha annunciato l’intenzione di introdurre, in modo ufficiale e controllato, l’utilizzo di personaggi di fantasia all’interno dei contenuti generati con Sora. L’obiettivo è quello di trasformare un fenomeno già diffuso, spesso sfociato in parodie inappropriate o in vere e proprie violazioni di copyright, in una modalità creativa legittimata da accordi con i detentori dei diritti.
A confermare l’imminente arrivo dei cosiddette cameo è stato Bill Peebles, responsabile del progetto Sora, che ha annunciato che questa funzione sarà presto disponibile. Con questa decisione OpenAI prova a mettere fine all’ondata di contenuti generati dall’AI con versioni distorte di personaggi noti, come SpongeBob in chiave nazista o Pokémon in scenari criminali, che hanno messo l’azienda al centro di forti critiche da parte dell’industria dell’intrattenimento (e non solo).
Il cambiamento probabilmente più significativo riguarda l’abbandono della politica cosiddetta opt-out, che finora consentiva la generazione di contenuti con personaggi protetti salvo richiesta esplicita di esclusione da parte dei titolari dei diritti. Al suo posto, OpenAI adotterà un modello opt-in, basato sull’autorizzazione preventiva da parte dei detentori delle proprietà intellettuali. A questa novità si affiancheranno strumenti avanzati che offriranno un controllo più dettagliato, permettendo di stabilire in quali contesti e con quali modalità e restrizioni i personaggi potranno essere effettivamente utilizzati. Da questo punto di vista, OpenAI ha già annunciato un aggiornamento dedicato ai nuovi controlli avanzati di Sora, pensati per offrire maggiore trasparenza e tutela ai titolari dei diritti.
Le dichiarazioni di Altman e il futuro economico di Sora
A fare chiarezza sulla nuova direzione della piattaforma è stato Sam Altman, CEO di OpenAI, che in un post ufficiale ha illustrato le linee guida delle novità su Sora. Altman ha spiegato che il lancio di Sora ha segnato l’inizio di una fase di osservazione diretta sull’utilizzo reale dello strumento, consentendo all’azienda di passare da ipotesi teoriche a valutazioni basate sull’esperienza concreta degli utenti.
Secondo quanto riportato, molti dei titolari di diritti si sono mostrati entusiasti del potenziale offerto da Sora come nuova forma di “fan fiction interattiva”, pur chiedendo strumenti più efficaci per gestire l’impiego delle proprie creazioni. In risposta, OpenAI intende introdurre un sistema uniforme che consenta a ciascun titolare dei diritti di decidere con chiarezza se e in che modo partecipare. Altman ha riconosciuto che alcune generazioni potrebbero comunque eludere i meccanismi di controllo automatico e che l’intero sistema richiederà aggiustamenti progressivi, ma ha assicurato un ritmo elevato di aggiornamenti e un impegno costante nel correggere rapidamente eventuali criticità.
Il CEO di OpenAI ha inoltre sottolineato l’importanza della cultura giapponese nella creatività generativa, riconoscendo la forza del legame tra utenti e contenuti provenienti da anime, manga e videogiochi. Un’apertura che potrebbe preannunciare collaborazioni strategiche proprio con il mondo dell’animazione nipponica.
Infine, Altman ha affrontato il tema della sostenibilità economica, spiegando che l’uso intensivo della piattaforma, anche da parte di piccoli creator, impone una revisione del modello di business. In quest’ottica si inserisce l’introduzione di un sistema di revenue sharing con i titolari dei diritti, che potranno beneficiare direttamente della popolarità dei propri personaggi all’interno dei video generati. Le modalità precise verranno testate nei prossimi mesi, ma l’intenzione è quella di avviare i primi esperimenti molto presto.
Il progetto Sora, ha concluso Altman, è destinato a cambiare rapidamente, con un tasso di crescitache ricorda i primi tempi di ChatGPT. La sfida sarà bilanciare libertà creativa, tutela del copyright e sostenibilità economica. Che qualcosa dovesse cambiare era chiaro da tempo, ora OpenAI precisa alcuni elementi della strategia che intende adottare.
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