Apple cambia modo di approcciarsi verso l’Unione Europea, passando dalle storiche prudenza e collaborazione a un vero e proprio attacco contro Bruxelles. Ciò si è concretizzato con la diffusione di un comunicato stampa datato 24 settembre 2025 con cui il colosso di Cupertino chiede l’abrogazione del regolamento sui mercati digitali (Digital Markets Act, DMA), secondo l’azienda penalizzante nei confronti degli utenti europei in quanto legge che “non tutela il consumatore” sia per quanto concerne le funzionalità e la qualità dei servizi che per quanto concerne la sicurezza.

Questa mossa potrebbe essere influenzata dall’attuale contesto politico internazionale, probabilmente (e principlamente) dalla presenza di Donald Trump alla Casa Bianca, percepito dai colossi statunitensi come un fattore che possa offrire loro maggiore tutela nei confronti della regolamentazione europea. Scopriamo tutti i dettagli.

Cosa è il DMA

Prima di andare a discutere il comunicato stampa diffuso da Apple tramite la newsroom ufficiale, è bene andare a fare un breve recap su cosa sia il Digital Markets Act (DMA), identificato come il Regolamento UE 2022/1925, entrato in vigore in data 1 novembre 2022 ma effettivamente applicato dal 2 maggio 2023.

Questo regolamento, il cui obiettivo principale è rendere l’economia digitale più equa e contendibile, prende di mira le più realtà del settore che operano nell’UE, definendo alcune piattaforme come “gatekeepers” (controllori di accesso) a causa della loro posizione di mercato dominante in alcuni specifici settori.

I criteri per la designazione al ruolo di gatekeeper includono un fatturato di almeno 7,5 miliardi di euro nello Spazio Economico Europeo (SEE) per almeno tre anni, una capitalizzazione di mercato pari o superiore a 75 milioni di euro, 45 milioni di utenti attivi mensili nell’Unione Europea.

Tra i gatekeeper rientrano aziende grosse come Apple, Alphabet (ovvero Google), Amazon, ByteDance, Meta e Microsoft. Nello specifico del colosso di Cupertino, il suo ruolo come gatekeeper è stato riconosciuto nei servizi chiave come App Store, Safari e iOS: tutti questi servizi sono stati “aperti” da Apple all’inizio del 2024.

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Impatto del DMA sugli utenti europei secondo Apple

Addentriamoci ora verso il cuore della questione. Secondo Apple, il DMA sta causando un peggiornamento dell’esperienza utente per gli utenti europei, esponendoli a nuovi rischi (non esistenti in precedenza quando tutto l’ecosistema era “chiuso”) e compromettendo la perfetta integrazione tra i prodotti (dato che con un ecosistema “chiuso”, l’azienda poteva avere il controllo su tutta la filiera, fino ai minimi dettagli).

Il colosso di Cupertino mette in evidenza i principali effetti negativi che il DMA ha avuto sull’utenza europea:

  1. Ritardi nella disponibilità delle funzioni – il DMA impone che una funzionalità possa operare su prodotti e app di terze parti prima dell’implementazione effettiva nel prodotto principale; ciò ha costretto Apple agli “straordinari” e a ritardare il rilascio delle funzionalità agli utenti Europei. Alcuni esempi di funzionalità distribuite in ritardo sono:
    • La suite Apple Intelligence
    • La funzione Duplica iPhone sui computer Mac
    • La Traduzione in tempo reale con gli AirPods
    • Le funzionalità Luoghi visitati Itinerari preferiti su Apple Maps.
  2. Esperienza utente con le app meno intuitiva e con maggiori rischi – il DMA ha costretto Apple ad aprire iOS al sideloading, agli app store alternativi e ai sistemi di pagamento di terze parti.
    • Questi non rispettano gli standard di sicurezza e privacy forniti da App Store.
    • Questo aumenta il rischio che gli utenti europei siano esposti a truffe, come app bancarie finte o malware mascherati da giochi.
    • L’apertura dell’ecosistema ha portato su iPhone app precedentemente escluse (come app pornografiche e app legate al gioco d’azzardo), anche in posti dove erano vietate per legge.
  3. Nuove minacce per sicurezza e privacy – il DMA obbliga Apple a concedere ad altre aziende l’accesso a dati e framework, anche se ciò comporta rischi, soprattutto quando le richieste di accesso coinvolgono dati sensibili.
    • Il contenuto delle notifiche può essere esposto a chiunque (anche se si tratta di dati a cui Apple non ha accesso).
    • La cronologia delle reti Wi-Fi, elemento che può rivelare dettagli sui luoghi frequentati e sulle abitudini quotidiane di un utente, può aumentare i rischi di sorveglianza e tracciamento.

Apple critica il DMA chiedendosi se stia realmente raggiungendo il suo obiettivo

Apple contesta il DMA non solo per l’impatto su esperienza utente, funzionalità, sicurezza e privacy ma anche sul piano della concorrenza e dell’innovazione, sostenendo che il regolamento non stia effettivamente raggiungendo l’obiettivo prefissato.

Secondo il colosso di Cupertino, gli utenti europei sono penalizzati rispetto agli utenti del resto del mondo in termini di nuove funzionalità e opzioni disponibili; inoltre, a causa dell’imposizione dello sviluppo di funzionalità compatibili con prodotti “non Apple”, il DMA sta finendo per uniformare il tutto, rendendo iOS più simile ad Android.

Un altro punto toccato dalla Mela morsicata riguarda la concorrenza sleale, intendendo che il DMA abbia preso di mira principalmente l’ecosistema Made in Cupertino rispetto agli altri concorrenti, lasciati “liberi di operare come hanno sempre fatto” e non limitati o penalizzati dal regolamento europeo.

Apple critica anche l’interpretazione normativa in continuo mutamento da parte della Commissione Europea, sostenendo che per le aziende sia praticamente impossibile capire come rispettare un regolamento che cambia di continuo. Anche le sanzioni pecuniarie in caso di mancata osservazione del regolamento sono percepite dalle aziende come “arbitrarie”, applicate in maniera precisa per penalizzare un’azienda specifica piuttosto che per promuovere la concorrenza, quasi come se fosse una sorta di nuovo Business.

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Apple chiede di cancellare il DMA; attesa una risposta

Assodato il fatto che per Apple il regolamento stia comportando un peggioramento complessivo dell’esperienza utente degli utenti europei e stia rallentando (quasi compromettendo) l’innovazione, Tim Cook e soci hanno chiesto formalmente l’abrogazione del DMA all’Unione Europea.

[…] “ci appelliamo a chi ha creato queste leggi affinché valutino più attentamente le ripercussioni che questa legge ha sui cittadini e sulle cittadine dei Paesi EU che usano i prodotti Apple ogni giorno. Riteniamo che i nostri utenti in Europa meritino di avere l’esperienza migliore con la nostra tecnologia, con gli stessi standard che offriamo nel resto del mondo. Poterla offrire è il motivo per cui continueremo a lottare.”

A questo punto immaginiamo che possa presto arrivare una sorta di risposta dall’Unione Europea: vedremo se ci saranno apertura e collaborazione (stavolta da parte dell’UE), se arriverà una controproposta o se possa esserci una rottura definitiva tra le parti.

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