Immaginate un’azienda nota per i suoi robot aspirapolvere che, di punto in bianco, decide di sfidare i giganti dell’automotive. No, non è la trama di un film: è la nuova, audace scommessa di Dreame, che punta a lanciare nel 2027 l’auto elettrica più veloce del mondo. Un annuncio a sorpresa che ha scosso il settore, dimostrando un’ambizione che va ben oltre la pulizia domestica.
Un’ambizione che viene da lontano
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, attraverso i canali social cinesi dell’azienda, con un comunicato che trasuda determinazione e chiarezza di intenti. Dreame non ha usato mezzi termini, dichiarando ufficialmente la creazione di una divisione automotive con un obiettivo a dir poco audace.
Oggi, Dreame annuncia ufficialmente la produzione di automobili, con l’obiettivo di costruire l’auto più veloce del mondo.
Questa mossa, che a molti potrebbe sembrare un azzardo, è in realtà il frutto di una visione a lungo termine. Il sogno di produrre auto, infatti, risale addirittura al 2013, quando l’azienda era ancora un laboratorio universitario noto come Skyworks. All’epoca, la soglia di capitale necessaria — si parlava di circa 20 miliardi di yuan — rese il progetto impraticabile per una startup. Oggi, però, i tempi sono maturi. Dreame non si considera un “avventuriero da zero a uno”, ma un pioniere pronto a costruire su fondamenta solide, rappresentate da un ecosistema globale che integra ricerca, produzione e una catena di approvvigionamento già collaudata. Il team dedicato è già composto da quasi 1000 persone ed è in continua espansione, a testimonianza della serietà del progetto. Il primo modello, previsto per il 2027, sarà un’auto sportiva di lusso il cui punto di riferimento in termini di prestazioni è niente meno che la Bugatti Veyron.
La strategia: tecnologia, lusso e intelligenza artificiale
Ma come pensa Dreame di riuscire in un’impresa così titanica, in un mercato già affollatissimo? La strategia che intende adottare è tutt’altro che improvvisata e, se ci pensate, affonda le radici proprio nel suo DNA. L’azienda ha identificato una precisa lacuna nel mercato: da un lato ci sono i marchi ultra-lusso tradizionali (pensate a Bugatti o Bentley), potenti ma relativamente lenti nell’adottare elettrificazione e intelligenza artificiale; dall’altro lato ci sono pionieri come Tesla, leader tecnologici ma con un posizionamento orientato alla “democratizzazione della tecnologia” piuttosto che all’esclusività assoluta.
Dreame vuole inserirsi proprio in questo spazio, combinando il meglio dei due mondi. L’idea è trasformare l’auto in un AI intelligent terminal, un dispositivo intelligente e vitale che superi il concetto di “macchina fredda” per inaugurare un’era di interazione avanzata. Per farlo, l’azienda metterà a frutto il know-how tecnologico accumulato in questi anni. Un esempio su tutti? I motori digitali ad alta velocità, il cui sviluppo per gli aspirapolvere ha permesso a Dreame di passare da 100.000 a 200.000 giri al minuto, un balzo tecnologico che ora verrà applicato al settore automobilistico per offrire un’esperienza di potenza senza precedenti.
L’azienda può inoltre contare su un portafoglio di 6.379 brevetti globali in campi cruciali come il controllo dei motori e la fusione dei sensori. A questo si aggiunge una rete di 6.000 canali offline in oltre 100 paesi, già abituati a posizionare il marchio nella fascia alta del mercato, sfidando competitor come Dyson.
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