Dopo un iniziale periodo di test Tesla è pronta a spalancare definitivamente le porte del proprio servizio di trasporto autonomo Robotaxi, come annunciato dallo stesso Elon Musk su X, la flotta di Model Y a guida completamente autonoma sarà disponibile al pubblico in Texas a partire da settembre, in seguito all’ottenimento della licenza ufficiale per il ride-sharing concessa dallo stato in questione.
L’iter burocratico, come spesso accade, era uno degli ultimi tasselli mancanti per l’apertura su larga scala, Tesla ha infatti creato una nuova entità commerciale, Tesla Robotaxi LLC, registrata come Transportation Network Company (TNC), la stessa categoria di colossi come Uber, Lyft e Waymo. Il via libera arriva in concomitanza con l’entrata in vigore di un nuovo quadro normativo texano, che impone agli operatori di servizi di trasporto autonomo gli stessi requisiti di sicurezza e conformità previsti per i taxi tradizionali.
Tesla Robotaxi per tutti in Texas da settembre
Il debutto di Tesla Robotaxi era avvenuto a fine luglio in modalità Beta a invito, con accesso limitato a un ristretto numero di utenti; questi potevano scaricare l’app dedicata dall’App Store e prenotare una corsa, mentre Tesla raccoglieva dati e feedback per affinare l’esperienza.
Secondo Musk, la versione della Full Self-Driving (FSD) utilizzata dai Robotaxi è più avanzata rispetto a quella disponibile sulle normali Tesla in circolazione, con un sistema di percezione e decisione potenziato per gestire scenari complessi del traffico urbano.
Le migliorie introdotte negli ultimi mesi non si limitano alla guida autonoma pura, l’azienda ha annunciato pick-up più intelligenti, con calcolo dinamico dei punti di ritiro per ottimizzare tempi e percorsi, e tariffe variabili in base alla domanda, una strategia simile a quella delle principali piattaforme di ride-hailing.
L’apertura al pubblico in Texas non è solo una tappa intermedia, ma un vero banco di prova per l’intero ecosistema Tesla Robotaxi, superare la fase beta significa confrontarsi con la gestione di volumi maggiori di utenti, richieste imprevedibili e scenari urbani complessi.
L’azienda punta chiaramente a espandere il servizio anche in altri Stati, ma il Texas rappresenta un contesto favorevole grazie a regolamentazioni già aggiornate per il trasporto autonomo, ampi spazi urbani e suburbani, e un’alta concentrazione di automobilisti aperti alle novità tecnologiche; se i primi mesi di servizio su larga scala confermeranno le aspettative, non è difficile immaginare che Tesla acceleri le pratiche per replicare il modello in altre aree strategiche.
Dal prossimo mese quindi i texani potranno ordinare un Robotaxi Tesla semplicemente aprendo un’app e selezionando la destinazione, una novità che non solo ridefinisce il concetto di ride-sharing, ma potrebbe trasformarsi in un punto di svolta per la mobilità urbana globale.
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