Nel panorama in continua evoluzione della produzione audiovisiva, Netflix compie un deciso passo avanti verso l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nei propri flussi di lavoro creativi, e lo fa con un caso che a tutti gli effetti rappresenta un precedente importante: la serie fantascientifica L’Eternauta è infatti la prima produzione originale della piattaforma ad aver impiegato l’IA per generare una sequenza visiva complessa.

A confermarlo è stato Ted Sarandos, co-CEO di Netflix, nel corso della tradizionale conference call con gli investitori dedicata alla presentazione dei risultati finanziari del secondo trimestre; un dettaglio che di per sé potrebbe passare inosservato tra bilanci miliardari e piani di espansione pubblicitaria, ma che in realtà cela un cambio di paradigma molto più ampio, sia per l’industria dell’intrattenimento che per il rapporto tra creatività umana e strumenti automatizzati.

Netflix usa l’IA per velocizzare la produzione e abbattere i costi

Secondo quanto dichiarato dallo stesso Sarandos, il team creativo dietro L’Eternauta avrebbe utilizzato un modello di intelligenza artificiale generativa per realizzare la scena del crollo di un edificio situato a Buenos Aires, città chiave della narrazione della serie; il risultato? Una sequenza completa, parole sue, dieci volte più velocemente rispetto a quanto sarebbe stato possibile con gli strumenti e i flussi di lavoro tradizionali.

Un’affermazione che, al di là della suggestione tecnologica, lascia intravedere anche un’altra motivazione ben più pratica, ovvero il contenimento dei costi; Sarandos ha sottolineato come il costo non sarebbe stato sostenibile per uno show con quel budget, lasciando intendere che senza l’apporto dell’IA una scena di tale portata probabilmente non sarebbe mai stata realizzabile nei limiti imposti dalla produzione.

Nonostante le inevitabili polemiche che accompagnano l’uso dell’IA in ambiti creativi, polemiche che Hollywood conosce molto bene soprattutto dopo gli scioperi degli sceneggiatori nel recente passato, Netflix si mostra convinta che l’intelligenza artificiale rappresenti un’opportunità più che una minaccia. Siamo convinti che l’IA possa aiutare i creatori a realizzare film e serie migliori, non solo più economici, ha precisato il CEO, rimarcando dunque un approccio complementare, non sostitutivo, alla componente umana del processo creativo.

Non è la prima volta che Netflix sperimenta l’adozione dell’intelligenza artificiale, anche se fino ad oggi le applicazioni si erano limitate principalmente all’ambito dell’esperienza utente, basti pensare alla recente introduzione di una funzione di ricerca avanzata basata su prompt colloquiali.

La notizia sull’impiego dell’IA arriva in un momento particolarmente positivo per la piattaforma, nel secondo trimestre 2025 Netflix ha superato gli 11 miliardi di dollari di fatturato, segnando un +16% rispetto all’anno precedente, e ha totalizzato oltre 95 miliardi di ore di streaming secondo i dati ufficiali condivisi dall’azienda; titoli come Adolescence, Squid Game e K-Pop Demon Hunters hanno dominato le classifiche, mentre i contenuti più datati continuano a macinare ore di visione, a dimostrazione della solidità del catalogo.

Parallelamente, l’attenzione agli equilibri finanziari spinge l’azienda a esplorare soluzioni che garantiscano qualità senza compromettere i costi, e in questo scenario l’intelligenza artificiale rappresenta una leva strategica sempre più centrale; non a caso nella stessa conference call Netflix ha confermato l’arrivo di nuovi formati pubblicitari interattivi entro la seconda metà dell’anno, altro segnale di come la piattaforma stia cercando strade alternative alla crescita tradizionale del numero di abbonati (dato che non viene più comunicato trimestralmente dall’azienda).

L’esperimento de L’Eternauta è, a conti fatti, solo la punta dell’iceberg, ma è anche una dichiarazione di intenti chiara da parte del colosso dello streaming, sfruttare l’IA non solo per velocizzare la produzione, ma anche per espandere il perimetro di ciò che è tecnicamente ed economicamente possibile realizzare, senza rinunciare all’ambizione visiva.

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