Negli ultimi mesi la corsa all’intelligenza artificiale si è intensificata in modo esponenziale, con una serie di annunci e acquisizioni che lasciano intuire come i grandi protagonisti della tecnologia siano pronti a ridefinire l’esperienza digitale di milioni di utenti. L’ultima novità arriva da OpenAI, secondo quanto riportato la società guidata da Sam Altman sarebbe ormai vicinissima a lanciare un browser web proprietario destinato a sfidare Google Chrome, attuale leader del settore.

Un progetto ambizioso che potrebbe avere implicazioni profonde, non soltanto nel mercato dei browser, ma anche nell’ecosistema dei dati e della pubblicità online.

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OpenAI pronta a lanciare un browser IA con interfaccia di chat integrata

Stando a quanto riferito da tre fonti informate sulla questione, il nuovo browser di OpenAI dovrebbe debuttare entro poche settimane, portando con sé una delle più chiare applicazioni pratiche dell’IA generativa nella navigazione web.

A differenza di un classico browser che si limita a visualizzare pagine, la soluzione di OpenAI integrerà un’interfaccia di chat nativa ispirata a ChatGPT, così da consentire agli utenti di interagire con i contenuti attraverso comandi conversazionali e richiedere riassunti, risposte o azioni senza uscire dal flusso della conversazione.

Secondo le indiscrezioni, l’obbiettivo principale è ridurre la necessità di cliccare manualmente sui siti, mantenendo parte dell’esperienza all’interno di un ambiente controllato e ottimizzato dall’intelligenza artificiale; una strategia che si inserisce in un piano più ampio, OpenAI punta a portare i propri agenti IA, come Operator, al centro della vita quotidiana e professionale dei consumatori.

Non è un mistero che il vero tesoro nascosto dietro al successo di Chrome sia l’enorme quantità di dati sugli utenti che alimentano l’efficacia della pubblicità di Google, il browser di Mountain View, utilizzato da oltre 3 miliardi di persone e con una quota di mercato globale superiore ai due terzi, rappresenta uno dei pilastri fondamentali del business di Alphabet.

Con il lancio di un browser proprietario, che secondo due fonti sarebbe basato su Chromium (lo stesso motore open source alla base di Chrome e di altri browser concorrenti), OpenAI potrebbe ottenere un accesso diretto al comportamento di navigazione, un vantaggio strategico sia per migliorare i propri modelli linguistici sia per costruire nuovi canali di monetizzazione.

Non a caso, una fonte ha precisato che OpenAI ha preferito realizzare una piattaforma autonoma piuttosto che un semplice plug-in, proprio per avere un maggiore controllo sui dati raccolti e per poter sviluppare funzionalità più avanzate.

La filosofia che guida questo progetto è piuttosto chiara, trasformare il browser in un assistente operativo capace di svolgere attività per conto dell’utente, come prenotare ristoranti, compilare moduli o gestire transazioni direttamente all’interno dei siti visitati.

In questo senso, il browser di OpenAI si inserisce in un trend che sta rapidamente prendendo piede, basti pensare a Perplexity che di recente ha presentato Comet, un browser IA con funzioni simili, o ad altre realtà come The Browser Company e Brave, che stanno sperimentando modelli di navigazione supportati dall’intelligenza artificiale.

La mossa di OpenAI arriva in un momento cruciale, la società dopo aver rivoluzionato il settore con il lancio di ChatGPT nel 2022 sta affrontando la pressione crescente di Google e di altre startup come Anthropic, in una corsa all’innovazione che non mostra segni di rallentamento.

Proprio per rafforzare la propria posizione, l’azienda ha recentemente messo a segno acquisizioni strategiche e ha assunto due ex vicepresidenti di Google, che in passato avevano contribuito a creare il team originario di Chrome.

Inoltre, lo scorso aprile, un dirigente di OpenAI ha persino dichiarato che l’azienda sarebbe stata interessata ad acquistare Chrome qualora un’eventuale decisione antitrust avesse imposto a Google di venderlo; ad oggi però, l’azienda di Mountain View ha ribadito di voler ricorrere contro le sentenze sul monopolio e non ha intenzione di separarsi dal browser.

Secondo le informazioni disponibili, il debutto del browser OpenAI dovrebbe avvenire già nelle prossime settimane, e in caso di adozione anche solo da una parte degli attuali 500 milioni di utenti attivi settimanali di ChatGPT, potrebbero rappresentare un cambiamento epocale.

La concorrenza con Google si sposterà su un terreno dove dati, intelligenza artificiale e interfacce conversazionali si incontrano, ridefinendo le abitudini di navigazione e i modelli di business; per ora non ci resta che attendere per saperne di più.