Amazon ha appena svelato un’importante novità in ambito robotico che, sebbene non sia pensata per l’utente finale, merita di essere raccontata per le profonde implicazioni che potrebbe avere non solo nell’efficienza logistica, ma anche sulla qualità del lavoro delle persone impiegate nei centri di distribuzione. Si chiama Vulcan ed è il primo robot dell’azienda dotato di un vero e proprio senso del tatto, progettato per affiancare i dipendenti nello svolgimento delle attività quotidiane in modo più sicuro, preciso ed ergonomico.
Come funziona Vulcan, il robot di Amazon col senso del tatto
Durante l’evento “Delivering the future” tenutosi a Dortmund, in Germania, Amazon ha presentato Vulcan come una generazione di robot industriali intelligenti, frutto dei progressi congiunti in settori quali robotica, ingegneria meccanica e intelligenza artificiale fisica. Non si tratta come spesso accade di un semplice upgrade incrementale, Vulcan rappresenta un vero e proprio salto concettuale, introducendo nella catena logistica la capacità di percepire il contatto fisico, specifica finora esclusiva degli esseri umani.
Alcuni di voi potrebbero pensare: “Ma Amazon non usa già i robot nei suoi magazzini?” La risposta ovviamente è sì, basti pensare ai vari Sparrow, Cardinal, Robin, Proteus o Hercules, tanto per fare qualche esempio; ma fino a questo momento nessuno di loro era in grado di “sentire” ciò che stava toccando, cosa che in un ambiente affollato e complesso come un centro logistico fa un enorme differenza.

Il cuore di Vulcan è un sistema di presa avanzato dotato di sensori di forza e feedback tattile, progettato per manipolare oggetti con una delicatezza e precisione comparabili a quelle di una mano umana; Amazon lo descrive come un braccio robotico che combina un dispositivo simile ad un righello con delle palette ispirate ad una piastra per capelli.
L’idea è semplice, mentre il righello sposta gli oggetti all’interno di comparti ristretti (circa 30 x 30 cm) le palette trattengono l’oggetto da inserire, regolando la forza di presa in base a dimensioni, forma e materiale. A tutto questo si aggiunge un sistema a nastro trasportatore integrato, che consente di infilare l’articolo nel vano in modo preciso e senza danneggiarlo.
Per quel che riguarda il prelievo di oggetti, Vulcan utilizza una telecamera combinata con una ventosa intelligente in grado di individuare con precisione il punto migliore da cui afferrare ogni articolo, minimizzando il rischio di estrarre contemporaneamente altri oggetti indesiderati.
Prima che qualcuno si infervori sbraitando frasi del tipo “Questi robot ci rubano il lavoro!“, è bene sottolineare uno degli aspetti più interessanti e meno scontati di Vulcan: il robot non è stato progettato per sostituire l’essere umano, ma per collaborare attivamente con lui, migliorando il lavoro nei centri di distribuzione.
Secondo Amazon questo robot è già in grado di gestire circa il 75% degli articoli conservati nei magazzini, operando a una velocità paragonabile a quella degli operatori in carne e ossa; inoltre, quando si trova di fronte a oggetti non riconoscibili o troppo complessi da maneggiare, Vulcan è in grado di “chiedere aiuto” a un essere umano, evitando così errori o sprechi di tempo.

Dal punto di vista pratico l’impatto di Vulcan si fa sentire soprattutto in due ambiti, sicurezza ed ergonomia: il robot è attualmente in fase di test nei centri logistici di Spokane (Washington) e Amburgo (Germania), dove si occupa principalmente delle file superiori degli scaffali (quelle che normalmente richiederebbero l’uso di scale con conseguente affaticamento fisico e rischio di incidenti) e degli articoli stivati nella parte più bassa delle postazioni, consentendo ai dipendenti di lavorare sempre ad un’altezza ottimale.
Un altro aspetto degno di nota è il metodo di apprendimento alla base di Vulcan, a differenza di altri sistemi addestrati solo tramite simulazioni virtuali, questo robot ha imparato attraverso migliaia di interazioni fisiche reali grazie ad un mix di feedback tattile, visione stereoscopica e intelligenza artificiale applicata al mondo fisico. Vulcan non solo si adatta a oggetti di qualsiasi forma e materiale, ma migliora costantemente grazie a un apprendimento iterativo, proprio come fanno i bambini.
Amazon prevede di espandere l’utilizzo di Vulcan in tutto il mondo nei prossimi due anni, partendo dall’Europa e dagli Stati Uniti; l’obbiettivo è chiaro, aumentare l’efficienza operativa, ridurre le attività fisicamente più impegnative per i dipendenti e migliorare la sicurezza sul posto di lavoro.
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