Da alcuni mesi, in particolare dopo la vittoria di Donald Trump alle ultime presidenziali statunitensi, capita più spesso di venire a conoscenza di atti vandalici contro i veicoli e le infrastrutture dell’azienda automobilistica di Elon Musk, un problema che inizia a preoccupare anche i proprietari delle Tesla negli Stati Uniti.

Scritte anti-Musk (e Trump) sulle automobili, danni vari e perfino alcuni incendi dolosi non sono più casi particolarmente isolati, parte di quello che risulta essere un fenomeno i cui effetti si iniziano a vedere anche in Italia e in Europa, pur non rappresentando una minaccia concreta, almeno per il momento.

I recenti atti vandalici contro le auto e le infrastrutture di Tesla

Tesla vandali Roma

A inizio febbraio due automobili sono state vandalizzate a Roma, come ha riportato il giornale online Roma Today. Nella notte tra domenica 2 e lunedì 3 marzo c’è stato un incendio che ne ha distrutte una dozzina in un concessionario di Tesla nel comune di Plaisance-du-Touch, vicino Tolosa, in Francia, incendio di natura dolosa stando a quanto si legge nel giornale La Dépeche,

Secondo l’indagine preliminare sono di natura dolosa anche gli incendi appiccati nelle scorse ore nelle stazioni di ricarica Tesla Supercharger in Massachusetts (Stati Uniti): “I dipartimenti di polizia e dei vigili del fuoco di Littleton e l’unità investigativa sugli incendi e le esplosioni della polizia di Stato del Massachusetts, collegata all’ufficio del maresciallo dei vigili del fuoco, stanno indagando e hanno stabilito che l’incendio sembra essere stato appiccato intenzionalmente”, ha riportato CBS News.

Tesla Supercharger incendio

Soprattutto negli Stati Uniti, vari proprietari di auto Tesla hanno lamentato di aver iniziato a ricevere minacce, sia online che dal vivo da parte di persone contrarie alla recente deriva di Elon Musk, che oltre alle sue discutibili posizioni sulle questioni più disparate, è ora parte della nuova amministrazione Trump, con la conseguente influenza che ora esercita sulla politica stessa.

“Non farà alcuna differenza per Elon Musk. State solo danneggiando la società. State danneggiando solo le persone che utilizzano effettivamente queste stazioni di ricarica. Qualcuno avrebbe potuto farsi male, giusto? Qualcuno avrebbe potuto bruciarsi, qualcuno sarebbe potuto morire. È questo il vero problema” ha detto Zaheer Kalvert un conducente Tesla commentando gli incendi alle stazioni del Massachussetts.

Diverso l’approccio di altri manifestanti che da settimane protestano contro Elon Musk e l’amministrazione Trump, alcuni radunandosi di fronte alle sedi dell’azienda come nei casi dei cosiddetti “Tesla Takedowns” statunitensi, altri in modi diversi. È il caso di un gruppo di attivisti londinesi chiamato Everyone Hates Elon noto per un manifesto diventato virale sui social: raffigura una Tesla ribattezzata “The Swasticar” con alle spalle l’immagine del famigerato saluto romano di Musk.

 

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Camuffamenti, messaggi e la Modalità Sentinella di Tesla per difendersi dagli attacchi anti-Musk

C’è chi camuffa la propria Tesla togliendo loghi e altri segni di riconoscimento palesi sostituendoli con quelli di altri brand, come questa Model 3 con il logo dei quattro anelli di Audi e altri riferimenti. E chi corre ai ripari attaccando dei cartelloni digitali contenenti scritte che recitano messaggi chiari ed espliciti, ovviamente anche un po’ ironici.

Ma adesivi a parte, anche più seri e potenzialmente efficaci come quelli in vendita anche su eBay o Amazon (“Ho comprato quest’auto prima di sapere che Elon fosse pazzo”) et similia, esiste una funzione che potrebbe quantomeno dissuadere i vandali. Si tratta della modalità Sentinella, o Sentry mode, una funzione che tiene attive le telecamere e i sensori del veicolo per registrare eventuali attività sospette attorno al veicolo, utile quando l’auto è parcheggiata. Se rileva una minaccia fa lampeggiare i fari, attiva l’allarme, avvisa il conducente e, soprattutto, salva la registrazione video dell’evento.

Maggiori informazioni sulla modalità Sentinella di Tesla sono reperibili nella pagina dedicata del sito web, modalità che non è utilizzabile ovunque per questioni di privacy.

Quindi, chi ha un’auto Tesla deve iniziare a preoccuparsi di questi atti vandalici anti-Musk? Non in Italia, perché per il momento risulta essere un problema ancora circoscritto agli Stati Uniti.