Dal Regno Unito arriva una nuova gatta da pelare per Apple: oltre 1.500 sviluppatori, infatti, hanno deciso di intraprendere un’azione legale nei confronti del colosso di Cupertino.

A dire dei promotori di tale iniziativa, la commissione applicata da Apple per le app e i giochi pubblicati sul suo App Store è troppo elevata ed è il frutto del monopolio che l’azienda è riuscita a creare per quanto riguarda la distribuzione delle applicazioni.

Ricordiamo che Apple addebita agli sviluppatori una commissione (che parte dal 15% e arriva fino al 30%) sulle transazioni effettuate sulla sua piattaforma e tale “tassa”, a lungo sotto esame da parte dei governi e degli sviluppatori di tutto il pianeta, fino a questo momento è riuscita a sopravvivere.

Una nuova azione legale contro Apple

Stando a quanto viene riportato da Reuters, i 1.566 sviluppatori che hanno deciso di agire nei confronti del colosso di Cupertino e dell’App Store ritengono che gli addebiti imposti da Apple agli sviluppatori di app siano eccessivi e possibili soltanto grazie al suo monopolio sulla distribuzione di app su iPhone e iPad.

A dire di tali sviluppatori, le commissioni dell’App Store si sostanziano in veri e propri “prezzi abusivi”, che finiscono per danneggiare sia chi crea le applicazioni che coloro che decidono di acquistarle.

L’azione collettiva promossa potrebbe portare a una condanna di Apple al pagamento di 785 milioni di sterline (oltre 900 milioni di euro) ma è probabile che il colosso di Cupertino si difenderà in tutte le sedi prima di darla vinta a questo gruppo di sviluppatori “ribelli”.

Peraltro, di recente Apple ha reso noto che l’85% degli sviluppatori su App Store non paga alcuna commissione, mettendo in risalto quanto il colosso statunitense aiuti gli sviluppatori europei ad accedere a mercati e clienti in 175 Paesi in tutto il mondo attraverso la sua piattaforma.