A novembre dello scorso anno avevamo visto come la NASA avesse scelto il lander lunare Starship di SpaceX per le missioni Artemis; queste missioni si prefiggono lo scopo non solo di riportare l’uomo sulla Luna, ma anche di stabilire sul nostro satellite una base fissa.

L’agenzia spaziale americana ha dunque deciso di indire un nuovo bando, per un secondo lander lunare da utilizzare a partire dalla missione Artemis V: il contratto è stato vinto da Blue Origin (società di Jeff Bezos) e il National Team (Lockheed Martin, Draper, Boeing, Astrobotic e Honeybee Robotics).

Il secondo lander lunare per le missioni Artemis si chiamerà Blue Moon e sarà prodotto da Blue Origin

Blue Moon è il nome che è stato scelto per il secondo lander lunare che sarà in servizio alle missioni Artemis, il contratto vinto da Blue Origin (del valore di 3,4 miliardi di dollari) prevede tutto quel che concerne progettazione, sviluppo ma anche test con una missione dimostrativa senza equipaggio, entro il 2029, anno in cui è al momento prevista la missione Artemis V.

L’amministratore della NASA Bill nelson ha così commentato:

Oggi siamo entusiasti di annunciare che Blue Origin costruirà un sistema di atterraggio umano come secondo fornitore della NASA per portare gli astronauti Artemis sulla superficie lunare. Siamo in un’età d’oro del volo spaziale umano, reso possibile dalle partnership commerciali e internazionali della NASA. Insieme, stiamo facendo un investimento nell’infrastruttura che aprirà la strada allo sbarco dei primi astronauti su Marte.

Da quanto si apprende la società di Bezos avrebbe pesantemente modificato il progetto inizialmente presentato del lander lunare, sono state previste due versioni del lander: una con capacità di carico di 20 tonnellate è la versione riutilizzabile, l’altro con carico utile da 30 tonnellate è una versione destinata a rimanere sul suolo lunare.

L’altezza del lander dovrebbe essere di 16 metri e dovrebbe essere alimentato da una miscela di ossigeno e idrogeno liquidi; Jeff bezos ha esternato il proprio entusiasmo su Twitter con la seguente dichiarazione:

Onorato di essere in questo viaggio con la NASA per far atterrare gli astronauti sulla Luna, questa volta per restare. Insieme, risolveremo il problema dell’ebollizione e renderemo LOX-LH2 una combinazione di propellente immagazzinabile, portando avanti lo stato dell’arte per tutte le missioni nello Spazio profondo.

Per la missione Artemis V è previsto che il razzo SLS (Space Launch System) della NASA lanci quattro astronauti in orbita lunare a bordo della sonda Orion, una volta che Orion attraccherà al Gateway (futura base in orbita intorno alla Luna), due astronauti si trasferiranno al sistema di atterraggio umano di Blue Origin per un viaggio di circa una settimana nella regione del Polo Sud della Luna, dove condurranno attività scientifiche ed esplorative.

Lisa Watson-Morgan, manager Human Landing System Program presso il Marshall Space Flight Center della NASA ha sottolineato l’importanza dei avere due distinte società per produrre i lander necessari:

Avere due distinti progetti di lander lunari, con approcci diversi al modo in cui soddisfano le esigenze della missione della NASA, fornisce maggiore robustezza e garantisce una cadenza regolare degli allunaggi. Questo approccio competitivo guida l’innovazione, riduce i costi e investe in capacità commerciali per far crescere le opportunità di business che possono servire altri clienti e promuovere un’economia lunare.

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