A meno di dieci giorni dal lancio del nuovo modello di linguaggio di intelligenza artificiale GPT-4, OpenAI ha annunciato un’altra novità molto importante per ChatGPT: l’integrazione dei plugin. Accedere alle informazioni in tempo reale consultando internet è una delle sue nuove capacità più significative, un tallone d’Achille che abbiamo imparato a conoscere in queste ultime settimane.

Ma c’è di più, molto di più che generare testi e dare informazioni, perché la soluzione di intelligenza artificiale ora incomincia a fare le veci anche degli assistenti virtuali consentendo agli utenti di eseguire azioni concrete online, perfino acquistare cose o prenotare tavoli e voli. I plugin possono essere “occhi e orecchie” per i modelli linguistici perché danno loro accesso a informazioni troppo recenti, troppo personali o troppo specifiche per essere incluse nei dati di addestramento dice OpenAI nell’annunciare l’implementazione su ChatGPT.

Le nuove funzioni di ChatGPT basate sui plugin

Questa novità ridimensiona di netto i limiti del modello linguistico di OpenAI. Integrando i plugin (quindi le app) su ChatGPT, debolezze come la ricerca di informazioni aggiornate su internet o l’esecuzione di azioni online per l’utente che lo richiede, diventano possibili, o meglio dovrebbero perché per ora il tutto è in fase di sperimentazione, riservato in esclusiva a sviluppatori e ad alcuni utenti di ChatGPT Plus (la versione a pagamento da 20 dollari al mese).

I primi plugin introdotti su ChatGPT sono quelli di Expedia, FiscalNote, Instacart, KAYAK, Klarna, Milo, OpenTable, Shopify, Slack, Speak, Wolfram e Zapier, con l’aggiunta di altri due plugin proprietari: un browser web e un interprete (di codice).

Già dai nomi delle aziende e dei servizi citati si possono intuire le relative funzioni. Ma OpenAI stessa già in questa prima fase di prova ha chiarito che sta fra l’altro dando la possibilità agli sviluppatori di creare i propri plugin per ChatGPT, per integrare il modello di linguaggio nelle proprie applicazioni e viceversa, per rendere ChatGPT più utile ed efficace in tutti quei compiti che vanno al di là della semplice generazione di testo e di contenuti.

Come anticipato, fra le principali novità legate alle app/plugin c’è innanzitutto l’accesso alle informazioni aggiornate e in tempo reale, a dati esterni a quelli usati per creare il linguaggio stesso, quindi tramite internet, dati che rendono il modello d’aiuto per la consultazione, come un motore di ricerca.

C’è chiaramente il rischio che queste informazioni siano inesatte e false, che l’integrazione dei plugin possa portare ChatGPT e gli utenti incontro a problemi di sicurezza e di privacy, ma sono rischi che OpenAI ha preventivato dichiarando di aver già implementato delle soluzioni in proposito (qui per maggiori dettagli). Gli stessi plugin potranno essere utili anche per questo, per migliorare l’accuratezza del sistema, ad esempio con Wolfram, un motore computazionale che interpreta le parole chiave dell’utente e propone direttamente una risposta anziché delegare tutto ai collegamenti web (qui per maggiori dettagli).

Ma consultazioni e ricerca a parte, fra cui torna utile anche Zapier o un’app di comunicazione come Slack, con il plugin di Expedia ChatGPT potrà essere utile per prenotare un albergo o un volo, un tavolo al ristorante con OpenTable, per acquistare qualcosa con Instacart, o magari un prodotto pagando con Klarna.

La strada è tracciata, ora ci vorrà del tempo prima che OpenAI renda disponibile per tutti una nuova versione di ChatGPT in grado di fare tutto questo. Perché per ora l’accesso ai plugin è in anteprima per utenti e sviluppatori iscritti in una lista d’attesa dedicata, con la priorità riservata a un numero limitato di utenti di ChatGPT Plus. L’accesso su larga scala è tuttavia previsto, ma bisognerà pazientare ancora un po’.

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