Tutti i principali sistemi operativi in circolazione offrono ormai da parecchi anni a questa parte una modalità di risparmio energetico e presto anche ChromeOS si metterà al passo, consentendo così agli utenti possessori di un Chromebook di prolungare la durata della batteria per far fronte a situazioni di necessità.

Risparmio energetico: finalmente anche su Chromebook

Comunque denominata e gestita, la modalità di risparmio energetico offerta dai vari sistemi operativi è, in linea di massima, una funzionalità che permette di sacrificare una parte delle prestazioni del computer in favore di una maggiore durata della batteria. Intendiamoci, quanto fatto finora non rasenta affatto la perfezione — e Windows, soprattutto agli inizi, ha avuto i suoi bei grattacapi —, ma è innegabilmente positivo per gli utenti poter esercitare una qualche forma di controllo sul proprio dispositivo, soprattutto allorquando si lavori in mobilità e un po’ di autonomia in più possa fare la differenza.

Per quanto riguarda Chrome OS, fino a questo momento Google non ha prestato orecchio alle richieste avanzate anno dopo anno dagli utenti, lasciando i Chromebook sprovvisti di una simile modalità. Per fortuna, la situazione sta finalmente andando incontro ad una svolta. Badate bene: la novità descritta di seguito non va confusa con la funzione Chrome Energy Saver aggiunta a fine 2022: quest’ultima, per quanto utile, tocca unicamente il browser di Mountain View e, pertanto, porta gli stessi vantaggi su Chrome OS, Linux, Windows e macOS.

Se fino a qualche anno fa tale funzione sarebbe stata sufficiente, negli ultimi tempi abbiamo visto Chrome OS espandere il novero di operazioni eseguibili al di fuori di Chrome, rendendo necessaria una modalità Battery Saver a livello di OS. Tale necessità è stata avvertita direttamente da Big G, come si evince dai nuovi commit mostrati di seguito: è in arrivo un cambiamento che nel prossimo futuro porterà una modalità così denominata sui Chromebook.

Il funzionamento concreto di tale modalità è ancora poco chiaro, tuttavia maggiori dettagli dovrebbero emergere a stretto giro. Lavorando di supposizioni, si può provare ad ipotizzare l’inclusione di limitazioni per le operazioni in background, un approccio più conservativo alla luminosità automatica e una qualche forma di limitazione delle prestazioni del dispositivo. Dal linguaggio dei commit, inoltre, si può ricavare che si tratterà di una funzione opzionale, attivabile e disattivabile dagli utenti a seconda delle proprie esigenze, similmente a quanto — ad esempio — è possibile fare sui dispositivi Android. Di sicuro, una qualche forma di attivazione automatica (magari al raggiungimento di una certa percentuale di batteria residua) potrebbe rivelarsi utile.

Come ogni novità significativa, anche questa approderà su Chrome OS a partire dal canale Canary; continuate a seguirci per saperne di più.

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