OpenAI ha annunciato una serie di novità che potrebbero avere un notevole impatto sulla vera e propria guerra commerciale la quale si sta sviluppando intorno all’intelligenza artificiale. Tra le più significative occorre ricordare il lancio di una nuova API rivolta agli sviluppatori per ChatGPT, oltre a quello del nuovo modello di trascrizione vocale Whisper. Proprio il rilascio della prima API permetterà finalmente agli sviluppatori di sfruttare il chatbot di OpenAI e integrarlo nelle proprie app.

Anche gli sviluppatori terzi potranno sfruttare ChatGPT

OpenAI, la società diventata famosa in tutto il mondo per aver lanciato ChatGPT, ha annunciato una serie di novità che erano attese in particolare dagli sviluppatori. Grazie al varo di un’API (Application Programming Interface) rivolta proprio al programma di intelligenza artificiale generativa, anche loro potranno sfruttarne al meglio le potenzialità, inglobandolo nelle proprie app.

Secondo OpenAI, gli sviluppatori saranno ora in grado non solo di integrare il bot, ma anche di controllare il suo tempo di risposta e la durata delle conversazioni. La nuova API ChatGPT utilizzerà lo stesso modello AI del sempre più famoso chatbot (gpt-3.5-turbo), permettendo quindi di fare la stessa operazione che è stata condotta di recente da Snapchat con Snap’s My AI. L’interfaccia di programmazione delle applicazioni, però, non sarà limitata ai bot specifici del marchio che vanno ad imitare ChatGPT, ma potrà andare ad alimentare anche esperienze software di diverso segno le quali potrebbero comunque trarre notevoli vantaggi dall’integrazione coi modelli di intelligenza artificiale.

Il costo del servizio sarà di 0,002 dollari statunitensi per ogni 1.000 token, intendendosi per tali i pezzi di testo che sono inviati ai server dell’azienda appunto tramite interfaccia per essere elaborati. Per capire meglio l’entità del costo bisogna ricordare che è dieci volte minore rispetto a quello dei modelli GPT-3,5 esistenti al momento.

Per quanto riguarda l’API Whisper, è stato il presidente di OpenAI Greg Brockman a spiegare di cosa si tratti. Ha infatti affermato che è lo stesso modello di grandi dimensioni che è possibile ottenere open source, ma ottimizzato all’estremo. In questa versione, quindi, si rivela non solo più performante, ma anche estremamente conveniente dal punto di vista finanziario. Grazie ad esso, in pratica, gli sviluppatori potranno utilizzare il modello per trasformare un file audio in testo. Il costo dell’operazione sarà di 0,006 dollari statunitensi al minuto.

È stato ancora Brockman a ricordare che a rendere possibili questi costi, sempre più limitati, è stato il processo di ottimizzazione a livello di sistema in atto dal mese di dicembre. Un lavoro estremamente proficuo che ha abbattuto i costi nell’ordine del 90%, rendendo ora possibili ricadute positive sui prezzi praticati a favore degli sviluppatori.

Non solo Snapchat

Nella stessa presentazione delle nuove API per ChatGPT, OpenAI ha ricordato che le stesse sono già state integrate da alcune aziende. Se Snap’s My AI è il nome di maggior rilievo, nel novero vanno comprese anche le seguenti realizzazioni:

  • Quizlet, una piattaforma di apprendimento globale che vanta oltre 60 milioni di studenti che la utilizzano al fine di studiare, esercitarsi e padroneggiare ciò che stanno imparando. Quizlet ha lavorato in coordinamento con OpenAI nel corso degli ultimi tre anni, sfruttando GPT-3 in molteplici casi d’uso, tra cui l’apprendimento del vocabolario e i test pratici. Con il lancio dell’API ChatGPT, è ora in grado di introdurre Q-Chat, un tutor AI completamente adattivo il quale utilizza domande basate su materiali di studio per  riuscire a coinvolgere gli studenti;
  • Instacart, che sta potenziando la sua app in modo tale da permettere ai clienti di chiedere informazioni sul cibo. In questo caso ChatGPT viene utilizzato in concorso con l’intelligenza artificiale e i dati sui prodotti di Instacart provenienti dalle oltre 75mila sedi dei negozi partner al dettaglio. Ask Instacart, la funzione derivante da questo lavoro, dovrebbe essere lanciata nel corso di quest’anno;
  • Shop, app di Shopify utilizzata da 100 milioni di acquirenti. Gli acquirenti alla ricerca di prodotti hanno a loro disposizione una serie di consigli da parte dell’assistente personalizzati in base alle richieste. La capacità di scansionare milioni di prodotti in archi temporali ristretti, permette in pratica agli utenti di reperire rapidamente quanto desiderato.;
  • Speak, app ideata per facilitare l’apprendimento delle lingue basata sull’intelligenza artificiale. Si tratta dell’applicazione inglese che sta facendo registrare la più rapida crescita in Corea del Sud, grazie all’utilizzo dell’API Whisper teso ad alimentare un nuovo prodotto complementare di lingua AI e portarlo rapidamente nel resto del globo.

Una lista cui, con ogni probabilità, nel corso dei prossimi mesi si aggiungeranno altri nomi di rilievo, considerata la straordinaria attenzione che sta salutando a livello globale ogni decisione di OpenAI, nonostante alcune perplessità espresse da più parti nel corso delle ultime settimane.

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