Per Revolut sembra avvicinarsi a grandi passi il momento del lancio di una sua criptovaluta. Il RevCoin, come è stato ribattezzato senza eccessiva fantasia dagli organi di stampa che hanno affrontato la questione, potrebbe arrivare nel corso dei prossimi mesi, al termine di una fase di valutazione dell’azienda. Ad affermarlo è stato un portavoce di Revolut, confermando le indiscrezioni che ormai da tempo circolavano al riguardo.

Revolut, le prime voci su un coin nativo risalgono a due anni fa

Le prime voci relative all’intenzione da parte di Revolut di dare vita ad una sua moneta virtuale risalgono al 2021. Voci che sono state immediatamente interpretate alla stregua di una dichiarazione a favore dell’innovazione finanziaria.

Un favore del resto dimostrato dal fatto che già a partire dal 2017, quando l’app ha iniziato a offrire alla propria clientela la possibilità di fare trading su un paniere formato da ben 25 asset digitali. Una proposta la quale ha nettamente anticipato quelle della concorrenza e che è stata via via rinforzata con l’aggiunta di altri token, a partire da Elrond, nel corso del 2021.

Revolut, peraltro, ha anche chiesto e ottenuto l’autorizzazione ad offrire servizi crittografici regolamentati all’interno del Regno Unito, da parte della Financial Conduct Authority (FCA), l’autorità di regolamentazione dei mercati finanziari inglesi, a conferma di un orientamento di cui non ha mai fatto eccessivo mistero.

Con l’arrivo del crypto winter, anche l’azienda ha dovuto concedersi una pausa di riflessione, in attesa di una condizione più serena rispetto all’attuale. Il momento negativo si è del resto andato a riverberare pesantemente anche sulla piattaforma, che ha visto contrarsi le operazioni relative alle criptovalute in una forchetta compresa tra il 50 e il 75% nel corso dell’ultimo anno, rispetto ai volumi movimentati nel corso dei dodici mesi precedenti.

Nonostante questo andamento, il CFO Mikko Salovaara ha affermato che la strategia di Revolut in tema di asset digitali non è assolutamente mutata, rientrando nella politica a lungo termine dell’azienda. Considerato il favore che è stato espresso da un gran numero di persone verso questo genere di servizi finanziari e di pagamento, la società ha quindi deciso di non tornare indietro sulla strada intrapresa e proprio le voci che tornano a circolare su RevCoin confermano in pieno l’assunto.

A proposito di Revolut

Revolut è una società fintech britannica specializzata nell’offerta di servizi finanziari mediante un’app per i dispositivi mobili. Fondata nel 2015, ad opera di Nic Storonsky, ha iniziato ad offrire servizi relativi al cambio di valuta, per poi espandersi con l’aggiunta di una lunga serie di funzionalità, a partire dal trasferimento di denaro all’estero, dalla possibilità di prenotare la propria vacanza, di assicurare gli animali domestici. Ad essi si è poi aggiunta in Italia la possibilità di pagare quanto dovuto alle amministrazioni pubbliche.

Una proposta sempre più larga e concorrenziale la quale ha allargato in maniera rilevante la platea dei clienti, che al momento sono oltre 25 milioni, dislocati in ogni parte del globo, tra cui oltre un milione di italiani. Nel luglio del 2021, grazie ai finanziamenti affluiti nelle sue casse al termine dell’ennesimo round, ha raggiunto una capitalizzazione pari a 33 miliardi di dollari.

In questo contesto anche la proposta riservata agli asset virtuali si è ricavata una spazio importante, come dimostra le decisione di inaugurare una vera e propria accademia riservata al trading di criptovalute, “Learn & Earn“, corsi in cui i clienti Revolut, possono guadagnare fino a 15 USD in token DOT superando il quiz finale al termine del percorso di studi predisposto. Lanciato nel corso del mese di luglio, già nel primo mese di lezioni ha visto quasi un milione e mezzo di utenti completare con successo il cammino predisposto.

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