Durante un’intervista con la CNN, Jeff Bezos, fondatore di Amazon, ha dichiarato l’intenzione di dare in beneficenza la maggior parte della sua ricchezza nel corso della propria vita.

Jeff Bezos vuole passare alla storia come filantropo, prodigandosi per il clima e per l’umanità

Durante l’intervista di cui sopra non sono stati condivisi i dettagli pratici dell’iniziativa, lo stesso Bezos che al momento risulta essere la quarta persona più ricca al mondo (con un patrimonio netto di 124 miliardi di dollari), ha ammesso di non avere idee precise al riguardo, ma di essere impegnato nel “costruire la capacità per poter dare via questi soldi”.

Ciò che è chiaro sono gli obbiettivi della filantropia di Bezos, lo scopo principale è quello di combattere i cambiamenti climatici e sostenere le persone che possono unificare l’umanità.

Sebbene sia la prima volta in cui il fondatore di Amazon fa una dichiarazione del genere, non è nuovo ad iniziative di beneficenza: di recente infatti ha annunciato una donazione di 100 milioni di dollari alla sostenitrice dell’alfabetizzazione e cantante Dolly Parton, e ha promesso di elargire nel corso di un decennio ben 10 miliardi di dollari al Bezos Earth Found, con lo scopo di guidare soluzioni politiche e tecnologiche al cambiamento climatico.

Bezos non è certo il primo miliardario a donare fondi in beneficenza, Bill Gates, co-fondatore di Microsoft è uno dei più noti grazie alle iniziative finanziate attraverso la Bill & Melinda Gates Foundations, nonché per aver fondato The Giving Pledge il cui scopo è proprio quello di incoraggiare i miliardari a contribuire, con almeno la metà dei propri soldi, a buone cause. Anche Mark Zuckerberg , che ha firmato il The Giving Pledge nel 2010, ha promesso di donare il 99% delle azioni della propria azienda; e come loro molti altri.

Insomma l’iniziativa annunciata da Jeff Bezos è sicuramente lodevole, ma guardando a quelli che sono i target dell’iniziativa, ambiente e umanità, non si può non pensare ai precedenti di Amazon in questi frangenti che, ad onor del vero, sono comunque stati affrontati anche in altri modi sia per tentare di diminuire le emissioni causate dall’azienda, sia per migliorare le condizioni di vita dei propri dipendenti.

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