C’è un visore per la realtà virtuale incaricato di uccidere chi lo indossa nel caso di game over all’interno del gioco. A proporlo è un personaggio già estremamente noto nel settore, ovvero il co-fondatore di Oculus, Palmer Luckey, il quale ha equipaggiato con alcuni detonatori il suo visore, per azionare i quali è sufficiente un semplice input da parte della schermata di gioco, quella che avviene nel momento in cui il giocatore perde la partita. Un game over il quale sarebbe in questo caso esiziale anche per la vita reale dell’utente e che, naturalmente, è destinato a restare sulla carta.

Nella creazione di questo visore, Luckey si è ispirato al NerveGear di Sword Art Online, la ormai celeberrima serie di anime e manga in cui i protagonisti sono alcuni giocatori imprigionati all’interno di un MMORPG e, di conseguenza, impossibilitati ad abbandonare la partita, evento il quale comporterebbe la morte immediata nel mondo reale.

Luckey ha svelato l’invenzione sul suo blog, nel preciso intento di commemorare lo Sword Art Online Day, che si è tenuto il passato 6 novembre. Ovvero nello stesso giorno in cui nell’universo manga e anime ben 10mila giocatori sono rimasti intrappolati all’interno del titolo MMORPG Sword Art Online VR.

Lo stesso fondatore di Oculus, azienda che ora fa parte della galassia Meta, ha anche affermato come sia sempre stato affascinato dall’idea di legare la vita reale a quella degli avatar. In tal modo, secondo lui, si alzerebbe immediatamente la posta in gioco, costringendo gli interessati a pensare in maniera radicale alla propria strategia di gioco, considerato cosa c’è in palio.

Si tratta di un semplice esperimento

Naturalmente lo stesso Palmer Luckey ha provveduto a spiegare come si tratti di un puro e semplice esperimento, il quale non verrà mai testato su una persona vera. Non solo per gli aspetti legali collegati ad una simile operazione, ma anche per un semplice motivo tecnico: nessuno è in grado di escludere eventuali buchi di sistema tali da uccidere chi indossa il visore, anche in assenza di game over. Le sue parole al riguardo sono state abbastanza chiare: “Questo non è un sistema perfetto, ovviamente. Ho in programma un meccanismo anti-manomissione che, come il NerveGear, renderà impossibile rimuovere o distruggere l’auricolare. Anche così, c’è un’enorme varietà di errori che potrebbero verificarsi e uccidere l’utente nel momento sbagliato.

Sempre sul suo blog ha aggiunto: “A questo punto, è solo un’opera d’arte da ufficio, un promemoria stimolante di strade inesplorate nel design del gioco. È anche, per quanto ne so, il primo esempio di saggistica di un dispositivo VR che può effettivamente uccidere l’utente. Non sarà l’ultima”.

Al tempo stesso, Luckey non è riuscito a ricreare la tecnologia che crea il bombardamento di microonde con cui all’interno della serie viene giustiziato chi giunge al game over. Proprio questo è il motivo che lo ha spinto ad immaginare l’esplosione derivante dalla presenza dei detonatori collegati al visore. Una soluzione molto cruenta che non è escluso possa prima o poi essere trasposta sugli schermi.

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