La Regione Lombardia ha deciso di stanziare soldi per agevolare le aziende che operano nei settori della blockchain e della realtà virtuale (VR). Si tratta di una decisione importante, non tanto per l’entità della somma stanziata (1,75 milioni di euro), quanto per il fatto che dimostra la volontà di provare almeno a rendere più facile la vita per le imprese le quali intendono presidiare una fetta di mercato che si preannuncia molto importante per il futuro.

A poter accedere ai finanziamenti previsti, che sono a fondo perduto, sono le piccole e medie imprese (PMI) operanti sul territorio regionale, con esclusione di quelle agricole, e caratterizzate dal possesso al loro interno di competenze adeguate per lo sviluppo di tecnologie digitali. Andiamo quindi a vedere più da vicino il provvedimento, per cercare di capirne la reale portata.

Il bando SI4.0 2022 della Regione Lombardia

Il bando in questione è l’SI4.0 2022, il quale prevede un’agevolazione sotto forma di  contributo a fondo perduto pari al 50% dei costi ammissibili sino ad un massimo di 50mila euro. I beneficiari devono essere dotati di une sede operativa iscritta e attiva presso il Registro Imprese delle CCIAA di Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Monza Brianza, Lodi. Devono inoltre essere in possesso di un regolare DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e in regola con il pagamento del diritto camerale annuale.

Per poter accedere all’aiuto, che è concesso ai sensi del regime de minimis, ovvero quelli che possono essere catalogati come aiuti di Stato di modesto importo che i Paesi membri non sono tenuti a notificare all’Unione Europea, e non può essere cumulato con altre agevolazioni, se non quelle fiscali, è necessario un investimento minimo pari a sua volta a 40mila euro.

I progetti che sono ammessi sono quelli tesi alla sperimentazione, prototipazione e messa sul mercato di soluzioni, applicazioni, prodotti/servizi innovativi 4.0., i quali devono però essere non solo immediatamente cantierabili, ma anche in grado di riscuotere un potenziale interesse di mercato. Al tempo stesso devono dimostrarsi eco-sostenibili e tali da rispettare criteri di efficientamento energetico.

Le spese ammissibili devono essere sostenute a partire dal primo gennaio dell’anno in corso e devono essere oggetto di rendiconto entro e non oltre il 15 dicembre del 2023.  Per poter essere ammessi al finanziamento, i progetti devono riguardare almeno una delle tecnologie di innovazione digitale 4.0 riportate nel seguente elenco:

  • robotica avanzata e collaborativa;
  • manifattura additiva e stampa 3D;
  • prototipazione rapida;
  • soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, come ad esempio realtà aumentata e realtà virtuale;
  • interfaccia uomo-macchina;
  • simulazione e sistemi cyber- fisici;
  • Internet delle cose (IoT) e delle macchine;
  • Cloud, High Performance Computing – HPC, fog e quantum computing;
  • Soluzioni di cyber security;
  • Big Data e analisi dei dati;
  • soluzioni di filiera per l’ottimizzazione della supply chain e della value chain;
  • progettazione ed utilizzo di tecnologie di tracciamento (RFID, barcode, CRM, ERP, ecc);
  • AI intelligenza artificiale;
  • Blockchain.

Per quanto riguarda invece le tipologie di spesa ammesse, sono le seguenti:

  • quelle di consulenza prestate direttamente da uno o più fornitori qualificati;
  • quelle di formazione che vengano erogate direttamente da uno o più fornitori qualificati o ad opera di soggetto individuato dal fornitore qualificato a patto che lo stesso sia chiaramente indicato nella domanda;
  • gli  investimenti dedicati ad attrezzature tecnologiche e programmi informatici che siano necessari per poter realizzare il progetto e che possono essere acquistati anche per mezzo di leasing;
  • i servizi e le tecnologie necessari per poter ingegnerizzare software/hardware e i prodotti relativi al progetto, erogati in maniera diretta da uno o più fornitori qualificati;
  • le  spese in grado di tutelare la proprietà industriale;
  • quelle necessarie per il personale dell’azienda solo nel caso in cui lo stesso venga espressamente dedicato al progetto e sino a un massimo del 30% della somma delle prime quattro voci elencate).

L’elenco dei fornitori qualificati è così composto:

  1. DIH-Digital Innovation Hub, (tra cui si annovera Assolombarda Servizi, in qualità di antenna territoriale del DIH Lombardia), EDI-Ecosistema Digitale per l’Innovazione, di cui al Piano Nazionale Transizione 4.0;
  2. i centri di ricerca e trasferimento tecnologico, competence center indicati nel Piano Transizione 4.0;
  3. gli incubatori certificati, i FABLAB, i centri di trasferimento tecnologico su tematiche Transizione 4.0, le start-up innovative e PMI innovative, gli Innovation manager e le grandi imprese;
  4. i fornitori iscritti all’Elenco pubblico di Fornitori di servizi e tecnologie 4.0.

Come presentare la domanda

La presentazione della domanda dovrà avvenire telematicamente a partire dalle ore 10.00 del 29 settembre 2022 fino alle ore 12.00 del 28 ottobre ed essere recapitata al sito Unioncamere Lombardia, ove è peraltro possibile reperire una copia del bando e la modulistica.

Il contributo viene concesso al termine di una procedura tesa a dare una valutazione e assegnare di conseguenza un punteggio al progetto stilato e presentato dalle aziende interessate. Per quanto riguarda il procedimento di valutazione, sarà composto da due fasi, la prima di tesa a verificarne l’ammissibilità da un punto di vista formale, la seconda dalla vera e propria valutazione tecnica. Per il secondo aspetto saranno oggetto di valutazione:

  • la coerenza e la qualità della proposta in rapporto agli obiettivi che si prefigge il bando di gara;
  • il grado di innovazione che caratterizza il processo oggetto del progetto presentato;
  • la qualità di strumenti e metodologie presenti al suo interno;
  • il livello qualitativo e professionale del personale impiegato.

Infine, le condizioni considerate in grado di apportare benefici in termini di punteggio, che sono l’eventuale collaborazione con un DIH o un EDI, il possesso di un rating per quanto riguarda l’aspetto legale, il non aver preso parte al Bando SI4.0 del 2021 e la presenza di una lettera di interesse da parte di un potenziale beneficiario.

Leggi anchePagamenti digitali al galoppo in Italia: cresce l’uso dei nuovi strumenti