Se Mark Zuckerberg immaginava un Metaverso prodigo di soddisfazioni, la realtà si sta rivelando tutt’altro che sfavillante. La divisione dedicata alla realtà virtuale ed aumentata di Meta, infatti, ha accumulato perdite superiori ai 2,8 miliardi di dollari nel corso del secondo trimestre dell’anno in corso. Un dato il quale porta a 5,77 i miliardi persi nel corso del primo semestre, appesantendo in maniera notevole i conti dell’azienda di Menlo Park, in un momento in cui l’economia globale inizia a risentire di alcuni fattori di non poco conto.

Nel suo rapporto sugli utili del secondo trimestre 2022, FRL, acronimo di Facebook Reality Labs, ovvero la sezione distinta da Facebook, Instagram, Messenger e Whatsapp che focalizza la sua attenzione sullo sviluppo dell’hardware, del software e dei contenuti destinati al Metaverso, afferma di aver generato 452 milioni di dollari di entrate nel periodo, con una flessione del 35% rispetto allo scorso trimestre.

Si tratta di un trend destinato a peggiorare la già clamorosa perdita accumulata nel corso del 2021. Ennesima conferma di quanto sostenuto da alcuni osservatori, secondo i quali almeno nella sua prima fase di vita la realtà virtuale è destinata a generare perdite che in pochi possono permettersi di sostenere. Perdite derivanti in particolare dalla necessità di sviluppare programmi in grado di assicurare un’esperienza di reale qualità agli utenti del Metaverso.

Meta, i conti non tornano

Mark Zuckerberg  ha messo in rilievo proprio questo aspetto, commentando il risultato molto negativo di Facebook Reality Labs, ricordando che si tratta in effetti di un’impresa molto costosa. Al tempo stesso ha cercato di indorare la pillola agli azionisti affermando che i risultati attesi potrebbero rivalutare gli investimenti fatti in questa prima fase dall’azienda.  Ha inoltre affermato che queste perdite sono un tributo dovuto alla volontà di affermare i propri standard nel Metaverso, invece di doversi piegare a quelli della concorrenza.

Occorre comunque sottolineare che se il dato di FRL spicca per le perdite accumulate, la trimestrale emessa da Meta ha evidenziato una situazione abbastanza preoccupante su tutti i fronti. In particolare, per la prima volta in assoluto il gruppo dei social network ha fatto registrare il segno negativo per quanto riguarda i ricavi.

Nei tre mesi tra aprile e giugno, infatti, Meta ha visto una contrazione delle entrate, nell’ordine dell’1%, dai 29,077 miliardi di dollari del corrispondente periodo del 2021 ai 28,822 di oggi. Mentre i profitti sono calati da 10,394 a 6,687 miliardi dollari, con un -36% tale da indurre preoccupazione nel mercato. Gli investitori hanno infatti accolto la notizia facendo flettere in maniera abbastanza decisa il tiolo di Meta nelle ore immediatamente successive alla pubblicizzazione della relazione trimestrale.

I motivi del crollo di Meta

I motivi che hanno concorso ad una performance non proprio esaltante del gruppo sono parecchi. Tra di essi occorre sottolineare il calo in termini di ricavi pubblicitari, i quali continuano a rappresentare la gallina dalle uova d’oro di Meta. A causarlo è stato in particolare il combinato disposto creato dal rafforzamento del dollaro e dalla decisione di Apple, che ha consentito agli utenti di limitare la condivisione dei dati  tramite app. Facebook, infatti, fa affidamento proprio sui dati forniti dagli utenti per riuscire a personalizzare le proprie inserzioni.

In un panorama abbastanza negativo, c’è però anche un motivo di consolazione per il gruppo. È infatti aumentato del 4% il numero degli utenti attivi ogni giorno su Facebook, Instagram, Messenger e Whatsapp, tanto da spingere Mark Zuckerberg a definire più solido del previsto il livello di coinvolgimento degli utenti di Facebook nel corso del trimestre in esame.

In questo quadro va inoltre segnalata la performance messa a segno dai Reels, i video di breve durata i quali sono stati introdotti da Instagram alla stregua di una risposta a TikTok, ove questi contenuti stanno letteralmente spopolando. Non solo hanno generato ricavi pari a più di un miliardo di dollari, ma hanno anche visto aumentare il temo speso su di essi dagli utenti, nell’ordine del 30% nel corso dell’ultimo trimestre.

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