I progetti che erano presenti sulla blockchain di Terra si stanno trasferendo su quella di Polygon, la rete che funge da soluzione di scalabilità di livello due per quella di Ethereum. A rivelarlo è stato l’amministratore delegato di Polygon Studios, Ryan Watt in un messaggio che è stato postato su Twitter il 9 luglio. Tra i progetti di alto profilo i quali hanno deciso di optare per Polygon si segnalano soprattutto il mercato NFT OnePlanet,  la piattaforma Metaverse Lunaverse (LUV), e il gioco play-to-earn (P2E) di Derby Stars.

In particolare, OnePlanet si è rivelato determinante nell’aiutare altri progetti di NFT che si basavano su Terra a migrare su Polygon, grazie alla sua iniziativa Ark*One, che ha aiutato ben 48 progetti di token non fungibili a migrare sulla nuova piattaforma. Un aiuto decisivo per spingere Polygon a prevalere su VeChain (VET), che pure si era proposta per accogliere gli sviluppatori della stablecoin franata a maggio.

Polygon si era offerta di aiutare dopo il crac di Terra

Quanto sta accadendo, con la massiccia migrazione da Terra a Polygon può essere considerato il risultato dell’offerta di aiuto che lo stesso Watt aveva lanciato nei giorni successivi al rovinoso crollo di Terra, nel tentativo di ovviare ad una situazione chiaramente fuori controllo. Proprio in quelle ore, infatti, l’amministratore delegato di Polygon Studios aveva affermato su Twitter:

“Stiamo lavorando a stretto contatto con una varietà di progetti Terra per aiutarli a migrare rapidamente verso la rete blockchain Polygon. Metteremo capitali e risorse su queste migrazioni per accogliere gli sviluppatori e le rispettive comunità sulla nostra piattaforma. Presto condivideremo di più.”

L’iniziativa di Polygon ha quindi fornito una via di fuga per molti progetti, attenuando le ricadute del depegging di Terra, sul quale stanno comunque proseguendo le indagini, per cercare di appurare cosa sia effettivamente accaduto e, soprattutto, capire se ci siano comportamenti perseguibili da un punto di vista penale. In tal senso stanno andando soprattutto le autorità sudcoreane e statunitensi, che stanno stringendo una collaborazione la quale potrebbe rivelarsi fondamentale per dare risposte non solo agli investitori che hanno perso i loro soldi con il crac di Terra, ma anche all’intero settore crypto, che sta a sua volta pagando duramente quanto accaduto.

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