Per contrastare i fenomeni delle truffe telefoniche e del telemarketing selvaggio legati, in particolare, all’attivazione di contratti relativi ad offerte luce e gas (un tema particolarmente d’attualità considerando la crisi del mercato energetico) arriva la proposta dell’Autorità Antitrust.

Il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, nel corso di un’audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla tutela di consumatori ed utenti, ha, infatti, lanciato una proposta che potrebbe rivoluzionare il settore della vendita di servizi via telefono (non solo per luce e gas quindi). Ecco tutti i dettagli legati alla proposta del numero uno dell’Autorità Antitrust:

Stop ai contratti telefonici per luce e gas (e non solo): la proposta dell’Antitrust

Il presidente dell’Autorità Antitrust, Roberto Rustichelli, ha lanciato una proposta che ha tutte le carte in regola per mettere la parola fine alla vendita dei contratti di luce e gas e di altri servizi, come la connessione Internet di casa, via telefono. Tale proposta punta a ridurre il più possibile, fino ad eliminarlo del tutto, il fenomeno delle truffe telefoniche che, in particolare in un periodo di crisi del mercato energetico e di prezzi alle stelle, stanno diventando sempre più diffuse.

Il punto di vista di Rustichelli è chiaro e parte dall’assunto che i tentativi dell’Antitrust di bloccare o ridimensionare il telemarketing selvaggio sono falli. Secondo Rustichelli: “gli interventi e i conseguenti provvedimenti adottati dall’Autorità sono risultati inefficaci a contrastare il fenomeno delle attivazioni ingannevoli e/o non richieste“. È necessario, quindi, cambiare radicalmente il sistema per tutelare al massimo i consumatori.

La proposta dell’Antitrust prevede una modifica del modo in cui viene definito il vincolo contrattuale. In sostanza, i venditori via telefono non potranno più attivare contratti per gli utenti senza una conferma per iscritto da parte del cliente, intestatario del futuro contratto. Tale conferma potrebbe arrivare anche in versione digitale, ad esempio con l’invio di una mail contenente un link da cui avviare una procedura di sottoscrizione online.

L’idea lanciata da Rustichelli si presta a tante interpretazioni e applicazioni. Il progetto di base è chiaro. Andando a modificare le modalità di attivazione di un contratto di fornitura di un servizio (come luce e gas ma anche come la connessione Internet di casa) si vanno a bloccare le attività di telemarketing, sempre più difficili da regolamentare, e si ostacola la pratica delle truffe telefoniche.

Con una conferma per iscritto da parte del consumatore, infatti, tutte le attivazioni di contratti non richiesti via telefono diventano impossibili. Escamotage come la “truffa del sì” (in cui vengono estrapolate parole dalla registrazione di una telefonata dell’utente e rimontante ad arte per simulare l’accettazione di un contratto) o anche la sottrazione dei dati con l’inganno per poi attivare un nuovo contratto di fornitura vengono bloccate sul nascere.

Il problema dei contratti luce e gas tra poca trasparenza e attivazioni di offerte non richieste

La proposta del presidente dell’Antitrust è particolarmente d’attualità, come sottolineato in precedenza, per via del telemarketing sempre più aggressivo legato ai contratti di fornitura di luce e gas. L’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale, infatti, ha spinto i venditori ad intensificare gli sforzi per l’attivazione di nuovi contratti, non sempre vantaggi e raramente illustrati in modo chiaro via telefono.

Per i contratti di fornitura di luce e gas è relativamente semplice attivare questo tipo di raggiri. Per attivare un contratto via telefono, infatti, non è necessario inviare documenti di vario tipo. L’utente deve solo comunicare i dati dell’intestatario del contratto (nome, cognome e codice fiscale) ed i dati della fornitura (in particolare serve il codice POD per l’energia elettrica ed il codice PDR per il gas naturale che sono riportati in bolletta).

Un venditore via telefono può, quindi, facilmente entrare in possesso dei dati necessari all’attivazione di un contratto. C’è poi la questione della trasparenza e della chiarezza delle tariffe di luce e gas. A differenza dei contratti Internet, infatti, queste offerte presentano numerose voci che raramente sono espresse in modo chiaro dai venditori. Via telefono, infatti, non è facile per il consumatore avere un’idea chiara dei costi di luce e gas applicati con le nuove offerte attivate.

La proposta dell’Antitrust, quindi, garantirebbe al consumatore un livello di verifica aggiuntivo. Il venditore sarebbe costretto ad inviare al cliente un documento riepilogativo delle condizioni tariffarie. In questo modo, il cliente potrà revisionare tutti i dati e valutare l’effettiva convenienza delle proposte presentate dal venditore via telefono. Staremo a vedere se dalla proposta lanciata dall’Antitrust nascerà una vera e propria modifica delle condizioni di attivazione dei contratti via telefono.

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