Anche Visa si appresta a fare il suo sbarco nel mondo dei non Fungible Token (NFT). Per farlo utilizzerà il Visa Creator Program, un programma il quale si propone di aiutare artisti digitali, musicisti, stilisti e registi nella loro attività, aiutandoli a concentrarsi nella creazione dei contenuti.

Proprio il comunicato che è stato emesso in sede di presentazione da parte dell’azienda finanziaria statunitense ha voluto ricordare come il business in questione abbia ormai assunto grande rilevanza. Ad esso fanno infatti riferimento circa 50 milioni di artisti di vari settori, dando vita ad un volume d’affari complessivo pari a circa 100 miliardi di dollari. Numeri cui Visa guarda naturalmente con molto interesse.

È stato Cuy Sheffield, responsabile del settore legato allo sviluppo del business delle criptovalute, a rilasciare una nota al riguardo, in cui ha affermato tra l’altro che l’azienda ha osservato con grande attenzione l’ecosistema NFT e il suo potenziale impatto su commercio, vendita al dettaglio e social media. Con il Visa Creator Program si passa quindi alla fase successiva, con l‘aiuto rivolto a piccole e medie imprese del settore che intendano utilizzare strumenti per il commercio digitale.

Le aree su cui si concentra il programma

Il Visa Creator Program va a concentrarsi in particolare sul supporto ai creatori in cinque aree chiave ben precise:

  • tutoraggio tecnico e di prodotto: il team Visa svolgerà un ruolo guida teso all’individuazione di prodotti e strategie in ambito crypto, al fine di coprire aspetti come la valutazione dei problemi che interessano le reti blockchain sottostanti, i contratti intelligenti e i mercati NFT;  
  • la costruzione della comunità, con un focus sullo scambio di idee e la risoluzione di problemi grazie all’apporto di una comunità di creatori collegati all’universo NFT;  
  • scambio di idee, con la possibilità di collaborare coi pensatori e i ricercatori all’avanguardia nell’ambito del commercio digitale, nel web3, nelle criptovalute e nei pagamenti digitali; 
  • interazione coi clienti e i partner di Visa, in modo da sfruttare la rete messa a disposizione da un vero e proprio gigante delle carte di credito e dei pagamenti;
  • sostegno economico, da realizzare tramite corresponsione di uno stipendio una tantum teso a supportare i creatori nella fase di avvio e favorirne la crescita successiva.

Cosa si prefigge il Visa Creator Program

Gli intenti alla base del Visa Creator Program si propone quindi di fare da base operativa nei confronti degli imprenditori intenzionati ad approfondire la loro conoscenza di criptovalute e NFT, settori i quali potrebbero vedere un massiccio impegno da parte dell’azienda nell’immediato futuro.

Per la stessa Visa si tratta di una duplice opportunità. Oltre a fornire il supporto in questione, al contempo si metterà in grado di studiare sul campo l’impatto degli NFT sull’economia reale e verificare, in particolare, i casi d’uso più adeguati.

L’attenzione verso i token non fungibili era del resto già stata esplicitata con forza da Visa in un articolo pubblicato sul blog aziendale, nel mese di agosto, all’interno del quale si affermava che i token non fungibili sono in grado di fare da vero e proprio volano per l’economia dei creatori di contenuti.

L’articolo, che aveva fatto seguito all’acquisizione da parte dell’azienda statunitense di un NFT della collezione CryptoPunk in cambio di circa 150mila dollari, si era poi spinto nella direzione di un espresso riferimento al possibile futuro legame tra questo genere di criptovalute e il mondo delle PMI.

Visa e le criptovalute

Per Visa il nuovo programma per gli NFT non costituisce comunque un esordio nel settore del denaro virtuale. Il colosso delle carte di credito, infatti, ha già in precedenza iniziato a lanciare carte di credito che consentono di pagare e di trasferire denaro in criptovalute, tra le quali ben cinque strutturate al fine di riuscire a sfruttare il sistema del cash back.

Come la sua storica rivale Mastercard ha quindi intrapreso una strada che è, con tutta evidenza, ritenuta possibile fonte di introiti rilevanti. Ad esempio con il lancio di “Visa’s Global Crypto Advisory Practice”, un servizio di consulenza che è stato concepito con il preciso intento di supportare la fetta di clienti e partner intenzionati ad approcciarsi con il mondo delle criptovalute.

le iniziative in questione sono da considerare una vera e propria risposta ai risultati di un recente studio pubblicato proprio dall’azienda, secondo il quale il grado di consapevolezza nei confronti delle criptovalute tra gli intervistati è quasi pari al 94%, a livello globale.

In quella occasione Carl Rutstein, Global Head, Visa Consulting and Analytics, ha ricordato che l’azienda è stata testimone nel corso dell’ultimo anno di un vero e proprio mutamento nella mentalità della propria utenza. Un cambio di passo non solo relativo al desiderio di esplorare e sperimentare le criptovalute, ma anche a realizzare nel concreto una strategia commerciale tesa a sfruttarle.

Proprio per questo motivo Visa ha iniziato a collaborare con clienti e partner di ogni regione, compresi gli Stati Uniti, dove il team aziendale lavora a stretto contatto con UMB Financial Corporation. Con risultati che potrebbero rivelarsi notevoli già dalla prima fase.

La scelta di USDC come ponte tra valute fiat e virtuali

L’atto inaugurale della strategia crypto di Visa è da ravvisare nella decisione di prendere il treno in corsa, avvenuta nel marzo dello scorso anno, quando l’azienda ha deciso di privilegiare Usdc, per regolare le transazioni Visa attraverso Ethereum, piattaforma blockchain considerata da tutti la grande rivale di Bitcoin.

Il circuito di carte di credito ha iniziato a testare le nuove funzionalità appoggiandosi a Crypto.com, una tra le più grandi piattaforme di scambio attualmente presenti sul panorama mondiale, con il preciso intento di andare ad offrire la possibilità di regolare con la stablecoin  di Circle le transazioni in denaro virtuale ad altri partner.

A rendere possibile il lancio del programma pilota è stata in particolare la collaborazione con Anchorage, prima banca di asset digitali dotata di licenza rilasciata a livello federale e suo partner per quanto concerne il regolamento delle valute digitali. Grazie al suo varo Crypto.com è in grado di inviare valuta digitale sotto forma di Usdc a Visa al fine di liquidare parte della fatturazione giornaliera relativa al programma di carte in cui la piattaforma di scambio riveste il ruolo di issuer.

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