A inizio febbraio le prime promesse, ora qualcosa di più concreto in materia di incentivi per il settore automotive, per far fronte a quella che è una crisi globale e non solo italiana che ormai perdura da tempo.

Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti nelle scorse ore ha fatto il punto sul programma per riconvertire la filiera nel corso del prossimo triennio e, all’atto pratico per noi semplici utenti e conducenti, paiono in vista diversi incentivi non soltanto destinati alle auto elettriche.

Il fondo auto fatto di incentivi e e di risorse per far ripartire il settore

Le anticipazioni su cosa è in fase di approvazione al Consiglio dei Ministri provengono da un’intervista de Il Sole 24 Ore, in cui il ministro Giorgetti ha fatto il punto su quello che sarà un fondo unico di un miliardo di euro annui che ha l’obiettivo di supportare sia chi produce e vende, cioè il settore automobilistico in senso lato, sia chi acquista.

L’idea è varare nel Consiglio dei ministri di venerdì (18 febbraio) un Fondo unico per l’automotive che poi sarà declinato dai ministeri sia sotto il profilo degli incentivi sia sull’altro corno del problema industriale che abbiamo di fronte, cioè l’aiuto alla riconversione della nostra catena produttiva

Il Ministro non si è sbottonato poi molto dal punto di vista degli incentivi per chi acquista, considerando che eventuali bonus statali sono ancora da discutere. Ma ciò che pare assodato è che tale fondo auto paia destinato a favorire non soltanto la produzione e l’acquisto di automobili elettriche, nonostante l’idea non sia condivisa dal governo intero:

Supportare solo l’elettrico significa fare un favore solo a produttori stranieri. Diciamo che abbiamo sensibilità diverse, io ho la sensibilità di chi produce in Italia e non in Asia. Penso che non dobbiamo fermarci all’elettrico anche per favorire l’acquisto di vetture più economiche a favore di classi meno abbienti. Dobbiamo discuterne anche con il ministero della Transizione ecologica, ma la nostra proposta arriva fino a 135 grammi di Co2 per km perché abbiamo la responsabilità di incentivare anche una quota di produzione nazionale.

Dunque, a questo punto pare evidente che l’obiettivo sia quello di dare manforte al settore automobilistico italiano, senza dubbio indietro dal punto di vista sia dell’industria dell’elettrico che della diffusione di veicoli a zero emissioni.

A tal proposito il ministro Giorgetti ha ribadito il fatto che nel fondo auto ci saranno delle misure adottate per la riconversione industriale, strumenti che possano essere d’aiuto per la formazione del personale e per entrare meglio nel processo produttivo dell’elettrico. Comunque, ne sapremo di più a giorni.

Aggiornamento delle ore 18:50 del 18/02

Il Consiglio dei Ministri ha appena approvato gli incentivi promessi del fondo auto in occasione dell’approvazione del cosiddetto “decreto Bollette“. Nota come “Fondo unico pluriennale per l’automotive”, la misura è destinata a favorire la transizione verde, la ricerca, la riconversione e la riqualificazione dell’industria del settore automobilistico, nonché al riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti.

Dunque, come da previsioni non si tratta di un’esclusiva del mercato delle auto elettriche ma un fondo che quest’anno vale 800 milioni di euro e, per gli anni a venire, fino al 2030, un miliardo di euro l’anno.

Dato l’ok del CdM, ora rimane da pazientare ancora un po’, in attesa che queste novità risultino effettive e concrete, in attesa di decreti attuativi che stabiliscano quelli che saranno gli incentivi auto, a quali modelli saranno destinati e di quali importi si tratterà, discorsi, questi, che rifaremo fra 30 giorni, termine entro il quale verrà definito il tutto.

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