La protesta del 17 dicembre fa luce sulle condizioni di vita e di lavoro alla Foxconn, un’azienda centrale nella catena di approvvigionamento di Apple.

Per le donne che assemblavano iPhone in uno stabilimento Foxconn nel sud dell’India i dormitori affollati senza gabinetti, il cibo malandato e i ratti erano all’ordine del giorno.

Ma quando il cibo contaminato ha fatto ammalare oltre 250 lavoratori, la rabbia è culminata in una rara protesta che ha portato alla chiusura di uno stabilimento in cui lavoravano 17.000 dipendenti.

Sabilimento Foxconn India

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Le lavoratrici protestano per le pessime condizioni igieniche nello stabilimento indiano di iPhone

Reuters ha parlato con sei donne che lavoravano nello stabilimento Foxconn vicino a Chennai, le quali hanno chiesto di non essere nominate per paura di ritorsioni sul lavoro o da parte della polizia.

Le lavoratrici raccontano che dormivano sul pavimento in stanze anguste che ospitavano da sei a trenta donne e che i servizi igienici dell’ostello in cui vivevano erano sprovvisti di acqua corrente.

A causa di dette condizioni di vita e di lavoro iniziarono i primi casi di intossicazione alimentare che successivamente colpirono centinaia di lavoratrici.

Apple e Foxconn hanno dichiarato mercoledì di aver scoperto che alcuni dormitori e sale da pranzo utilizzati per i dipendenti della fabbrica non soddisfano gli standard richiesti.

Un portavoce di Apple ha affermato che la struttura è stata messa “in libertà vigilata” e che l’azienda di Cupertino garantirà il rispetto dei suoi rigorosi standard prima della riapertura dell’impianto.

L’intossicazione alimentare e le conseguenti proteste hanno portato anche a indagini, alcune delle quali sono tuttora in corso, da parte di almeno quattro agenzie statali del Tamil Nadu. Apple e Foxconn non hanno indicato quando l’impianto riaprirà.

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