Ci sono alcuni segmenti del mercato tecnologico in cui anche i grandi colossi faticano a imporsi, nei quali non basta un nome per farsi strada in mezzo alle realtà storiche e affermate. È il caso degli speaker intelligenti, e in particolare dei modelli più lussuosi, che non sono mai riusciti a creare un vero e proprio mercato. Dopo Google Home Max, abbandonato dalla compagnia di Mountain View nel dicembre dello scorso anno, tocca a HomePod di Apple che non è riuscito a ottenere il successo sperato.
Addio HomePod, nessun successore all’orizzonte
La qualità di Apple HomePod non si discute, fin dal lancio sul mercato è stato chiaro che il produttore californiano non avesse lesinato sula qualità dei componenti con soluzioni di prestigio pensate per garantire una resa sonora pressoché perfetta. Come tutti i prodotti Apple però è stato accompagnato da un prezzo di lancio decisamente elevato, 349 dollari sul mercato americano, e solo un taglio di prezzo a 299 dollari ha permesso di migliorare leggermente le vendite.
Nonostante un prezzo che rispecchiava la qualità del prodotto, Apple HomePod è rimasto un prodotto di nicchia per svariati motivi. Da una parte l’utente medio non è pronto a investire una cifra così sostanziosa per un prodotto particolare, dall’altra i puristi del suono, e gli appassionati di musica in genere, puntano indubbiamente a nomi che, almeno nel campo dell’alta fedeltà, sono più blasonato di Apple.
La pietra tombale su HomePod è stata messa successivamente da Apple stessa quando, nell’ottobre dello scorso anno, ha presentato HomePod Mini che sul mercato americano è in vendita a 99 dollari, un prezzo decisamente più abbordabile anche per le grandi masse. A un terzo del prezzo il nuovo speaker è in grado di offrire gran parte delle funzionalità del “fratello maggiore”, incluse le funzionalità HomeKit, risultando quindi particolarmente appetibile.
L’annuncio di Apple, relativo alla dismissione dalle linee di produzione di HomePod, non giunge dunque come un fulmine a ciel sereno, quanto piuttosto come la conferma che il mercato degli altoparlanti di qualità non è facile da conquistare nemmeno per una compagnia con grandi mezzi finanziari.
La vendita delle unità ancora nei magazzini continuerà fino a esaurimento scorte e Apple garantisce il supporto, incluso quello software, per gli HomePod già venduti. All’orizzonte, almeno per il momento, non si intravede un sostituto in casa Apple, che sembra piuttosto concentrata su altre soluzioni. Alcune delle tecnologie sviluppate per gli HomePod sono comunque state utilizzate anche in altri prodotti, uno su tutti lo Spatial Audio delle AirPods.
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