É stato fatto un ulteriore passo in avanti verso l’approvazione del bando che permetterà di regolare in maniera precisa i servizi in sharing di monopattini elettrici a Milano. Nell’elaborare le norme che aziende e utenti dovranno rispettare, sono stati messi dei paletti a diverse caratteristiche dei servizi e dei mezzi stessi.
Innanzi tutto, tutte le aziende che vorranno partecipare al bando e quindi operare i propri monopattini elettrici a Milano, dovranno garantire un servizio 24h/24h, 7 giorni su 7, permettendo ai cittadini di poter usufruire dei mezzi in ogni ora della giornata.
Bisognerà inoltre che le aziende forniscano un preciso numero di mezzi e lo distribuiscano in maniera congrua in tutta la città: i monopattini elettrici a Milano dunque non saranno né troppo pochi dal non permettere una fruibilità su larga scala né troppi per non creare confusione e congestione con le soste dock-less.
Per ogni mezzo le aziende dovranno accendere una polizza assicurativa per gestire eventuali incidenti stradali e pagare un canone annuo per l’occupazione del suolo pubblico.
Dal punto di vista tecnico, i mezzi dovranno avere marcatura CE, campanelli, luci e limitatori di velocità funzionanti. Ricordiamo infatti che, in base al decreto ministeriale, i mezzi potranno circolare fino a 6 chilometri all’ora nelle aree pedonali e fino a 20 chilometri orari sui percorsi ciclo-pedonali e nelle aree 30.
Il bando, atteso per il 30 agosto, sarà inizialmente aperto a varie proposte da parte delle aziende interessate mentre l’operatività delle prime flotte di monopattini elettrici a Milano dovrebbe essere assicurata, almeno nelle aree pedonali, già per il mese di ottobre. Con l’installazione dei segnali stradali poi, il via liberà sarà dato anche in tutte le altre zone.
Il tutto comunque rimarrà in una fase di sperimentazione fino al luglio 2020, quando il Comune deciderà se far entrare questa nuova esperienza di mobilità urbana all’interno del Codice Della Strada o meno.
Come ricorda però l’assessore alla Mobilità Marco Granelli, la principale regola da rispettare è il buon senso, dal momento che non si tratta di giocattoli ma di veri e propri mezzi di trasporto urbani. “La micromobilità elettrica è un’opportunità importante, complementare al trasporto pubblico. La sfida al traffico e all’inquinamento deve essere affrontata con attenzione per la sicurezza stradale. Questi mezzi non sono un giocattolo”.
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