Shelly è uno di produttori sconosciuti ai più ma che è una certezza per chi è appassionato di smart home. Ecco perché quando ci è stato proposto di testare uno dei prodotti più recenti, Shelly 1 PM Mini Gen 4, abbiamo accettato con entusiasmo. Abbiamo già avuto modo di provare alcuni prodotti in passato, in particolare alcuni Shelly 1 V3 (decisamente datati quindi), ma le novità di questo nuovo modello sono davvero tante, pur senza stravolgere una filosofia che nel tempo i è dimostrata vincente.
Abbiamo dunque installato il nuovo switch, lo abbiamo messo alla prova in diverse situazioni e oggi vi raccontiamo come è stata la nostra esperienza, soprattutto l’integrazione con l’ecosistema già esistente.
Compatto e versatile
Fa sempre un certo effetto vedere uno Shelly Mini, che appare decisamente piccolo rispetto a uno Shelly standard, già di natura decisamente compatto. Quello che stupisce maggiormente però è come il produttore sia riuscito a far stare tanta tecnologia in un dispositivo così compatto (misura appena 29 x 34 x 16 millimetri con un peso di 18 grammi).
Se il supporto a Bluetooth e WiFi erano già presenti nei modelli delle generazioni precedenti, così come quello allo standard Matter, gli switch di quarta generazione possono contare anche sul supporto a Zigbee (ed essendo alimentato fa anche da ripetitore del segnale Zigbee). Il comparto wireless dunque è decisamente completo, viste anche le funzioni di gateway BLE per i dispositivi Shelly BLU, la funzione di estensione della rete WiFi (si collega anche alle reti a 5 GHz) e la possibilità di essere integrato con apparati KNX in entrambi i sensi di comunicazione.
L’installazione è decisamente semplice, visto anche il ridotto numero di contatti presenti sulla versione mini. Oltre ai contatti per fase e neutro abbiamo i contatti per il collegamento al dispositivo elettrico da controllare, con la possibilità di passare per un interruttore per il controllo manuale. Nel nostro caso abbiamo collegato un aspiratore posizionato in bagno ma potete collegarci qualsiasi dispositivo a patto che l’assorbimento di corrente sia inferiore agli 8 Ampere.
La procedura è semplice, non richiede particolare manualità ma visto che si va a operare su un impianto elettrico vi consigliamo di rivolgervi a un elettricista qualificato per evitare qualsiasi problema. Una volta effettuato il collegamento dei quattro fili e posizionato lo Shelly all’interno della scatola elettrica, potete ridare corrente e aprire la companion app di Shelly per la prima configurazione.
Dopo il pairing tramite Bluetooth potete collegare Shelly 1 PM Mini Gen4 alla rete WiFi di casa, così da iniziare a controllarlo. La scelta tra Matter e Zigbee potete anche farla in un secondo momento, nel caso foste interessati all’integrazione con ecosistemi di terze parti. Il controllo dello switch può avvenire sia tramite l’applicazione sia tramite interfaccia web, inserendo l’indirizzo IP dello switch (lo trovate all’interno della companion app). In questo modo potete impostare il funzionamento, lo stato al riavvio dopo una interruzione di corrente, aggiornare il firmware e scegliere il comportamento nel caso di controllo tramite interruttore esterno.



Sono presenti anche alcune funzioni di sicurezza che consentono, ad esempio, di impostare una password per accedere alla pagina web o un PIN per effettuare qualsiasi modifica di sistema, evitando che qualche estraneo possa in qualche modo prendere il controllo del dispositivo.
I parametri che possono essere impostati sono davvero tanti, ma in linea di massima potete lasciare tutto come sta, soprattutto se non pensate di collegarlo a ecosistemi di terze parti.
Shelly 1 PM Mini Gen 4 è di fatto un interruttore, quindi non c’è molto da dire sul suo funzionamento. Quello che è più interessante, oltre a una connettività senza precedenti, è la presenza dei sensori che misurano l’assorbimento istantaneo e il consumo di energia, espressi rispettivamente in Watt e kWh. In questo modo è possibile sapere i consumi del dispositivo collegato, comodo se ad esempio lo utilizzate per controllare un elettrodomestico ad alto consumo.
Più evoluto che mai
Fin qui tutto bene, anche se usare uno Shelly tramite applicazione o interruttore fisico non è proprio l’uso per cui è stato pensato. Come tutti gli interruttori di questo tipo infatti, anche Shelly 1 PM Mini Gen4 offre il meglio di sé quando viene integrato in ecosistemi di terze parti. Noi ovviamente lo abbiamo integrato su Home Assistant, l’ecosistema che utilizziamo da parecchi anni e con il quale gestiamo ormai oltre un centinaio di dispositivi.
Tramite l’integrazione ufficiale abbiamo importato l’interruttore nell’ecosistema e lo abbiamo inserito in alcune automazioni per il suo funzionamento. Trattandosi di un aspiratore per il bagno, lo abbiamo fatto partire quando viene chiusa la porta della doccia, facendolo spegnere alcuni minuti dopo che la porta viene riaperta. Tramite un paio di interruttori wireless abbiamo poi aggiunto la possibilità di controllarlo per qualsiasi altra esigenza, con spegnimenti immediati o ritardati. Il tutto ha funzionato senza alcun problema, sfruttando il collegamento WiFi dello Shelly.
Abbiamo quindi provato con Matter, riuscendo anche in questo caso a controllare senza problema alcuno l’interruttore, anche se con questa modalità abbiamo dovuto rinunciare alle informazioni su potenza e consumi, visto che queste informazioni non vengono trasmesse. Una situazione tipica di Matter, che non è legata a Shelly ma ai limiti attuali della piattaforma.
Abbiamo quindi deciso di provare la connettività Zigbee, la cui attivazione ha richiesto nel nostro caso l’installazione di un nuovo firmware (tramite la companion app ufficiale). È stato sufficiente premere 5 volte il tasto sullo switch e avviare l’abbinamento con ZHA, il brige Zigbee di Home Assistant. Il pairing è stato rapido e semplice e anche in questo caso siamo riusciti a visualizzare tutte le informazioni di potenza e consumi, oltre ovviamente al controllo dello switch.
Stiamo utilizzando la connessione Zigbee da diverse settimane e non abbiamo mai rilevato alcun problema, grazie anche alla presenza di numerosi ripetitori del segnale nelle vicinanze che hanno garantito una connessione molto stabile. Con il WiFi invece, essendo l’interruttore relativamente lontano dal router, abbiamo avuto qualche sporadico problema, anche se in maniera decisamente minore rispetto allo Shelly utilizzato in precedenza.
Non potevamo inoltre esimerci dal collegarlo a Homey (qui la nostra recensione) e anche in questo caso tutto è filato liscio e non abbiamo avuto alcun problema, né durante la configurazione né tantomeno durante l’utilizzo. In questo caso abbiamo preferito il protocollo WiFi vista l’assenza di un supporto diretto per il Zigbee, anche se è possibile sfruttare l’app generica e controllarlo alla perfezione.
Considerazioni finali
Shelly ha decisamente fatto centro con questo 1 PM Mini Gen 4. Le dimensioni ne facilitano l’inserimento anche nelle scatole elettriche più affollate, soprattutto se volete installarne più di uno. La varietà di connessioni wireless a cui affidarsi ne fa un acquisto obbligato per chi vuole rendere intelligenti dispositivi già esistenti, senza doverli sostituire. È un must per chi vuole avere sotto controllo i consumi di casa, magari per capire quali dispositivi assorbono più energia o per evitare consumi eccessivi per chi dispone di pannelli solari.
Il prezzo è assolutamente commisurato alla qualità del prodotto e se acquistare la confezione da 2 scende è ancora più conveniente.
Pro:
- compatto
- connettività straordinaria
- compatibilità con ecosistemi di terze parti
- misuratore di consumi
Contro:
- niente da segnalare
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